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Cohesion Policy for the high-school students

Raccontare la ricerca

Lavori (non) in corso a San Marco

Team San M-ARCA alias II ATR

Abbiamo scelto di aderire al Progetto “A Scuola di OpenCoesione” per il suo alto valore civico. Tra le varie proposte di monitoraggio sugli interventi pubblici che riguardano il territorio di Vercelli, dopo aver preso un po’ di confidenza con il sito di OpenCoesione ed esserci confrontati in classe, abbiamo optato per “Vercelli Culturale e Creativa: San Marco”. Tale scelta è stata dettata  dal desiderio di approfondire un aspetto del patrimonio culturale del luogo  in cui viviamo e, in particolare,  di una struttura che non è solo testimonianza  del passato e della storia vercellese, ma, da diversi anni, ospita eventi culturali, soprattutto mostre, anche  di rilevanza nazionale.

La chiesa di San Marco, annessa al convento dei frati eremitani di Sant’Agostino, ha visto l’inizio dei lavori nel 1266; sarebbe stata costruita sulla base di un piccolo oratorio preesistente ma già dal secolo successivo avrebbe subito diverse modifiche. 

La chiesa è stata abbellita con affreschi grazie al patrocinio di famiglie illustri come i Savoia, gli Avogadro e i Pettenati. Dopo il ritorno allo stato laicale dei frati e l’uso della chiesa, nel 1798, come ricovero delle truppe francesi, nell’anno seguente l’edificio risultava ormai  chiuso al culto. In seguito a diversi passaggi di proprietà la struttura è diventata patrimonio del Comune di Vercelli, che, nel 1883, lo ha destinato a mercato coperto fino al 2001. 

Infine dal 2007 la sede dell’ex chiesa è uno spazio espositivo, denominato ARCA, inaugurato  in occasione della mostra “Peggy Guggenheim e l’Immaginario surreale”.

Lavori in corso

Durante il primo incontro i referenti ASOC per il nostro Istituto ci hanno illustrato il percorso e i vari ruoli nei quali il team si articola, dunque ci siamo subito messi al lavoro per capire chi potesse svolgere al meglio le richieste previste. 

Tutti insieme abbiamo poi scelto il nome del nostro team, ovvero “San M-ARCA”, proprio perché la chiesa era dedicata a San Marco ma la struttura è stata ufficialmente denominata, nel 2007, ARCA, in quanto destinata a ospitare opere d’arte.

Dal 2008 sono iniziati i lavori di recupero della struttura e restauro degli affreschi, pertanto il  nostro intento è quello di monitorare l’ultimo finanziamento in ordine di tempo, finalizzato al proseguimento degli interventi di restauro. “Ora et labora et pinge” (“Prega, lavora e dipingi”) è il nostro motto, che vuole sottolineare l’incontro tra la spiritualità, l’arte e l’operosità umana. 

Successivamente abbiamo creato il logo del nostro team, rappresentando la facciata dell’ARCA in bianco su uno sfondo blu. Completata questa prima fase, i nostri analisti e coder hanno continuato a navigare tra  i dati disponibili, partendo da quelli forniti dal portale di OpenCoesione. In verità  ci siamo subito resi conto che il nostro monitoraggio era un po’ anomalo, in quanto abbiamo riscontrato alcune incongruenze su cui intendiamo indagare. Per essere più precisi, abbiamo potuto verificare, sul sito di OpenCoesione, che il Progetto risulta contemporaneamente non avviato ma concluso. Questa apparente contraddizione non ci ha scoraggiato portandoci a optare per un altro Progetto, anzi, ci ha spronato ancora di più a intraprendere il percorso di ricerca. 

Siamo quindi intenzionati  a chiarire la suddetta questione, a  monitorare l’intero Progetto nel suo iter burocratico-amministrativo, facendo esperienza in prima persona di cittadinanza attiva.

Mentre analisti e progettisti lavoravano per acquisire informazioni e dati importanti per il Progetto, i nostri social media manager si sono preoccupati di creare dei profili social per gli aggiornamenti relativi al Progetto sulle piattaforme di Facebook, Instagram e X (Twitter), per poi procedere alla realizzazione di QR-codes personalizzati che, quando scannerizzati, possano indirizzare alle pagine social. Quest’ultimo passaggio faciliterebbe la diffusione delle nostre pagine social, stampando e distribuendo i codici anche al di fuori del nostro Istituto. Oltre ai canali social ci serviremo anche della stampa locale per mettere al corrente la cittadinanza del nostro monitoraggio. 

Siamo, dunque, pronti a porci delle domande e a cercare le risposte.