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Articolo di Data Journalism

Inefficienza della rete fognaria a Marcianise

Il team "Underlying Problems", composto dagli alunni della classe 4^C del Liceo Federico Quercia, in quest’articolo analizza  la gestione dei fondi della rete fognaria di Marcianise. Come studenti e studentesse, ci interessa sensibilizzare i lettori per metterli a conoscenza riguardo alle problematiche della realtà cittadina. Il team è coordinato dal dirigente scolastico dott. Diamante Marotta, dal docente referente prof.ssa Giovanna Paolino e dall'Ufficio Europe Direct di Caserta rappresentato dalla Dott.ssa Antonia Girfatti.

 

 In seguito a preoccupanti episodi di allagamenti e danni alle infrastrutture cittadine, le istituzioni europee hanno stanziato ingenti fondi. È scritto infatti, che i pagamenti monitorati siano stati di ben € 7.538.344,86, versati in un periodo che va dal 4 settembre 2002 al 31 maggio 2006, anni in cui era in carica l’ex sindaco Filippo Fecondo. I dati raccolti riguardano il comune di Marcianise, e sono stati ricavati dai siti ufficiali ASOC e ISTAT. Monitorare questo progetto permette di analizzare e capire qual è stato l'effettivo utilizzo dei fondi nazionali destinati al programma. Alcuni quartieri e strade della nostra città sono spesso soggetti ad allagamenti a seguito di gravose precipitazioni. Tra queste strade citiamo via S. Giuliano, via Novelli, viale della Vittoria, viale della Pace nel tratto antistante al cimitero di Marcianise, via Ponteselice (località Carbonara), via Fuccia e via Clanio, che si sono completamente allagate, facendo sì che l’acqua piovana superasse i marciapiedi.

 

Il Depuratore «Area casertana» (ubicato nel comune di Marcianise, gestito dalla società Hydrogest Campania SpA e realizzato negli anni 1970-1980) riceve le acque reflue urbane provenienti dai collettori dell’area Casertana: Capua, Caserta, Maddaloni, Casagiove, Marcianise, Santa Maria Capua Vetere, San Tammaro, Capodrise, Curti, San Prisco, Macerata Campania, Casapulla, Portico di Caserta, Recale, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista. Accogliendo le acque reflue, infatti, l’impianto è della tipologia “a fanghi attivi” con digestione anaerobica e lo scarico finale si immette nel canale Regi Lagni. Per questo le acque reflue sono depurate e tornano, dopo i vari processi, a far parte del ciclo naturale entrando nel canale dei Regi Lagni e poi essendo sversate nel mare. Quello dei Regi Lagni è un canale artificiale antichissimo, progettato nel 1600, modificato poi dai Borbone e nel corso dei secoli in base allo sviluppo idrico. Secondo alcune fonti, nel 2014 Luca Abete, inviato di Striscia La Notizia, si è recato nell'area nord di Napoli per verificare il funzionamento dei 5 depuratori presenti. Il depuratore di Cuma sversa in mare acque visibilmente impure. Anche negli altri impianti (Orta di Atella, Acerra, Marcianise e Villa Literno), la situazione è simile, con la presenza di acque maleodoranti, di colore marrone che finiscono nel Canale dei Regi Lagni. Nel corso delle indagini compiute dal Dipartimento Provinciale di Caserta nel settembre del 2009, in merito al trattamento delle acque reflue urbane nella provincia di Caserta, sono stati individuati complessivamente 178 punti di scarico. Di questi 178, nel bacino dei Regi Lagni ne sono stati localizzati 11. Tra gli 11 punti dello scarico nei Regi Lagni, 8 sono senza depuratore mentre i restanti 3 possiedono dei depuratori parzialmente funzionanti. Alcuni dati riportano anche la produzione di fanghi degli impianti presenti nel territorio provinciale. Gli impianti comunali producono 33 tonnellate all'anno di fanghi, una produzione molto ridotta a causa del loro cattivo funzionamento; nell'impianto Area Casertana (Marcianise) vengono prodotte 17.123 tonnellate all'anno; nell'impianto Napoli Nord (Orta di Atella) sono prodotte 10.648 tonnellate all'anno; nell'impianto Foce Regi Lagni (Villa Literno) sono prodotte 6.000 tonnellate all'anno; il Depuratore Consortile Vitulazio ne produce invece 20 tonnellate all'anno. La quantità di fanghi prodotti nell’intera provincia può essere stimata intorno a 33.973 tonnellate all'anno.

 

Analizzati i dati, è chiaro che i fondi destinati al rifacimento delle fogne, utilizzati nel centro storico cittadino, abbiano avuto un riscontro positivo: negli ultimi anni, in caso di ingenti piogge, a differenza di altri quartieri e strade cittadine (in cui non c’è stato un rifacimento della rete fognaria), il centro storico non è stato soggetto ad allagamenti. Abbiamo inoltre scoperto quali sono le difficoltà del depuratore cittadino che ci fanno pensare alla pericolosità delle acque purtroppo sversate nei mari, che potrebbero arrecare gravi danni ambientali. Da cittadini attivi, cercheremo altre informazioni a riguardo, ricordando agli abitanti di Marcianise che è dalla risoluzione dei problemi sottostanti, che si possono fare grandi cose per la nostra città!