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Articolo di Data Journalism

Bellezze naturali a rischio: tutela e salvaguardia dell'ambiente

Ci presentiamo col nome di ECOGUARDIANS per occuparci del progetto finalizzato alla salvaguardia degli habitat e alla valorizzazione delle zone verdi presenti sul nostro territorio. Il progetto è stato finanziato dall’ente Regione Sicilia, ha avuto inizio il 1/10/21 e si è concluso il 30/6/23 utilizzando il 92% dei soldi stanziati per i comuni interessati. ECOGUARDIANS non vuole limitarsi ad analizzare i dati relativi ai lavori, ma vuole dedicarsi anche a ciò che ci fa comprendere come l’intervento umano stia influendo sulle condizioni del territorio, come le emissioni di CO2, gli incendi e le precipitazioni dopo mesi di siccità causano gravi danni. Analizzando i dati raccolti dal 2010 al 2022, ci procureremo le informazioni necessarie e risponderemo alle nostre domande.In Sicilia gli incendi che si sviluppano in aree naturali sono molto comuni, dovuti alle temperature che a causa del riscaldamento globale non fanno che incrementare la loro crescita, ma purtroppo si verificano anche incendi dolosi causati dall’abbandono di mozziconi di sigarette accesi, da rifiuti ed erbacce bruciati illegalmente per ridurre la presenza degli insetti. Purtroppo spesso il fuoco si divampa in fretta alimentato dal vento e diventa difficile sopprimerne le fiamme, è il caso risalente al 9/7/23 quando l’incendio si diffuse nei pressi del bosco Galluzzo che, dalla fonte www.quilicata.it ,perse molti dei suoi pini secolari poiché gran parte dei pompieri era occupata a spegnere un’altra decina di incendi. Ricordiamo poi il 28/7/18 quando il fuoco distrusse 90 ettari dello stesso bosco e leggiamo sul sito https://www.lasicilia.it che fu di natura dolosa. Ma perché accade così spesso? Abbiamo appurato da una rappresentazione grafica trovata su www.regionesicilia.it che l’area compresa tra Licata e Gela fino all’entroterra, quella di Campobello di Mazara e quella compresa tra Siracusa e Catania sono zone rosse, si parla di decine di incendi a settimana solo d’estate, ma per rispondere alla domanda tralasciando quelli dolosi, molti di essi sono dovuti all’inquinamento provocato dalle emissioni eccessive di CO2 che portano ad un innalzamento progressivo delle temperature le quali ogni anno aumentano di 1°C causando siccità e influendo su flora e fauna che caratterizzano la nostra stupenda regione. Alcuni elementi si estinguono, altri compaiono dove non dovrebbero comparire e modificano gli habitat. Purtroppo non basteranno gli 879.500 euro stanziati per il nostro progetto a frenare l’impennata dei fattori inquinanti in quanto il 70% della Sicilia è considerato vulnerabile con dati sulla siccità in crescita, ma che c’entra essa con la frammentazione degli habitat? Risulta palese come a Licata le precipitazioni tardino ad arrivare o le terre siano aride e prendano spesso fuoco o come l’aumento delle temperature sia eccessivo anche per l’uomo. Molti terreni non sono più adatti alla coltivazione e la mancanza di zone verdi fa ridurre le migrazioni degli animali che non trovando cibo si spostano altrove. Osservando le nostre coste possiamo notare come esse siano state mutate dall’insediamento dell’uomo, provocando dei mutamenti negativi nell’habitat marino. Per quanto un porto possa essere finalizzato all’utilizzo dell’uomo occupa comunque l’habitat di specie che si trovano lì da tempo, solo che mentre prima vivevano tra alghe rigogliose, scogli e acque cristalline ora lo fanno tra oggetti di qualsiasi tipo che abbandoniamo in mare. Le fognature che si riversano nei mari e nei fiumi non fanno che portare tossine sulla nostra tavola, le fabbriche che non smaltiscono legalmente le sostanze di scarto alimentano le possibilità di contrarre gravi malattie; fino a questo 20/1/2024 un incendio è stato appiccato al deposito di stoccaggio rifiuti della ditta Omnia e il sindaco ha raccomandato a noi cittadini di Licata di uscire di casa solo se necessario, come se per qualche giorno fossimo costretti a rivivere lievemente la quarantena… quanto ci vorrà prima di capire che, per quanto un progetto possa essere svolto al meglio con i risultati più positivi, dobbiamo essere noi ad essere responsabili nei confronti del nostro territorio? Il progetto che ECOGUARDIANS ha preso in analisi non ha utilizzato un 8% dei fondi e il numero effettivo degli interventi di riqualificazione degli habitat non corrisponde a quello previsto bastava veramente così poco per risolvere le problematiche? Ci basta semplicemente parlare con i nostri nonni o con qualsiasi persona nata qualche anno prima del 2000 per capire come la loro Licata era diversa da quella in cui viviamo oggi, ma di conseguenza come la maggior parte delle situazioni più gravi non sono migliorate, alcuni notano differenze nell’aria, altri come il fiume Salso si stia ritirando sempre di più e si preoccupano del cibo che arriva nelle loro tavole per via delle sostanze tossiche scaricate in bacini d’acqua e altri ancora come nonostante i fondi i risultati tardino ancora a farsi vedere anche nelle minime parti.