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La riqualificazione del porto di Termoli: la nuova sfida della città

La riqualificazione del porto di Termoli: la nuova sfida della città
Il team P.P.S, un Porto Più sicuro dell’I.O. Giulio Rivera di Guglionesi (CB) ha deciso di andare alla scoperta del progetto di riqualificazione del porto di Termoli, la più importante località turistica situata nei 30 km di costa molisana, che negli ultimi anni è diventata un forte e costante polo di attrazione, anche per quanto concerne gli investimenti, molti dei quali messi a disposizione dal PNRR. In questo grande processo di sviluppo e riqualificazione della città che vede, ad esempio,  anche interventi sulla stazione ferroviaria, sullo storico depuratore, ecc..  si inserisce anche il progetto del nuovo piano regolatore del porto, frutto di uno studio affidato, dalla competente struttura della Regione Molise, ad esperti esterni e consegnato nel 2019. Nello stesso anno è stato approvato dal Consiglio regionale e sono state così poste le basi per lo sviluppo infrastrutturale e la crescita del porto, sia in termini dimensionali, con l’ampliamento del bacino e delle banchine, sia in termini di diversificazione e potenziamento delle attività, aprendolo di fatto ad una innovata visione commerciale e produttiva.  E tutto questo sarebbe stato di per sé già molto interessante. Nel frattempo però, il 5 settembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 169 del 2016 (GU 31 agosto 2016), di riordino delle Autorità di sistema portuale (AdSP) che ne ha stabilite 15.  A tutte è affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Il 17 gennaio 2021 il Consiglio regionale del Molise ha approvato all’unanimità il richiesto inserimento del Porto di Termoli all’interno dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, così come proposto dalla Giunta regionale. Con l’art. 9 co. 10 lettera c) punto 10) del Decreto Legge n. 68 del 16/06/2022, convertito in Legge n. 108 del 05/08/2022, è stato ricompreso il porto di Termoli nella circoscrizione di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, che ora è composta dai porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli. Per la città adriatica molisana questo ha rappresentato il coronamento di un percorso istituzionale sinergico, che ha visto impegnati la Regione Molise, il Comune di Termoli, la Provincia di Campobasso, il Consiglio regionale del Molise, la Regione Puglia, l'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale. E ora che succederà???? Il progetto preso in esame inizialmente prevedeva un costo di 15.300.000,00. Questo costo, con l’ingresso di Termoli nell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale sarà destinato a lievitare ulteriormente e i 15.300.000,00 iniziali diventeranno 150.000.000,00. Ad attuare la mega rivisitazione del porto, sarà proprio la suddetta Autorità, naturalmente con la collaborazione della Regione Molise (cfr. grafico 1). Questo per quanto riguarda i dati sotto un punto di vista economico. Dal punto di vista strutturale invece, riscontriamo seguenti dati (cfr. grafico 2) -- Banchina commerciale  +113%: dagli attuali 150  a 320 m --  Banchina pescherecci + 20%: dagli attuali 400 m a 480 m -- Banchina passeggeri +13%: dagli attuali 280 m a 315 m --  Banchina turistica+ 102%: dagli attuali 990 m a 1530m+(650, banchina di terra) --Spazi dedicati alle PP.AA + 4%: dagli attuali 120 m a 125 m. Ampliamento del 4% --  Spazio Riparazioni + 55%:  290+(50, bunkeraggio) --  Bacino portuale + 134%: dagli attuali 360.000 mq a 844.000 mq.  L’Ente portuale, che avrà anche una sua sede a Termoli, è già al lavoro per delineare i progetti strategici finalizzati a rilanciare lo scalo molisano che integreranno il PRP regionale.  Tra le priorità, il dragaggio dei fondali che dovranno essere portati almeno a –10 metri, rispetto ai 6 metri attuali e sarà attuato attraverso i 30 milioni allocati dal PNRR. Il progetto non darà solo un nuovo volto al porto, modificandolo ed ampliandolo in maniera significativa rispetto all’attuale, ma avrà ripercussioni complessive su tutta la città.  Se da un lato incentiverà le attività portuali, il turismo, la pesca, la cantieristica navale, le attività commerciali, dall’altro è innegabile pensare all’aumento ulteriore della popolazione residente e dei turisti (si parla, tra l’altro, di navi da crociera), alla necessità di incrementare le attività ricettive, ai problemi di gestione,  ecc.. Però l’attuazione del progetto potrebbe essere un altro importante tassello per lo sviluppo della città e della regione e comporterà anche la creazione di un indotto e collegamenti con l’autostrada, con le altre arterie principali di comunicazione della regione, con la viabilità locale. Le domande che ci poniamo ora sono le seguenti, ovvero se grazie a tutti questi rinnovamenti la nostra cittadina potrà divenire fortemente competitiva dal punto di vista economico e turistico, se tutto ciò incrementerà l’occupazione, anche giovanile. Che impatto avrà sulla vita dei cittadini termolesi? Tutto ciò inizieremo a vederlo prima del 2027, anno previsto di chiusura dei lavori. Intanto ci auguriamo che il porto di Termoli diventi così bello da lasciarci senza parole come la fioritura dei sakura giapponesi.