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Articolo di Data Journalism

Stiamo toccando il fondo.

Vista dall’alto Palermo è punteggiata da montagne di rifiuti. La discarica di Bellolampo è piena, si aspettano le autorizzazioni per la realizzazione di un’altra vasca di contenimento, e l’interruzione alla raccolta prima della ripresa ha trasformato la città. Nonostante l'impegno della Rap, l'azienda che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti, i cumuli d'immondizia giacciono accanto ai cassonetti mentre anche la raccolta differenziate in alcune zone cittadine subisce ritardi. Ai rifiuti normali si aggiungono materassi, vecchi mobili, elettrodomestici che la gente abbandona per strada. L'emergenza rifiuti a Palermo, spesso, provoca i roghi delle montagne di immondizia che a volte rendono l'aria irrespirabile oltre ad attirare insetti e topi e i vigili sono costretti spesso ad intervenire in tante zone della città. Da qualche giorno la “SRR Palermo Area Metropolitana” in sinergia con RAP  ha iniziato la distribuzione alle utenze domestiche del Kit per la raccolta differenziata “porta a porta” il cui sistema di raccolta partirà nel mese di aprile con la rimozione definitiva di tutti i contenitori stradali - dichiara il direttore generale della RAP Roberto Li Causi -. L'obiettivo principale è quello di recuperare quantità sempre maggiori di materiale riciclabile che sono risorse preziose per l’ambiente. Solo nei quartieri in cui si svolge la raccolta differenziata del Porta a Porta la percentuale di raccolta differenziata raggiunge  circa il 65% e con la definizione del V step aumenterà di 3-5 punti la percentuale di RD”. Tuttavia soltanto in qualche quartiere si effettua la raccolta differenziata, pertanto i dati complessivi, come si deduce dalle informazioni provenienti dal ISPRA , Palermo è quasi all’ultimo posto fra le città della regione, per la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti, anche se i dati presentano un trend in miglioramento negli ultimi anni. Infatti si è passati da una percentuale di rifiuti differenziati sul totale della raccolta del 7,80% del 2015 al 29,04 % del 2019. Dati sicuramente incoraggianti anche se ancora molto al di sotto della media regionale e nazionale.

Nell’ultimo periodo inoltre,  a causa dell'emergenza COVID, anche la campagna di sensibilizzazione che era stata avviata anche nei quartieri di periferia della città ha subito un notevole rallentamento.

È molto importante sensibilizzare i cittadini ad una gestione responsabile dei rifiuti per indirizzarli verso una serie di comportamenti corretti per il decoro urbano di Palermo e a salvaguardia dell’ambiente”. Non dobbiamo inoltre dimenticare il nostro mare: Il mare di Sicilia con un 786 oggetti rinvenuti e un peso complessivo superiore a 670 Kg, conferma la sua collocazione tra le discariche sottomarine più grandi del paeseche con  anch’esso Stiamo toccando il fondo. Il ministero dell'ambiente ha trasmesso per la firma l'accordo con la regione siciliana per il potenziamento della raccolta differenziata, grazie al quale si sarebbero dovute sbloccare risorse per oltre 18,5 milioni di euro di cui 9 da dedicare ad interventi per la città di Palermo. L'anno 2019 è stato preso in impegno reale per la  raccolta differenziata, vogliamo dunque che con queste risorse, il 2021 sia l'anno di svolta per la raccolta differenziata a Palermo. Non solo Palermo, ma l’intera Europa genera grandi quantità di rifiuti: scarti alimentari, rifiuti di giardinaggio, rifiuti di costruzione e demolizione, rifiuti industriali, televisori vecchi, automobili ecc.  La quantità di rifiuti che generiamo è strettamente legata ai nostri modelli di consumo e produzione, perciò il gran numero di prodotti immessi sul mercato costituisce un’altra sfida. Il primo passo da compiere per una corretta gestione dei rifiuti è rappresentato dalla loro esatta classificazione, incasellando il rifiuto nella categoria dei rifiuti urbani o in quella dei rifiuti speciali. Ricordiamo spesso che ci restano 7 anni, questo è il tempo per salvare l'ambiente, la natura, i mari, le riserve naturali e possiamo salvarlo cambiando lievemente le nostre abitudini quotidiani. Noi siamo dei ragazzi con tantissimi sogni, cittadini del mondo a cui apparterremmo per i prossimi anni e non vogliamo vivere in un mondo inquinato e triste.