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Articolo di Data Journalism

“Uscire dalla gabbia della violenza"

La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e diffuso, che assume molteplici forme più o meno gravi: dalla violenza fisica a quella sessuale, dalla violenza psicologica a quella economica, dagli atti persecutori come lo stalking fino alla eliminazione stessa della donna.

Oggi le istituzioni centrali e locali sono pienamente e proattivamente investite nelle strategie e politiche di contrasto e gestione della violenza contro le donne, così come i media sono più attenti a fare della comunicazione uno strumento di informazione critica sul fenomeno.

Dalla ricerca svolta emerge quanto segue: le donne che subiscono maggiormente violenza sono comprese nella fascia di età tra i 30 e 45 anni. Dai dati è emerso quante adolescenti, donne, mogli, compagne, siano costrette a condividere la propria casa con padri, mariti, compagni, con cui ci si dovrebbero sentire al sicuro, ma che invece si è rilevato un luogo di violenza, vulnerabilità e pericolo.

Con l’avvento del COVID-19 e della pandemia, i casi delle donne vittime di violenza sono aumentati in maniera costante e progressiva. Il lockdown, necessario per la pericolosa situazione epidemiologica, ha condizionato ed è stato la causa del peggioramento della situazione di moltissime donne, che hanno temuto per sé e per i propri cari. Ed è possibile notare quanto invece l’allentamento di queste restrizioni abbia giovato, facendo diminuire i casi.

Dal 2020 si è riscontrato un notevole aumento delle donne che si sono decise a rivolgersi al CAV, in modo da poter iniziare un percorso di ripresa personale e dare una svolta alla propria vita e serenità, per uscire dalla sofferenza. Ciò grazie ad inviti e propaganda dal CAV (Centro di Aiuto alla Vita) proposti. In particolare, grazie all’analisi dei suddetti dati, è possibile sottolineare una diminuzione dei casi di violenze verso le ragazze fra i 16 e i 24 anni. Il contrario, da quanto si rileva dai dati, per le donne divorziate o separate, la cui percentuale è maggiore. La risposta del CAV a queste richieste è stata maggiormente consistente per quanto riguarda centri di ascolto ed accoglienza.