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la sibilla la fenice partenopea

ARTICOLO DI DATA JOURNALISM

La Sibilla: la fenice partenopea

Cuma ospita la favolosa galleria artificiale risalente all’epoca greco-romana, l’Antro della Sibilla. É un monumento simbolo dell’attività della Sibilla Cumana che, secondo la leggenda, operava e divulgava i suoi oracoli all’interno di questo luogo. In base ai dati rilevati dall’ “Ufficio di Statistica”, possiamo constatare che in Campania la differenza in percentuale di visitatori presso musei, monumenti e aree archeologiche statali, tra il 2019 e il 2020, risulta essere del - 69,04 % ; tanto è vero che nel 2019 i visitatori totali sono stati 10.089.080, mentre nel 2020 ne ritroviamo 3.123.158, con un calo di introiti, lordi e netti, dell’ 81 % circa. In particolare, volendo fare un confronto con alcuni siti archeologici, Cuma, che nel 2019 ha avuto 59.722 visitatori, nel 2020 risulta raggiungere solo i 15.502 turisti; possiamo quindi calcolare la percentuale rappresentante il calo di visita tra questi due anni, che è pari a -74,04 %. Paragonando Cuma a, per esempio, Pompei, vediamo che i visitatori nel 2019 sono stati ben 3.805.094, mentre nel 2020, ovviamente causa Covid, c’è stato un calo di visite arrivando a 564.941 turisti totali, con una percentuale di calo del -85,15 %. Notiamo, alla vista di questi dati, che oltre al numero medio di visitatori di Pompei, che risulta nettamente maggiore rispetto a quello di Cuma, esso ha subito, a causa della pandemia, conseguenze più devastanti riscontrando un calo pazzesco. Non è da tralasciare l’importante informazione fornitaci dai siti “Napolike.it” e “ultimavoce.it”, i quali si fanno voce di un’importantissima notizia: il Ministero dei Beni Archeologici e Culturali ha messo a punto un progetto per finanziare la riqualificazione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, iniziativa presentata dai comuni di Pozzuoli, Bacoli e Giugliano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania. Un progetto necessario per tutta l'area poiché sono tanti i monumenti ed i luoghi di interesse nei Campi Flegrei che hanno bisogno di essere valorizzati e di tornare al loro antico splendore, anche per poter essere apprezzati in tutte le loro potenzialità da cittadini e turisti. E proprio quello del miglioramento della rete di trasporti è un altro punto importante affrontato dal progetto. A tal proposito, nel 2016, Cuma entra a far parte del parco archeologico dei Campi Flegrei e all’epoca necessitava di interventi per offrire ai visitatori nuove aree che prima erano chiuse. Gli interventi sono mirati infatti a riaprire la città bassa (ora è visitabile solo l’acropoli), inoltre recentemente, con i finanziamenti Europei, si è chiesto di finanziare anche l’altra parte per creare un nuovo ingresso che dalla città bassa porta sopra, all’acropoli. Gli interventi più urgenti riguardano proprio l’Antro della Sibilla, che soffre di notevoli problemi strutturali. L’obiettivo è ampliare la fruibilità del sito, per questo è stato chiesto il finanziamento, che per i lavori è di € 2 milioni e 900 mila, ma il cui costo complessivo ammonta a € 4 milioni e 300 mila per spese tecniche, eventuali imprevisti, progettazione, IVA. Su Cuma c’è anche un secondo intervento che, differentemente, mira al restauro dell’area del Foro che si andrà quindi a integrare con il nostro. In questa fase la progettazione esecutiva è in conclusione. Per la fase successiva è stata fatta invece una gara per il progetto esecutivo, seguito poi dalla realizzazione di questa impresa con le spese di € 2 milioni e 900 mila. E’ stata in seguito creata un’altra gara tra le imprese che terminerà tra i prossimi 12-14 mesi. Il parco sta cercando di creare un collegamento con le associazioni del territorio, questo perché il luogo è complicato da raggiungere; vi era appunto stato creato un collegamento con la cumana, chiamato “Cuma Express”, che collegava il sito con il centro di Napoli tramite una fermata alla foresta di Cuma, lato mare sotto l’acropoli; il servizio era disponibile nei weekend estivi grazie a un accordo con EAV. Il Covid ha tuttavia interrotto questa iniziativa che va quindi ripresa perché, ai tempi della sua attività, ha incrementato nettamente il numero di visitatori. Ciò implica la necessità di potenziare i trasporti pubblici poiché l’area interessata, essendo isolata, non è facile da raggiungere.