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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

TRA LA STORIA E I DATI DI CARDITELLO

Il team Art for Art's sake della scuola "G. Bruno" della classe IV E partecipa anche quest'anno al progetto di OpenCoesione grazie alla possibilità offerta dal centro Europe Direct Caserta e ha deciso di monitorare il progetto relativo al Real Sito di Carditello concluso nel 2015, in quanto interessato al Casino di caccia voluto da Ferdinando IV di Borbone, argomento già trattato a scuola. Ma prima di parlarvi dei dati, eccovi la sua storia.
Il Real Sito di Carditello fu costruito nella provincia di Caserta, destinato inizialmente a diventare un Casino di caccia. Il pittore di corte, Jacob Philippe Hackert, già noto per le sue attività alla reggia di Caserta e di San Leucio, riceve l'incarico di occuparsi delle decorazioni e dell'arredo. A lui si deve il progetto delle pitture murali e della modernità e raffinatezza degli arredi.
Tra gli artisti più noti che hanno operato per il Real Sito troviamo: Fedele Fischetti, che esegue la volta nella galleria principale, raffigurante l'apoteosi di Enrico IV. Molti degli arredi e dei dipinti non sono più presenti nel Casino reale ma sono passati altrove: ciò possiamo documentarlo grazie agli archivi conservati nella reggia di Caserta.
Nel 1860, la tenuta di Carditello viene occupata dai garibaldini e dal 1920 tutti i dipinti e arredi, rimasti nel Real Sito, vennero spostati nelle altre residenze reali. Durante la Seconda Guerra Mondiale, con l'occupazione americana nella zona del Mezzogiorno, inizia un lento declino della tenuta, complice la cattiva gestione del Casino reale e della dispersione dei possedimenti rimasti ancora in loco. Dal 1948 ci fu un timido tentativo di ripristino, arrestato per le difficoltà economiche dell'Ente. A
partire dal 2004 è iniziato il processo di rivalorizzazione grazie alle passioni dei movimenti civici e dell'impegno del Ministero dei Beni e delle attività culturali del turismo e per ultimo, ma non per importanza, dalle politiche di Coesione. A partire da queste premesse è stata costituita nel 2016, dalla Regione Campania e dal comune di San Tammaro, la Fondazione Real Sito di Carditello, presieduta da Luigi Nicolais. Questa si occupa di restituire lo splendido monumento alla fruizione pubblica e alla riproposizione delle attività produttive che ne hanno ispirato la nascita e la vita, come l'allevamento di cavalli di razza reale.
Il progetto scelto dal team Art for art's sake ha un fondo pubblico a disposizione di €3000000, di cui €832.536 sono stati investiti dall'Unione Europea, €289.434 dal Fondo di Rotazione (Cofinanziamento nazionale),€1.878.030 dal Fondo di Rotazione (Piano d’Azione per la Coesione). Ma, in una visione più completa, possiamo notare come la regione Campania si sia occupata anche delle attività culturali e del turismo. Infatti ha investito circa €1,6 miliardi, di cui le risorse di Coesione ammontano a €1,5 miliardi. Infine si è occupata anche dei beni paesaggistici ambientali e culturali con un costo pubblico di €32,4 milioni, di cui le risorse di Coesione ammontano a 26,1 milioni. In conclusione possiamo affermare che il piano d'azione Coesione è 2007_2013. L'obiettivo operativo è quello di recuperare e valorizzare le risorse materiali e immateriali presenti nelle aree di attrazione turistica.