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Articolo di Data Journalism

Bene confiscato alle ‘ndrine diventa presidio di legalità monitorato dagli Strutturati Medmei!

I fatti hanno spesso dimostrato che, salvo lodevoli eccezioni, come nel caso del progetto che stiamo monitorando, pur in presenza di buone idee circa il riutilizzo dei beni confiscati, la mancanza di una progettualità adeguata alle esigenze del territorio impedisce alla collettività di poter fruire dei beni stessi. La nostra ricerca nasce dalla necessità di dare risposte ai cittadini in merito alla presenza di beni confiscati alla criminalità e al loro utilizzo. La prevenzione e il risarcimento sociale si realizzano nelle molteplici forme di sviluppo che l’uso dei beni confiscati offre alla collettività. Trasformare i patrimoni dei boss in sedi di forze dell’ordine, in centri sociali, in cooperative, in scuole e strutture di solidarietà, creando servizi e riducendo disagio e disoccupazione, significa riaffermare il primato della legalità e della democrazia.  In qualità di ”Strutturati Medmei” stiamo rilevando alcuni dati relativi al monitoraggio del COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI TRASFORMAZIONE DI DUE IMMOBILI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA€ ORGANIZZATA A TENENZA DEI CARABINIERI DI ROSARNO (RC), per saperne di più su una questione che, purtroppo, investe in modo pervasivo il nostro territorio.Analizzando la scheda di questo progetto ci ha incuriosito la voce “Beneficiario:-Agenzia del Demanio”. Effettuando una serie di ricerche, abbiamo scoperto che c’è stato un  passaggio della competenza a emanare i decreti di destinazione dalle Agenzie del Demanio alle Prefetture (da agosto 2009) e poi all’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati ANBSC (dal 31 marzo 2010).

Analizzando la destinazione dei beni immobili,abbiamo rilevato che, nella maggior parte dei casi, il soggetto destinatario risulta essere il Comune che può destinarne l’uso per: utilizzo municipale (verde pubblico, impianti sportivi, etc.); assegnazione ad associazioni culturali, cooperative sociali e comunità che operano in vari settori (anziani, persone con disabilità, minori a rischio, tossicodipendenti.) etc . In pochi casi troviamo un soggetto diverso (cioè lo Stato), i cui destinatari finali sono l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato. Leggendo la Relazione semestrale al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati (art. 49 D. Lgs. 6 settembre 2011 n.159) del MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI DI GIUSTIZIA  DIREZIONE GENERALE DEGLI AFFARI INTERNI, per renderci conto delle dimensioni dei dati  e delle criticità rilevate, persistendo sul nostro territorio numerosi beni confiscati spesso in stato di degrado e di abbandono, abbiamo ricavato questi dati aggiornati al 30 giugno 2020:

-il numero di beni per distretto conteggiati per anno di iscrizione nel procedimento era di 4316;

-nel solo distretto  di Corte d’Appello di Reggio Calabria, risultavano 270 procedimenti ; 

-I beni destinati o da destinare in Calabria risultavano 473 ;

A pagina 7 della relazione, relativamente ai flussi informativì tra l’ANBSC e la Bdc da settembre 2020 è scritto:-"...Purtroppo, deve segnalarsi che, nonostante l’attivazione del flusso sia operativa ormai da diversi mesi, il risultato registrato dalla messa in opera di detto flusso è sinora alquanto esiguo...”; e a pag. 13 : -Si rileva che, in attesa della automazione dei flussi informativi richiesta dall’art. 110 del “codice antimafia” e dal Regolamento attuativo adottato con d.P.R. n. 233/2011 tra il Ministero della Giustizia e l’ANBSC, il dato riguardante i beni destinati continua a rimanere non aggiornato.” Al Comune di Rosarno, secondo quanto è stato scritto sulla Gazzetta del Sud del 2 febbraio 2022 dal giornalista Giuseppe Lacquaniti, l’ultima destinazione di 52 beni risale a giugno 2020. Pertanto ci chiediamo se parte dello stato di abbandono dei beni assegnati dipenda anche dalle criticità evidenziata nella relazione e se si stia provvedendo a risolverle in tempi celeri. Abbiamo continuato la nostra ricerca dati sul sito ISTAT e non avendone trovati, durante l'incontro formativo online con gli esperti Asoc dott.ssa Alessandra Tuzza e dott. Nicolò Palermo e con la dott.ssa Grazia Laganà referente ISTAT per la Calabria, abbiamo riferito le nostre difficoltà e abbiamo scoperto che ... non ci sono dati relativi ai beni confiscati destinati sul sito ISTAT. La dott.ssa Laganà è stata comunque preziosa in quanto, rispondendo a una nostra email, ci ha inviato dati utili al nostro monitoraggio. Analizzando la scheda del progetto che stiamo monitorando, abbiamo letto che è stato finanziato nell’ Ambito di programmazione Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)-Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020 Programma PON FESR FSE LEGALITA' (Incremento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità. (RA 9.6 dell'Accordo di Partenariato). Alla luce di quanto abbiamo potuto analizzare, considerato che il bene che stiamo monitorando è già un esempio di buona pratica nonché presidio di legalità e di riscatto per il nostro territorio, visto che è stato finanziato con il fondo FERS 2014-2020 con il quale possono essere finanziati altri progetti relativi ai beni confiscati destinati, auspichiamo di essere di aiuto alla nostra comunità, collaborando, tra gli altri, con la task force che si è costituita un mese fa per il monitoraggio di 52 beni confiscati destinati al Comune di Rosarno, di cui i cittadini sono ben consapevoli considerato che, a seguito del nostro sondaggio su Instagram, l'86% del target ha confermato che nella nostra cittadina esistono più di 50 beni confiscati. Il vento del cambiamento soffia inarrestabile sulla città di Rosarno e l'unione fa la forza!