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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Pitch

Titolo del Pitch: 
(RI)UTILIZZIAMOLI BENE
Pitch 1: 

Il riuso sociale di un bene confiscato può essere fonte di quell’economia onesta capace di restituire dignità a persone e territori. Da qui la scelta di monitorare il progetto “Dalla buona terra alla buona tavola” che  prevede la ristrutturazione di un antico casale, sui terreni confiscati nel 1998 al clan degli Arena.  Risale al 2002 il decreto di trasferimento dei beni al Comune, al 2018 l’atto con cui il RUP, nell’ambito del PON FESR FSE Legalità 2014-2020, proponeva la ristrutturazione del casale, approvata dalla commissione straordinaria, per un importo di 570.000. L’inizio era previsto per l’1.07.2020 ma il progetto non è stato avviato per motivi di tipo amministrativo. In attesa del consorzio istruttorio e del parere dell’ANAC, a 24 anni dalla confisca, tutto è fermo.

Pitch 2: 

La gara è stata aggiudicata, in via provvisoria, dalla SUA di Crotone, alla Alan srl, nel dicembre 2021. Il rischio di riaggiudicazione è concreto perché è stata rilevata carenza di documentazione di una delle imprese ammesse ed è scattato supplemento istruttorio con conseguente interlocuzione con l’ANAC, che potrebbe determinare una ridefinizione dei punteggi. Alle lungaggini giudiziarie, alle pressioni dei clan per rinvenire in possesso dei beni, si aggiungono così anche le tortuosità della burocrazia. Quando i lavori saranno iniziati, dice Umberto Ferrari, segretario di Libera Calabria, non potrà comunque dirsi un successo. A tre anni dallo stanziamento dei fondi nessuna opera è partita. E’ una sconfitta per lo stato, ed è una mancata opportunità di creare lavoro sul territorio.

Pitch 3: 

In un contesto ad alto tasso di criminalità, come quello di Isola di Capo Rizzuto, quello che si propone  è la nascita di una comunità monitorante, sul modello di Common del Gruppo Abele. Un patto di collaborazione, basato sul principio di sussidiarietà orizzontale, una vigilanza diffusa che supporti, dal basso, anche con la presenza di noi studenti, la cura del bene comune, per facilitare il processo di rigenerazione di questo bene confiscato. Il tutto integrato, in questo contesto, con quanto previsto dagli Integrity Pacts, promossi dalla Commissione europea, come strumento anticorruttivo per il controllo degli appalti. Perché il valore di un bene confiscato deve essere dinamico e proattivo al fine di poter creare nuove alternative sul territorio stesso.

Immagine ASOC Wall: