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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

United and Strong: no al degrado e si al miglioramento

 CHI PRENDE PARTE A QUESTO PROGETTO?

Gruppo di progetto: studenti della 3A Economico-Sociale del Liceo Statale Vito Capialbi di Vibo Valentia. L'attenzione del Team, dopo la verifica di altre scelte, è ricaduta sul progetto riguardante la ristrutturazione di un complesso edilizio da destinare al "Centro accoglienza pellegrini", la Casa del pellegrino, limitrofa alla grande Certosa di Serra San Bruno. I lavori sono stati avviati sui resti di quello che avrebbe dovuto essere un centro polifunzionale destinato principalmente agli anziani, con la possibilità di ospitare anche iniziative di carattere socio-culturale, ma mai portata a termine nonostante i primi lavori siano iniziati  addirittura nel 1991. Parlare di questo progetto significa tanto per noi in quanto teniamo tanto a valorizzare quello che per il territorio calabrese è un simbolo storico di notevole importanza religiosa ma anche turistica.

  COSA VUOLE INDICARE IL LOGO?

Per quanto riguarda il logo abbiamo optato di non inserire la Casa del Pellegrino ma la Certosa, perché senza di essa non esisterebbe quella che tuttora ospita gran masse di pellegrini. Ma soprattutto il fatto di non aver inserito la Casa del Pellegrino rappresenta una critica nei confronti dell'utilizzo improprio dei fondi PISL-POR Calabria (progetti integrativi sviluppo locale- programma operativo regionale) FESR 2007-2013 di circa due milioni di euro. Fondi che sono stati spesi inutilmente dato che i vari progetti non sono mai stati completati dagli amministratori locali, che hanno avuto l'unico effetto di avvelenare il territorio e deturpare il patrimonio naturalistico delle Serre.

QUAL È IL SIGNIFICATO DEL NOME DEL GRUPPO?

La scelta del nome è ricaduta su United and Strong, ovvero Uniti e Forti, in quanto siamo una classe molto unita con tanta voglia di lavorare e dimostrare che collaborando e sostenendoci a vicenda si può realizzare tanto. Questo progetto ci ha ispirati a migliorare i nostri rapporti perché dipendiamo gli uni dagli altri: è un lavoro di squadra in cui siamo uniti per uno scopo ben preciso: portare a termine il nostro lavoro e cercare di trasmettere dei messaggi attraverso la nostra ricerca, il nostro logo e le varie foto. Non è solo un progetto, ma è una sfida e noi, gli United and Strong più forti e uniti che mai, siamo pronti! Siamo Uniti e Forti contro le ingiustizie che avvengono ogni giorno e se rimaniamo una squadra unita possiamo fare da esempio anche agli adulti, dimostrando che se c'è forza di volontà tutto si può realizzare.United and Strong è anche un motto, un messaggio che andrebbe diffuso perché al di fuori della ricerca, tutti noi fuori dai banchi scolastici dovremmo aiutarci a vicenda, lottare per cose in cui crediamo perché l'unione fa la forza.

 LE LEZIONI E I GRUPPI

Il primo giorno di lezione ci siamo incotrati con il docente referente Domenico Santoro il quale, dopo averci fatto un'accurata introduzione del percorco che andremmo ad affrontare e i vari passaggi che dovremmo svolgere attraverso l'uso delle cosidette "pillole", ci ha fatto eleggere le due project manager (Stefana Ciurusniuc, Martina Campagna) le quali sono a capo del team e coordinano l'intera attività accertandosi che ognuno svolga il compito assegnato con impegno e dedizione. Esse provvedono anche alla compilazione dei vari report che verranno inviati secondo le scadenze. In seguito con l'aiuto del docente e delle due project manager sono stati formati gli altri gruppi e assegnato loro diversi lavori: i blogger (Davide Cullari,Francesco Direnzo,Aurora Galati) si occupano dei social network e dell'organizzazione online dei vari post riguardanti le decisioni prese in classe inerenti alla ricerca. Pubblicano post, video e foto in modo da far conoscdere il nostro andamento online a tutte le persone interessate. La social media manager (Mallouk Asmae) colei che crea tutti i social network i quali saranno monitorati dai blogger;  I coder (Riga Bruno, Malfarà Domenico, Martino Giuseppe coloro che trovano tutti i dati riguardanti il progetto i quali saranno poi inviati alle analists (Caterina La Rocca, Flavia Riccobono, Caterina Silvaggio, Federica Cristofalo) per essere rielaborati e verificati. E' un passaggio molto importante in quanto le analists in seguito ad un'attenta lettura del materiale decideranno quali dati sono attendibili e quali no. In seguito ci sono gli storytellers (Elena Sartor, Marco Maccarone, Federica Zagari) fondamentali per la narrazione del nostro percorso durante tutto il suo svolgimento. Dovranno essere sintetici e chiari, creare contenuti interessanti e usare parole-chiave in modo da incuriosire il lettore. Infine abbiamo i designers (Riccardo Rusu, Vizitiu Alin, Fabiola Pasceri, Altea La Gamba), coloro che si occupano della parte creativa del progetto, delle illustrazioni e della grafica, in modo da rendere il nostro percorso più divertente e accattivante per il pubblico.

Il team dopo un'accurata ricerca tra una vasta molteplicità di progetti presenti sul portale OPENCOESIONE ha deciso di trattare un tema all'apparenza semplice ma che nasconde diverse sfacettature: la valorizzazione dell'area della Certosa di San Bruno, la ristrutturazione e il completamento di un complesso edilixio destinato all'accoglienza dei pellegrini. Inizialmente il team era indeciso tra due progetti: questo riguardante la Certosa e la Casa del pellegrino e il secondo riguardante la fabbrica delle armi. E' stato scelto il primo in quanto è un argomento a cui teniamo in particolare e di cui molti professori ci hanno parlato durante gli anni, in particolare della Certosa, un grande simbolo religioso e storico.

 DI COSA TRATTA IL PROGETTO?

Il progretto riguarda i Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013, con un budget di circa 2 milioni di euro con cui avrebbero dovuto ristrutturare quello che sarebbe stato un centro accoglienza pellegrini di Serra San Bruno. Tuttavia i fondi sono stati gestiti in modo vergognoso, tanto che ora la struttura risulta abbandonata sebbene i lavori di costruzione siano iniziati nel 1991.

 QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEL GRUPPO?

I nostri obiettivi sono quelli di capire per quale motivo i lavori non sono stati portati a termine a distanza di molti anni. I fondi ci sono stati, ma come accade spesso non vengono mai utilizzati per scopi utiliti alla comunità, ma per scopi personali. Non è facile capire quanti soldi pubblici siano stati spesi inutilmente, ma la cifra si aggira attorno ai 750 mila euro, almeno, da quanto risulta scritto sul web. Il nostro malcontento verso questo lavoro incompleto e non gestito all'altezza dell'importanza della struttura è una forma di ribellione contro quelli che sono i modi di usare i fondi per il miglioramento delle condizioni ambientali. E' una lotta contro i disagi derivanti dalla congestione e dalle situazioni di marginalità urbana. Vogliamo che siano valorizzate risorse e specificità locali e contrastato il declino delle aree interne e marginali. Intendiamo rivolgerci al Comune di Serra San Bruno, all'Ufficio Lavori Pubblici per poter avere delle informazioni sullo stato dell'arte, sill'appalto e sui lavori realizzati, ovvero avere dei dati inerenti alla  (non)realizzazione del progetto. Inoltre dopo esserci informati abbiamo scoperto che possiamo rivolgerci anche all'ex sindaco di Serra San Bruno, in quanto conosce molto bene tutta la storia.

Il nostro lavoro non riguarderà solamente la ricerca sul web, in quanto sono stati veramente pochi i siti utili al cui interno trovare informazioni valide,ma insieme al nostro docente referente e se vogliono, anche professori interessati a riguardo, abbiamo intenzione di recarci sul luogo e verificare di persona lo stato della struttura e documentare con accurata precisione tutta la storia. Cercheremo anche di realizzare interviste agli esponenti delle associazioni o a chiunque sia a conoscenza di informazioni che possano soddisfare le nostre richieste. Tutti i dati raccolti serviranno per argomentare in modo efficace tutto il percorso che ha interessato la ristrutturazione della Casa del Pellegrino per fare luce su tutto quanto. Il nostro non sarà un lavoro facile, ma grazie all'opportunità offerta da ASOC, cercheremo di sensibilizzare più persone possibili attraverso i social ma anche per mezzo di qualche incontro. Il nostro scopo è quello di far conoscere alle persone la vera storia e come realmente sono avvenuti i fatti, sperando di poter avere tutto il supporto necessario. 

A CHI È RIVOLTA LA RICERCA?

La nostra ricerca è rivolta a tutta la fascia di persone, partendo dagli adolescenti fino agli anziani, perchè alla fine, nonostante le differenti età, il miglioramento del nostro territorio è interesse di tutti quanti. Speriamo che il nostro messaggio possa essere capito da tutta la comunità e da tutti coloro che saranno interessati ad ascoltarci: diciamo no al degrado e si al miglioramento perchè se desideriamo un futuro migliore per la nostra terra il cambiamento deve partire da noi.