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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

Casa del Pellegrino: scopriamo e raccontiamo

1) IL PUNTO DI PARTENZA DELLA RICERCA

Abbiamo scelto di trattare questo argomento perchè il territorio delle Serre ci affascina da sempre così come le sue problematiche. Siamo stati spinti dalla curiosità di scoprire le vere motivazioni per cui nonostante i primi lavori siano iniziati nel 1991, la ristrutturazione della Casa del Pellegrino non è mai stata portata a termine, Siamo curiuosi di capire le vere cause e i responsabili di questo insuccesso. La nostra ricerca si basa su una grandissima raccolta di dati, non solo sul web ma anche dal vivo, che serviranno alla ricostruzione degli eventi che ha portato la Casa del Pellegrino a diventare una struttura abbandonata. Essa avrebbe dovuto rappresentare un miglioramento per il territorio delle Serre ma anche per la Provincia. Inoltre quando abbiamo visto che il progetto non è mai stato concluso e che una parte dei fondi rimanenti (842,692,50 euro) non sono stati investiti nei lavori, la voglia di fare luce su alcuni punti ancora non abbastanza chiari. Le cause di questo fallimento saranno il nostro tema centrale e cercheremo di offrire delle spiegazioni abbastanza accurate e chiare. Attraverso questa ricerca verremo a contatto con delle realtà del tutto diverse da quelle tra i banchi scolastici, e questo non è solo un compito che dobbiamo svolgare nel miglior modo possibile, ma è una sfida che cambierà il nostro modo di vedere il mondo, e soprattutto il territorio in cui viviamo.

 

2) DATI E INFORMAZIONI TROVATE

Il team come primo passo ha cercato i dati presenti sul sito di open coesione (https://opencoesione.gov.it/it/progetti/1cl205601/) il quale ci ha fornito informazioni basilari ma di fondamentale importanza:il finanziamento è stato chiesto nell'ambito di programmazione dei fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013 facendo riferimento al programma POR CONV FESR CALABRIA, asse città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali. Il costo è di circa 2 milioni di euro (€ 1.800.000,00) dei quali sono stati utilizzati € 958.307,50. L'inizio previsto era per il 30/11/2013, mentre la fine per il 30/11/2014. L'intero lavoro avrebbe dovuto essere completato in circa un anno ma questo non è mai accaduto.

Dopo aver trovato le prime informazioni, è iniziata la ricerca sul web. Purtroppo i siti utili alla nostra ricerca sono stati solamente due ma abbiamo ottenuto delle informazioni molto preziose: il 29 novembre 2011 la delibera n.87 ha dato il via ai lavori di ristrutturazione, adeguamento e completamento di un complesso edilizio da destinare al Centro Accoglienza Pellegrini. Il progetto del comune, per un totale di 2 milioni di euro, dovrebbe essere finanziato con i fondi PISL-POR Calabria. Questo edificio non è mai entrato in funzione. La struttura è in completo degrado come dimostrano i vetri rotti, intonaci cadenti, cavi elettrici sfilati dall'impianto. Già negli anni 80 c'era l'idea di realizzare questo centro per anziani. Quando il comune procedette al prelievo per realizzare questo centro con i fondi della legge 64, ci fu un accordo informale. Solo dopo ci si accorse che la gestione doveva essere affidata tramite una gara d'appalto. I soldi dell'esproprio non sono mai stati pagati ai proprietari che solo tramite causa hanno ricevuto qualche euro. Nel 91 mancava persino l'urbanizzazione primaria. In ogni caso gli amministratori erano convinti di poter recuperare l'edificio nonostante il luogo inaccessibile. Tutto è cominciato con la delibera 30/04/1990. L'opera doveva essere consegnata 32 mesi dopo, ma a distanza di 20 anni è ancora incompiuta.

La realizzazione della "Casa del Pellegrino" è caratterizzata da due lunghi ritardine da due interdittive antimafia indirizzate a due aziende coinvolte nell'iter dei lavori. dopo decenni di abbandono, nel 2011, l'amministrazione comunale aveva dato il via libera all'iter progettuale riguardante i "Lavori di ristrutturazione e completamento di un complesso edilizio da destinare a Centro Accoglienza Pellegrini". Ma, nonostante tutto, si era registrata una nuova fase di stallo e solo nel 2015 si era arrivati all'aggiudicazione dell'intervento, finanziato con i fondi PISL-POR Calabria Fers 2007/2013, finalizzato al completamento dell'edificio edilizio. L'appalto era stato assegnato alla ditta "Eragon Consorzio Stabile Scarl", residente a Roma. L'azienda regina nel 2016 era divenuta oggetto di un'informativa antimafia emanata dalla Prefettura di Vibo Valentia. Di conseguenza è  avvenuta la cessazione immediata di ogni attività in cantiere. Dal novembre 2016, è subentrata la " C.R.G. Costruzioni". I lavori hanno registrato notevoli ritardi rispetto alla data di scadenza, tanto che erano stati assegnati altri 60 giorni necessari per il completamento. Il 3 marzo successivo attraverso una nota emessa dalla Prefettura vibonese veniva trasmessa un'informativa antimafia contenente l'obbligo della cessazione di ogni attività in cantiere. L'amministrazione comunale aveva sottolineato che per il completamento dell'intervento sarebbe stato necessario procedere con un nuovo affidamento. Attraverso delle offerte di gara già presentato e in funzione delle condizioni precedentemente pattuite è stato aggiudicato il completamento dell'opera da destinare all'accoglienza dei pellegrini alla (Gisa Costruzioni Civili e Industriali Srl) con sede a Vibo Valentia, la quale, salvo nuovi impresti, dovrebbe riuscire a completare l'opera. 

 

3) PROSSIMI PASSI

Attraverso questo monitoraggio civico vogliamo sensibilizzare la comunità e sappiamo che è difficile, ma vogliamo farci sentire usufruendo di tutti i mezzi possibili sperando di avere l'appoggio necessario. La ristrutturazione e la valorizzazione della Casa del pellegrino rapressenterebbe una notevole crescita della Provincia, dato tutte le difficoltà che ha attraversato e che sta attraversando, inoltre crerebbe una ricaduta turistica importante. Sarebbe anche una mossa strategica in quanto in prossimità della Casa del Pellgrino si trova la Certosa di Serra San Bruno, simbolo massimo della religiosità presente sul nostro territorio. Cercheremo in tutti i modi di aiutare il nostro territorio e vogliamo essere un esempio non solo per gli adolescenti ma anche per gli adulti che non mostrano abbastanza interesse per ciò che potrebbe dare una svolta al turismo, alla cultura e al miglioramento della vita