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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

I nostri primi passi

Quest’anno tra i tanti progetti proposti, la nostra scelta è ricaduta sul tema della violenza sulle donne in quanto nel 2004 una ragazza di diciassette anni che frequentava il nostro istituto scolastico, Cinzia Visone, fu uccisa dal suo compagno nonché padre di suo figlio. Mentre si stava recando a scuola in un’auto guidata da sua mamma, il compagno, a bordo di una moto, sparò dei colpi di pistola che uccisero la ragazza e ferirono gravemente la sua mamma. Per commemorare Cinzia, dopo tale tragica vicenda, l’aula magna della nostra scuola ha preso il suo nome: sala “Cinzia Visone”. Nonostante questa sia la motivazione più forte che ci ha spinte verso la scelta di questo progetto, un’altra motivazione è che la nostra classe è composta solo da studentesse e anche il nostro corpo docenti è interamente al femminile; inoltre l’area geografica che interessa tale progetto è proprio il comune in cui ha sede il nostro istituto scolastico e anche alcuni comuni limitrofi. Crediamo e speriamo fortemente che il nostro progetto possa aiutare a rieducare gli stereotipi impartiti dalla nostra società e incitare le donne a chiedere aiuto, denunciare e soprattutto riconoscere questi episodi, qualora fossero vittime di violenza da parte dei loro fidanzati, mariti o datori di lavoro. 

Per iniziare la ricerca del nostro progetto, ci siamo informate su quali fossero le associazioni sul nostro territorio le quali si occupano di offrire un aiuto psicologico e legale a donne che risultano essere vittime di abusi e violenze sia fisiche che psicologiche, aiutandole ad uscirne definitivamente, inserendole anche nel mondo del lavoro. In particolare ci siamo messe in contatto con le dottoresse Marika Orfanelli e Giovanna Menditto dell’associazione “Volontà Donna” di Marcianise, con le quali abbiamo tenuto una conferenza tramite la piattaforma di Google Meet. Abbiamo poi contattato la dottoressa Nobifero della società cooperativa “Spazio Donna” e la dottoressa Sara Mezzacapo, assessore alle politiche sociali del comune di Marcianise. È stata un’esperienza molto formativa e che ci ha aiutato ad introdurci in un contesto a noi sconosciuto a e definire al meglio il nostro progetto, dando rilievo massimo al disagio e alle difficoltà che molte donne devono affrontare ogni giorno. Prima di analizzare i dati di questo fenomeno in Italia e renderci conto di quanto questo sia ampiamente diffuso, ci siamo preoccupate di esaminarlo all’interno della nostra regione, la Campania, la quale registra il 6,5% dei casi italiani. La maggior parte delle donne che si mettono in contatto con l’associazione, purtroppo decidono di non denunciare; eppure l’aiuto non è richiesto solo da donne che appartengono al mondo adulto, ma soprattutto da adolescenti, le quali sono anche le più restie a parlare perché temono conseguenze future. Molte ragazze, infatti, hanno il timore di non riuscire più ad avere altre relazioni oppure di essere tormentate dall’ex fidanzato per tutta la vita. Ad un certo punto, ci siamo chieste anche il perché una donna decida di non parlare e quindi, di non denunciare il proprio fidanzato o marito, rendendoci conto, che molte di loro non hanno un’indipendenza economica che gli permetta di vivere per conto proprio senza il bisogno di un sostentamento da parte di qualcuno; in altri casi esse sono bloccate da una “dipendenza affettiva” per l’uomo in questione. L’associazione “Volontà donna” mette a disposizione degli alloggi per le donne che non hanno nessun familiare che le possa ospitare. Abbiamo poi deciso di visitare alcuni siti web, nei quali abbiamo ricercato e trovato i dati che ci potessero essere utili per continuare la nostra ricerca. In particolare, ci siamo rese conto che sul portale “OpenCoesione” i pagamenti relativi al nostro progetto risultano allo 0% quando in realtà l’avvio del progetto è testimoniato dall’esistenza di alcune locandine pubblicate nei comuni del distretto C05 e nei loro rispettivi siti web. I dati che dobbiamo approfondire meglio, sono quelli dell’I.S.T.A. T, quelli dei comuni del distretto C05 e le risposte ai quesiti che abbiamo posto alla società cooperativa “Spazio donna”. 

Il finanziamento totale richiesto per il progetto è di 64.000.00 euro e le future informazioni saranno da noi raccolte attraverso ricerche, approfondimenti, video e chiarimenti da parte delle associazioni del nostro territorio. Il nostro progetto ha degli obiettivi ben precisi: anzitutto vogliamo renderci conto in prima persona del mondo delle donne abusate, le quali non sanno a cosa aggrapparsi per avvertire un senso di sicurezza e riuscire a raggiungere la serenità dopo aver denunciato questo tipo di episodi. Vogliamo che queste donne si sentano parte integrante della nostra società, la quale non deve essere vista come un nemico o un qualcosa da cui fuggire bensì come un loro punto di forza, un rifugio e un aiuto. Il nostro progetto, inoltre, è volto anche a sensibilizzare gli uomini, dai quali proviene maggiormente questo tipo di violenza ma può succedere che anch’essi ne siano vittime. La violenza è sempre sbagliata, in ogni campo, a prescindere che questa sia fatta su un uomo o su una donna. Il nostro desiderio sarebbe sia quello di far aumentare, attraverso il nostro lavoro, i centri anti-violenza, che scarseggiano in ogni parte d’Italia, e in particolare sul nostro territorio ma anche di sollecitare gli uomini che si rendono artefici di atti violenti contro le loro compagne a frequentare tali centri antiviolenza per intraprendere a loro volta un percorso di uscita e miglioramento. Siamo consapevoli dello spessore del tema da noi scelto e dell’importanza che questo riveste in ambito sociale ma, allo stesso tempo, reputiamo che con il lavoro di squadra del team e con la collaborazione dei nostri docenti potremo raggiungere gli obiettivi prefissati. Crediamo molto nella nostra iniziativa e siamo contente di aver finalmente iniziato questo bellissimo percorso nel quale centrale sarà l’utilizzo dei social network quali Facebook, Instagram e Twitter attraverso i quali comunicheremo il nostro lavoro e diffonderemo eventuali notizie in tempo reale, in modo da rendere il tutto ancora più incisivo e d’impatto. Il nostro obiettivo principale è quello di avvicinare sempre più persone a questo tema e di far passare in modo “forte e chiaro” il messaggio che vogliamo diffondere. Anche lo scrittore Oscar Wild affermò: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”!