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Riapriamo il nostro palazzo!

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 La classe IIA del liceo classico Ludovico Ariosto di Ferrara si pone l'obiettivo di riportare alla luce una storia ormai dimenticata, che mira alla rivalutazione di un gioiello del nostro territorio troppo a lungo trascurato; analizzeremo ogni particolare con l’occhio di un acuto osservatore, per entrare in simbiosi con un edificio che appartiene alla storia della nostra città. Infatti, riportare in vita un ambiente artistico passato ormai in sordina può anche rappresentare un’ottima occasione per un arricchimento culturale della comunità ferrarese. Ci prefiggiamo perciò l’obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibile ed in particolare vorremmo responsabilizzare i nostri coetanei in relazione alla difesa del patrimonio storico, artistico e culturale della città di Ferrara, mediante l’utilizzo dei mezzi di comunicazione più vicini alle nuove generazioni: i social. Infine, il restauro di questo palazzo potrebbe far aumentare il numero dei visitatori della città che già attira appassionati d’arte e, di conseguenza, potrebbe anche corrispondervi l’incremento dell’economia cittadina interessata al turismo.

La nostra indagine sarà condotta sul progetto attinente al completamento di ristrutturazione, restauro e riqualificazione del Palazzo Massari e dell’attigua Palazzina dei Cavalieri di Malta. Il nostro interesse per la Palazzina è motivato dal fatto che il complesso dei due edifici è adiacente al nostro liceo e il Parco Massari ha ospitato generazioni di studenti che, qualche mattina, hanno marinato la scuola. Proprio il Parco Massari avrebbe dovuto essere oggetto della prosecuzione della nostra indagine sul tema del giardino nella tradizione letteraria ed artistica classica, che avevamo cominciato a svolgere l’anno scorso ma che non abbiamo potuto sviluppare per via dell’emergenza sanitaria.

Per iniziare il progetto, la classe si è suddivisa in sei gruppi per l'elaborazione dei canvas, ed in seguito a diversi confronti è giunta alla realizzazione di quello definitivo da presentare entro la prima deadline del 15 Dicembre. Gli studenti hanno individuato il proprio ruolo all’interno del progetto, valutando le abilità e le preferenze di ciascuno, così da rendere il lavoro il più efficiente e piacevole possibile. Come nome del team è stato scelto “Cavalieri Social”, in quanto composto sia da parte del nome del complesso di cui si intende parlare, sia dalla parola “social”, indicante uno dei principali strumenti per promuovere l’attività di monitoraggio. Infine il logo, grafica vettoriale della facciata dell’edificio, è un richiamo all’obiettivo di rinascita, deducibile dai colori vivaci che lo animano e contraddistinguono.

Il nostro percorso attraverso la storia della Palazzina dei cavalieri di Malta inizia dall'incontro con le due architetto Dott.sse Natascia Frasson e Raffaella Vitale, le quali grazie alla loro disponibilità ci hanno messo a disposizione materiale tecnico e storico riguardante il progetto e ci hanno permesso di sviluppare un’idea più chiara ed approfondita della situazione della Palazzina in seguito al sisma del 2012. La lezione si è rivelata particolarmente interessante poiché la classe ha avuto la possibilità di confrontarsi in maniera diretta con alcune delle figure professionali che si sono occupate e che continueranno ad occuparsi del progetto di restauro. Durante l’incontro virtuale, sono stati trattati sia gli aspetti storici del complesso, attraverso un breve excursus che ne narrava lo sviluppo architettonico, sia lo stato attuale dei lavori in seguito ad una prima ristrutturazione; la seconda parte del lavoro si baserà prevalentemente sugli interni e su un adeguamento funzionale: l'intento è di rendere l’edificio accessibile a chiunque, anche a chi semplicemente abbia voglia di gustare un caffè immerso in una delle bellezze della nostra città.

La prima fase del lavoro ha richiesto fondi per 2.504.557,11 euro lordi, di cui buona parte finanziata dalla Regione in seguito ai danni causati dal sisma del 2012, e il resto messo a disposizione dall'amministrazione comunale attraverso il Piano finanziato con rimborsi Assicurativi. I fondi stanziati dalla regione sono compresi nel progetto Ducato Estense; un progetto promosso, finanziato e coordinato dal MiBAC in accordo con gli enti locali dei territori coinvolti, che ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio compreso tra Emilia–Romagna e Garfagnana, dal quale il Comune di Ferrara ha ricevuto 18 milioni di euro.

La seconda fase del lavoro, invece, richiede 14.000.000 di euro, che verranno prelevati per lo più dai fondi messi a disposizione per il progetto Ducato Estense, e da quelli attribuiti al Comune di Ferrara.
Relativamente al secondo lotto, la pubblicazione del bando di gara per la progettazione e la direzione dei lavori, si è tenuta nel febbraio del 2017. L’anno successivo, l’incarico di progettazione è stato invece affidato al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, con capogruppo la società Architetti Associati di Roma, con mandante la società PROGER di Pescara. Il progetto definitivo è stato approvato nel maggio del 2019, mentre per l’approvazione del progetto esecutivo bisognerà attendere il gennaio del 2021: per tutte queste ragioni, l’inizio dei lavori è dunque previsto per luglio dello stesso anno, mentre il termine, con conseguente apertura, è posticipato al settembre del 2023. La storia del palazzo, tuttavia, affonda le sue radici in tempi ben più remoti: tra il 1773 ed il 1779 per volere del marchese Camillo Bevilacqua Cantelli venne annessa una nuova costruzione più bassa al complesso Massari, che prese il nome di “Palazzina bianca”, la quale venne in seguito ultimata dall’architetto G. Dalla Fabbra. Dopo la morte del marchese Bevilacqua, Palazzo Massari venne abbandonato, mentre la palazzina, oggetto del nostro studio, divenne residenza dell'ordine dei Cavalieri di Malta, da cui eredita la denominazione attuale. Il figlio del barone Baratelli cedette in uso l’intero complesso, ancor di proprietà dei Bevilacqua, al conte Francesco Massari, esponente dell'aristocrazia napoleonica, e del figlio Galeazzo, che ne acquistò definitivamente la piena proprietà attorno alla metà del XIX secolo. Grazie ai nuovi proprietari il palazzo venne rinnovato insieme all’annesso giardino (il nostro amato Parco Massari) e riportato al suo antico splendore. Nel 1963 la Palazzina Bianca venne ceduta al Comune di Ferrara, dopo che il Palazzo Massari ed il Parco annesso erano stati ceduti (rispettivamente nel 1955 e nel 1936). Il parco era celebre per la grande quantità di agrumi e piante da fiore.  I Massari ne modificarono il disegno, rendendolo un parco all’inglese. Le aiuole seguono il gusto ottocentesco ed il parco ospita alcuni alberi secolari, come i monumentali cedri del Libano, presso l’ingresso principale, i tassi, un ginkgo biloba e l’imponente farnia in corso Ercole I d’Este.