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Raccontare la ricerca di dati e informazioni

Nel cuore della natura

Nel nostro frenetico e inconsueto mondo ha sempre meno spazio la nostra madre Natura, la quale ormai da troppi decenni sta subendo le nostre angherie e tutti i soprusi che la “modernizzazione” ha portato come conseguenza di una maggiore espansione umana su larga scala.

Siamo però tutti consapevoli che questa non è sicuramente la fine: il grande orologio che segna la fine del mondo non ha ancora scoccato l’ultimo secondo e siamo, quindi, ancora in tempo per cambiare, a partire dalle nostre più piccole azioni della nostra vita quotidiana. Ci siamo trovati faccia a faccia con questa verità, e non siamo i soli: milioni e milioni di persone in tutto il globo hanno deciso di essere parte di una forza che va contro il tempo stesso e cerca di restituire alla Natura quanto essa per prima ci ha donato: la libertà.

In nome di ciò, utilizzando uno dei tanti vettori di informazione che possiamo utilizzare, abbiamo deciso di porre al centro della nostra macchina fotografica la rivalutazione dei tanti sentieri rurali appartenenti all’Alto Casertano (Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Pratella, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant'Angelo d'Alife, Valle Agricola). Abbiamo lavorato tenacemente, senza arrenderci davanti ad un “brutto virus”, sia in videolezioni di classe, sia separati in gruppi; siamo riusciti, nonostante l’iniziale ritardo e la mole di lavoro scolastico, a raccogliere, in un arco di tempo piuttosto ristretto, abbastanza informazioni prima, e a catalogarle, dopo, in un canvas riassuntivo.

In “classe” abbiamo, preliminarmente, cercato tutti insieme un progetto che fosse sia interessante da valutare, sia ad un buon punto in termini finanziari; abbiamo poi dato un nome al nostro team, un nome che lo rappresentasse, un nome che potesse, nella sua semplicità, comprendere tutto ciò che stavamo realizzando: “A slice of Nature”. Questa “fetta di natura” doveva essere rappresentata attraverso un’immagine. Abbiamo così ideato un logo: un pezzo di natura nascosto dentro ogni città, soffocato da palazzi cementiferi e costruzioni urbane invasive ed invadenti. I nostri designer ci hanno stupito: ci doveva, non solo essere la fetta, ma qualcosa che rappresentasse anche noi, il nostro team che, proprio come un vecchio furgoncino degli anni ‘80, porta in questa fantomatica città tanta delizia per gli occhi e per il pianeta: il suo solo passaggio rende tutto più verde, anche se per un solo istante.

A questo punto, il team c’era, il logo pure bastava solo comunicarlo alle infinite piazze dei social. Twitter è stata la nostra prima scelta, un social molto utile dal punto di vista comunicativo, per la sua somiglianza a Facebook ma senza le restrizioni di questo e, soprattutto, per la possibilità di connettere interi argomenti con gli hashtag che, esattamente come Instagram, lo rende un ibrido perfetto per comunicazioni dirette e veloci. Per arrivare ad un pubblico anche di coetanei, non abbiamo esitato ad “estenderci” sulle altre due piattaforme e siamo riusciti in poco tempo a raccogliere abbastanza followers. I primi post dovevano essere abbastanza d’introduzione e abbiamo pensato a delle immagini rappresentative che attirassero l’occhio e l’interesse delle persone sul nostro lavoro.

Non sono mancati altri appuntamenti e orari di ritrovo, per fare il punto e capire se la strada che stavamo percorrendo fosse quella giusta oppure se dovevamo cambiare direzione e per interrogarci dove sarebbero avvenuti i prossimi passi. La raccolta dati è stata svolta dopo aver proceduto ad una divisione in gruppi in cui ognuno ha avuto le giuste tempistiche e i giusti ruoli. Inutile dire che tante sono state le difficoltà legate alle restrizioni imposte dalla pandemia e non semplice è stato gli esperti per identificare e reperire alcune informazioni centrali.

Il contesto in cui ci siamo mossi non è stato un ambiente favorevole e non è stato semplice, cercare di dare vita a questo progetto in un mondo in completo caos e senza essere del tutto favoriti dalle circostanze, beh, è stata dura ma siamo, ormai, pronti per andare avanti. Il Canvas è solo la partenza. A poco a poco, tutto prenderà forma e la Natura si farà spazio.