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Articolo di Data Journalism

Quanto inquina volare? Un settore responsabile del 2% delle emissioni mondiali

L'aviazione è una delle fonti di emissioni di gas serra in rapida crescita. L'UE si è attivata per ridurre quelle del trasporto aereo e sta collaborando con la comunità internazionale per sviluppare misure di portata globale. Le azioni politiche e l’industria aerospaziale hanno portato a miglioramenti nell'efficienza del carburante. Ma se la quantità di carburante bruciato per passeggero è diminuita del 24% tra il 2005 e il 2019, questi benefici ambientali sono stati superati da una crescita sostenuta del traffico aereo, con i passeggeri in media del 60% in più rispetto al 2005.  Secondo i dati diffusi dall’AIR Transport Action Group, consorzio per lo sviluppo sostenibile nel settore dell’aviazione, e dell’Agenzia Europea per l’ambiente, nell'UE nel 2019, il trasporto aereo ha determinato il 2% delle emissioni di CO2, rendendolo la seconda fonte di emissioni di gas serra dopo il trasporto su strada. Le emissioni derivanti dai trasporti aerei internazionali sono cresciute quasi del 32% nell’ultimo ventennio. Queste percentuali rappresentano il ritmo di crescita più rapido dell’intero settore trasporti, l’unico nel quale le emissioni sono aumentate dal 1990. Nonostante i miglioramenti nei consumi di carburante, si prevede che nel 2050 le emissioni degli aerei saranno da 7 a 10 volte più alte dei livelli del 2005. 

In questo quadro si inserisce  PROSIB, con una partnership tra Leonardo SPA, Cira Spa e Università Federico II per un’esplorazione quantitativa dei vantaggi competitivi e delle criticità della propulsione  elettrico/ibrida su velivoli di trasporto regionale & commuter ( ala fissa) e configurazioni VTOL ( ala rotante), attraverso studi configurazionali con analisi di trend delle principali tecnologie abilitanti, integrati dalle prove di galleria e di laboratorio, di alcuni enabler tecnologici di tipo configurativo ed elettrico.

L’innovazione assume un ruolo sempre più importante nell’ economia europea,per creare migliori condizioni di vita e di lavoro e per salvaguardarne la competitività nel mercato mondiale. Tali interventi sono strutturalmente collegati alle politiche in materia di occupazione, competitività e ambiente, industria ed energia.

Il quadro valutativo dell’innovazione europeo, che fornisce un’analisi comparativa delle performances dell’innovazione nell’UE valutando i punti di forza e debolezza, relativi ai sistemi di innovazione nazionali, ha confermato che i risultati continuano ad aumentare con una crescente convergenza tra i vari paesi, con un aumento del rendimento dell’8,9% a partire dal 2012. Le prestazioni in materia di innovazione hanno avuto un incremento dell’11% rispetto al 2012. L’UE ha superato per la seconda volta gli USA, anche se si è allargato il divario con Corea del Sud, Australia e Giappone.

Con il ciclo di programmazione 2014-2020 l’Unione Europea ha investito in Campania il 18% dei fondi programmati per il settore della ricerca ed innovazione, pari a 8320.020.372, di cui 6.536.315.255 per incentivi alle imprese.

Analizzando la ripartizione del valore aggiunto nel tempo, emerge il ruolo assolto dai settori ad alta tecnologia dei mezzi di trasporto, che ne rappresentano il 17% di quello totale e il 41% di quello a medio-alta tecnologia, grazie alla presenza del polo di Pomigliano, in cui sono concentrati  i grandi investimenti di aziende come FIAT, Leonardo e Avio Aereo. Tali settori contribuiscono al buon andamento dell’export (42,3% del totale regionale).

L’industria dell’aerospazio è ritenuta un comparto di valenza strategica e di rilevanza nazionale. Nel corso dell'ultimo decennio l'Unione ha finanziato le attività di ricerca nel nell'aeronautica civile e l'industria ha adattato le sue strutture di ricerca per queste nuove possibilità di sostegno. Con un fatturato di 80 miliardi di EUR, apporta un contributo considerevole alla bilancia commerciale europea. L'industria aerospaziale e le tecnologie ad essa associate svolgono anche un ruolo di primo piano nel mantenere la posizione strategica dell'Europa e le sue capacità nel campo della sicurezza e della difesa, e forniscono altresì un contributo alla concorrenzialità di tutti i settori dell'economia, tra cui le nuove imprese connesse al settore. Una pioggia di opportunità per le imprese grazie ai fondi europei: i bandi H2020 dedicati al new Deal , le iniziative regionali, i bandi MISE, l’emanazione di HORIZON EUROPE per  “Digital, Industry and Space" e “Climate energy and mobility"; la Clean Aviation e Urban  Air Mobility.

La Regione Campania si conferma come un territorio ad alto tasso di innovazione, dove le imprese e la PA possono esprimere i loro fabbisogni e cercare soluzioni tecnologiche. Un ambiente collaborativo per promuovere l’ecosistema dell’innovazione, una vetrina dei talenti, invenzioni, scoperte, prodotti e servizi. La capacità delle imprese campane di competere sui mercati internazionali risulta molto evidente nei comparti ad alta intensità di conoscenza.