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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

PREJUDICIA TOLLERE LETS: eliminiamo i pregiudizi, ciò che eri nel passato non farà di te ciò che sarai nel futuro

Il team “Da ora in poi” del Liceo Scienze Umane “Vincenzo Benini” di Melegnano sta monitorando nell’ambito dell’iniziativa ASOC il progetto denominato “SIS.AC.T. sistema di  accoglienza territoriale”.  

In relazione al nostro progetto, possiamo fare riferimento agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, in particolare all’obiettivo 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) e all’obiettivo 10 (ridurre le disuguaglianze).  

Tale progetto ha come obiettivo specifico quello dell’inclusione sociale e l’occupabilità delle persone sottoposte a provvedimenti penali che risiedono nella provincia di Lodi, o sono seguite presso la Casa Circondariale tramite percorsi personalizzati, volti a perseguire obiettivi come l’aumento delle competenze, le opportunità lavorative, le soluzioni abitative, la facilitazione dei rapporti con le famiglie e le relazioni sociali.  

Il progetto SIS. AC. T. coinvolge le istituzioni e i servizi del territorio per la creazione di un sistema in grado di offrire interventi integrati e coordinati attraverso la realizzazione di un tavolo territoriale.  

Dalle ricerche effettuate e dall’analisi dei dati in nostro possesso, abbiamo appreso che il progetto ha come programmatore la regione Lombardia e come attuatore   l’Azienda Speciale Consortile Del Lodigiano Per I Servizi Alla Persona.  

Il costo pubblico stimato è pari a 226.145,53 Euro, finanziato per il 50% dall’Unione Europea (113.073,00 Euro), per il 35% dallo Stato (79.151,00 Euro) e per il 15% dalla regione (33.922,00 Euro).  

Dai dati disponibili sul sito di Opencoesione, che risultano aggiornati al 30/07/2020, notiamo che i pagamenti sono stati effettuati solo per il 39% del totale, per una somma pari a 90.458,21 Euro.  

Osservando i dati rileviamo che l’inizio effettivo del progetto previsto in data 15/12/2016 è stato rispettato con quanto previsto, mentre la fine inizialmente prevista per il 31/12/2019 si è protratta, come ci ha comunicato una responsabile del progetto, la signora Grazia Grena , sino alla fine dello scorso anno.  

In seguito, abbiamo contattato una delle referenti del progetto, la dott.ssa Grazia Grena che ci ha fornito i dati che di seguito riportiamo.  

Il progetto parte dal 2016 e si divide nei due ambiti dentro e fuori dal carcere. All’interno operano l’Agente di rete e lo Sportello Interno, che ascoltano, informano e orientano favorendo percorsi di fuoriuscita dal carcere, mentre all’esterno agisce lo Sportello F.U.O.R.I.  

In particolare, lo sportello accoglie le persone con provvedimenti di giustizia che si confrontano costantemente con tutti i soggetti coinvolti. Con ogni utente, dopo una prima fase di conoscenza, lo sportello condivide un percorso di reinserimento sociale e/o lavorativo. Realizza cinque laboratori allo scopo di potenziare competenze interpersonali e 

relazionali di persone in fase di restrizione delle libertà personali e facilitarne il reinserimento nel mondo del lavoro.  

Oltre a cooperare sia all'interno che all’esterno del carcere, il progetto si occupa di  informare e sensibilizzare la comunità, organizzando eventi per una partecipazione più  attiva della cittadinanza: in modo particolare sono coinvolte le scuole mediante percorsi  formativi, con lo scopo principale di abbattere stereotipi e pregiudizi; il mondo del volontariato, favorendo il lavoro di rete con le Associazioni e i volontari del territorio  lodigiano , come l’Associazione LosCarcere; il mondo del lavoro, promuovendo incontri e  raccordi con le organizzazioni di ambito lavorativo.  

Le persone coinvolte sono circa 200, di cui il 95% sono uomini e il restante 5% sono donne. Inoltre sappiamo che il 37% è composto da italiani mentre il 63% da stranieri.  

Vi è una differenziazione tra misura penale interna ed esterna. L’interno è composto per il 14% da persone tossicodipendenti, il 29% da persone ad un anno dalla fine della pena, il 36% da persone a 2 o 3 anni al termine della pena, il 21% da persone a 3 o 5 anni dalla fine della pena. L’ esterno, invece, è formato per il 28% da persone tossicodipendenti, l’11% da persone agli arresti domiciliari, il 39% da persone in misura sostitutiva alla detenzione e il 22% da persone in messa alla prova.  

Bisogna sottolineare che non vi sono molti dati riguardanti il progetto, non quelli obbligatori legati al portale di OpenCoesione. Proprio per questo motivo abbiamo contattato una delle referenti dell’associazione, Grazia Grena, che ci ha fornito ulteriori informazioni.  

Il punto di arrivo della nostra ricerca vuole essere la sensibilizzazione su un tema così importante come quello dell’inclusione sociale. Come la fenice del nostro logo, crediamo che tutti debbano avere una seconda opportunità per iniziare una nuova vita. Per raggiungere il nostro obiettivo auspichiamo anche di poter fare un intervento al Consiglio Comunale di Lodi, e magari poter conoscere personalmente i soggetti direttamente coinvolti e intervistarli.  

“Da ora in poi” vi terremo aggiornati.