Contatti

Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

L'Europa finanzia la valorizzazione dei Campi Flegrei

Noi del team “Sherlake H2olmes” stiamo monitorando il progetto Risanamento Ambientale e Valorizzazione dei Laghi Flegrei. La nostra ricerca ha avuto inizio con lo studio dei dati trovati su “Opencoesione” che hanno suscitato in noi curiosità e numerose domande alle quali abbiamo provato a rispondere cercando informazioni sui siti istituzionali e quotidiani, contattando esperti della zona ed organizzando un sondaggio.

I comuni interessati dal progetto sono Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Pozzuoli, che si trovano a nord-ovest di Napoli.

Pozzuoli, con i suoi oltre 80000 abitanti, è il più grande comune della area flegrea e il quarto della Città metropolitana di Napoli. La popolazione di Bacoli, Monte di Procida e Quarto è rispettivamente di 25000, 12000 e 40000 abitanti.

I Campi Flegrei, Parco Regionale dal 2003, sono una delle tre aree vulcaniche attive della Campania, insieme al Vesuvio e all’isola d’Ischia. Hanno un’estensione di circa 450kmq ed una storia geologica iniziata 39mila anni fa. Attualmente appaiono come un’ampia caldera, costellata di vulcani monogenici molti dei quali sottomarini e sono teatro di fenomeni di vulcanismo secondario caratterizzato da attività idrotermale, emissioni di getti di vapore con fumi sulfurei e bradisismo. L’ultima eruzione risale al 29 settembre 1538, e, in soli otto giorni, generò il Monte Nuovo un piccolo vulcano alto 112m e dal diametro di circa 420m. Gli esperti dell’INGV definiscono i Campi Flegrei un ‘super-vulcano’ con caratteristiche paragonabili a quello dello Yellowstone.

L’incontro col geologo dott. Musto Ferdinando Maria del Centro Europe Direct LUPT ‘Maria Scognamiglio’- Università Federico II di Napoli, è stato utile per raccogliere le informazioni ed i dati riguardanti la zona dei Campi Flegrei. Grazie a lui abbiamo scoperto che i Campi Flegrei sono molto interessanti dal punto di vista geologico ma presentano anche molte criticità e fragilità, che rendono necessario un continuo monitoraggio. In particolar modo, non sono solo esposti a rischi di tipo vulcanico e sismico, ma anche idrogeologico, per i terreni friabili che li caratterizzano.

In questo contesto, prende vita il progetto «Risanamento Ambientale e Valorizzazione dei Laghi Flegrei» per la riqualificazione ambientale e la valorizzazione delle aree turistiche, culturali e ambientali dei i quattro laghi Averno, Lucrino, Miseno e Fusaro, e delle zone costiere. Il progetto rientra nell’ambito della programmazione degli 'investimenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) dei Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020 del programma POR FESR CAMPANIA che si riferisce all’asse “TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO AMBIENTALE E CULTURALE” con Obiettivo specifico il MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO PER USI CIVILI E RIDUZIONE DELLE PERDITE DI RETE DI ACQUEDOTTO. Questo progetto ha previsto due fasi, la prima con interventi tra il 2007 e il 2013; e la seconda dal 2014 al 2020, il finanziamento totale tra le due ammonta a €65.000.000, con contributo europeo del 75% circa. Il finanziamento relativo alla fase due è stato di €51 184 934, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale dell'UE di €38 388 700, erogato attraverso il programma operativo «Campania» per il periodo di programmazione 2014-2020 con priorità riferibile ad «Ambiente ed efficienza delle risorse». Tali finanziamenti sono stati destinati ad 11 interventi di risanamento (http://porfesr.regione.campania.it/it/por-in-sintesi/grandi-progetti-ubd...).

Ad oggi il progetto è stato solo parzialmente realizzato ma ha comunque già garantito alcuni vantaggi alla popolazione flegrea perché ha consentito il completamento di 47 km di infrastrutture per le acque reflue, collegando alla rete fognaria circa 9000 nuovi utenti e riqualificato 4km di costa tra Miliscola e Punta di Torre Fumo, mentre altri 5km sono stati oggetto di ulteriori attività di pulizia straordinaria.

Per verificare gli effetti degli interventi già eseguiti, abbiamo ricercato dati sulla composizione chimica delle acque reflue. Sfortunatamente, non abbiamo trovato informazioni successive al 2016, scoprendo che fino a quella data, gli scarichi delle fogne non erano completamente depurati. In seguito agli interventi di risanamento già conclusi, i risultati saranno con molta probabilità migliorati, ma non abbiamo elementi per confermarlo.

Per rilevare la percezione che ha la popolazione sull’importanza e la rilevanza ambientale di questi interventi di risanamento, abbiamo formulato un questionario ed  eseguito un sondaggio. Dai dati raccolti si evince che circa il 75% degli intervistati non è a conoscenza di questo progetto, sebbene il 90%  ritiene  siano necessari intrventi di valorizzazione. Ci proponiamo di completare i percorsi di indagine intrapresi, proseguendo con tenacia nonostante gli imprevisti ed i rallentamenti causati dalla pandemia .