Contatti

Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

Per immaginare e vivere una nuova idea di città.

Terminata la prima fase del progetto ASOC, il team  Gli Immaginari 3 Ssu è pronto per avviare un nuovo percorso di lavoro ed indagare a fondo la storia del progetto scelto da monitorare.  Comincia così la nostra seconda fase: ”Analizzare” 

La situazione al momento è la seguente:  Il team Gli Immaginari 3 Ssu  3^S  ha scelto di monitorare il progetto di Opencoesione LABORATORIO APERTO METROPOLITANO PER IMMAGINAZIONE, COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE CIVICA 

così,  per la nostra prima esperienza di monitoraggio civico dei dati abbiamo consultato  il sito  https://opencoesione.gov.it/it/.  

Infatti, nonostante l'incontro con i  rappresentanti di Europe Direct della Regione Emilia Romagna  e la visione delle pillole presenti sul sito di ASOC siano stati utili per l'apprendimento delle modalità di ricerca dei dati, le informazioni trovate online, attinenti al progetto da noi monitorato, sono davvero tante, a testimonianza di come non sempre la trasparenza rappresenti un​ punto di riferimento chiaro  per gli noi studenti. .L’obiettivo principale a questo punto per il team è quello di scavare ancora più a fondo fino ad arrivare alle ragioni che hanno reso questa nostra scelta del progetto. Per cui, l’obiettivo specifico del progetto  è quello di approfondire come 

“VERSO IL QUADRILATERO DELLA CULTURA”   intenda rafforzare  l’identità di una città metropolitana, quale è Bologna, attraverso un nuovo modo di vivere e valorizzare l’immenso patrimonio storico e culturale  nel segno della partecipazione e dell’innovazione.  E’ con questa motivazione che la Regione Emilia-Romagna ha contribuito  al Progetto del Comune di Bologna denominato appunto «Laboratorio Aperto Metropolitano per l'Immaginazione, Collaborazione e Innovazione Civica», che più semplicemente darà vita al Quadrilatero della Cultura bolognese, ossia ad  uno degli spazi culturali collaborativi più grandi d'Europa.  

Il progetto è stato presentato la sera del 25 settembre 2020 nella splendida Biblioteca liberty della Sala Borsa attraverso una tavola rotonda, moderata da Chiara Faini (responsabile dei progetti culturali della Fondazione per l’Innovazione Urbana) su «Nuovi distretti e centri culturali: quale ruolo nelle città di domani», mettendo a confronto le realtà più innovative attraverso il dialogo tra Matteo Lepore (Assessore alla Cultura, promozione della città e immaginazione civica del Comune di Bologna), Andrea Bartoli (fondatore del Farm Cultural Park di Favara),  Alessandro Bollo (Direttore del Polo del ‘900 di Torino), Riccardo Luciani (Direttore del MIM-Made in Manifattura di Firenze) e Massimiliano Tarantino (Direttore della Fondazione Feltrinelli di Milano).

Attualmente sono in corso lavori di riqualificazione dei siti pubblici istituzionali intorno a Piazza Maggiore (Palazzo d’Accursio, Biblioteca Sala Borsa e Auditorium Enzo Biagi, Cortile Guido Fanti e la ex Galleria d’Accursio) per farne un unico grande spazio. Con il coinvolgimento, in collaborazione con Comune di Bologna, di istituzioni e operatori culturali, in particolare Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana, Istituzione Bologna Musei, Patto per la Lettura, Bologna città della musica UNESCO, OfficinAdolescenti e Informagiovani, Biblioteca Sala Borsa.

Tutte esperienze in cui il tratto caratterizzante è la capacità dei poli culturali di rappresentare fattori di evoluzione e trasformazione delle città.

Il FARM Cultural Park nasce con l’intento di recuperare tutto il centro storico di Favara trasformandolo nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. Prima di FARM Favara era un piccolo borgo rurale con uno straordinario centro storico abbandonato, un passato glorioso ma un presente inadeguato. 

FARM ha trasformato i Sette Cortili prima dimenticati e in stato di degrado in spazi per la socialità e l’ospitalità temporanea, per conferenze e concerti, galleria d’arte, residenze d’artista.

In questo modo, ha sottolineato Bartoli, la cultura ha dato a Favara una nuova identità: da città di mafia a città creativa e dei giovani. Fino al lancio, nell’agosto del 2018, della «Società per Azioni Buone» per mettere insieme e a valore le risorse del territorio per contribuire a progetti di utilità e rilevanza sociale e collettiva. Con una grande attenzione dedicata ai più giovani: il Farm Children‘s Museum (dove i bambini di tutte le età, possono giocare, imparare e sognare, per coltivare pensiero critico, responsabilità sociale e consapevolezza globale) e SOU la Scuola di Architettura per bambini (con attività educative legate all’urbanistica, all’architettura, all’ambiente e alla costruzione di comunità, ma anche all’arte, al design e all’agricoltura urbana).

Il progetto che il team sta monitorando  prevede dunque,  la ricucitura e integrazione dei contenitori culturali che affacciano sugli spazi appena rinnovati di via Rizzoli, piazza Re Enzo,  via Ugo Bassi (Salaborsa),  palazzo d’Accursio, la galleria d'Accursio. Il progetto fa parte della tematica “cultura e turismo” , per un costo pubblico pari a € 2.000.000,00 e sono stati effettuati € 1.060.029,73 pagamenti (53% dei finanziamenti totali).

Diversi sono gli enti che hanno contribuito a investire  soldi per questa tematica: l’UE ha versato € 800.000  (40%), il Fondo di Rotazione ha preferito rilasciare €560.000  (28%) , mentre il comune €400.000  (20%). All’ultimo posto, vi è anche la Regione che ha contribuito, seppur in minor parte, con il versamento di €240.000 (12%). 

L’obiettivo generale riguarda dunque la  “ricucitura” fisica, che prevede l’allestimento di vecchi sottopassaggi e l'utilizzo della piazza di Sala Borsa e dei cortili di Palazzo d’Accursio, in modo da creare un nuovo spazio pubblico di connessione funzionale e tecnologica. Verrà quindi costituito un unico “laboratorio aperto” dedicato alla collaborazione tra cittadini, Amministrazione, associazioni e imprese nel campo dell’innovazione urbana, con una particolare attenzione ai temi legati alle nuove economie, all’ambiente, alla rigenerazione e alla cura del territorio, sia dal punto di vista fisico che immateriale. Qui potranno quindi trovare sede spazi di coworking e lavoro collaborativo, spazi espositivi, spazi per eventi, convegni, assemblee, riunioni e meeting, spazi laboratoriali opportunamente attrezzati, strumenti e tecnologie interattivi per produrre set di dati aggregati e sviluppare nuovi servizi digitali. Per il momento sono in corso lavori di riqualificazione dei siti pubblici istituzionali intorno a Piazza Maggiore (Palazzo d’Accursio, Biblioteca SalaBorsa e Auditorium Enzo Biagi, Cortile Guido Fanti e la ex Galleria d’Accursio) per farne un unico grande spazio.  Questi sono stati resi possibili grazie alla collaborazione con il Comune di Bologna, istituzioni ed operatori culturali (in particolare Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana, Istituzione Bologna Musei, Patto per la Lettura, Bologna città della musica UNESCO, OfficinAdolescenti Informagiovani, Biblioteca Sala Borsa).

Al momento il team  non ha incontrato funzionari che possano rispondere alle domande che vogliono proporre, ma presto riusciranno ad avere un confronto con un rappresentante dell’Istat così che gli incaricati del data Journalism possano riportare le risposte alle domande che tutti noi ci siamo posti. Incontreremo ed intervisteremo Matteo Lepore (Assessore alla cultura, promozione della città e immaginazione civica del comune di bologna), perché siamo curiosi di sapere 

Perché i decisori pubblici hanno deciso di finanziare il progetto?

Quali sono gli obiettivi che si erano posti? Quali sono i passaggi amministrativi che hanno portato al finanziamento? Il progetto è un “tema caldo” nelle notizie? Perché vi è una disparità tra i finanziamenti del progetto? Perché avete deciso di finanziare proprio questo progetto?