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Articolo di Data Journalism

Venafro: da ultimi a primi

Il primo aspetto che abbiamo analizzato fa riferimento ai dati regionali degli anni precedenti all’attivazione del nuovo progetto di raccolta differenziata sul nostro territorio; gli anni presi in esame sono quelli del 2017 e 2018 in cui Venafro, come si evince dal primo grafico, risultava essere all’ultimo posto tra le città molisane più popolate. La percentuale regionale di raccolta differenziata era pari al 38,4%.  La produzione pro-capite di rifiuti indifferenziati è stata pari a 234,6 kg/ab/a. In Molise, 23 i comuni avevano superato la soglia del 65% di raccolta differenziata nel 2018, in aumento rispetto al 2017, anno in cui erano solo 11. Di questi comuni, 11 della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia sono stati insigniti della qualifica “Rifiuti Free”, essendo riusciti a ridurre il residuo secco indifferenziato sotto ai 75 kg per abitante/anno. Hanno fatto fatica soprattutto le città, che non riescono ad attuare politiche idonee per una corretta gestione della raccolta differenziata. Campobasso nel 2018 è riuscita a raggiungere una soglia pari al 22,1%, crescendo rispetto ai dati 2017, ma ancora troppo poco per una città che sfiora i 50mila abitanti. Isernia arriva al 57,3%, Termoli al 37,9% e Venafro al 16,4%.

 

Finalmente l’11 novembre 2019 il Comune di Venafro con lo slogan “Raccolta differenziata, facciamola crescere” ha ridato vita al progetto di raccolta differenziata porta a porta proprio per trovarsi in pareggio con la media regionale e non rappresentare il fanalino di coda.  Il progetto è stato avviato circa 3 anni fa ed ora ripreso grazie alla sinergia tra le amministrazioni comunali, una società di progettazione che ne ha curato la comunicazione e una ditta di Isernia che ha vinto l’appalto e che si è occupata di consegnare direttamente a casa il kit informativo e i mastelli. In questo modo circa l’80% della cittadinanza ha potuto usufruire del servizio. L’obiettivo che è emerso è il raggiungimento del 75% dei rifiuti raccolti tramite questa modalità sul totale dei rifiuti raccolti. Una vera e propria svolta perché fino ad oggi Venafro era sempre stato all’ultimo posto nell’ambito della raccolta dei rifiuti invece oggi diviene, finalmente, eco-free.  “L’obiettivo sarà raggiungibile soltanto tramite la collaborazione di tutti i cittadini” questa è l’affermazione che il sindaco della città Alfredo Ricci ha rivolto ai suoi concittadini. Il costo del progetto è di €713.598.05 di cui €684.657 stanziati tramite il fondo per lo sviluppo e la coesione e €28.941 dal Comune.

  I pagamenti effettuati ammontano a € 456.470,38.

Il secondo aspetto analizzato fa riferimento ai dati economici e all’importanza che ha assunto per tutto il territorio regionale un’importante iniziativa politica economica “La Strategia Integrata di Sviluppo Locale in Molise” in cui sono indicate tutte le iniziative a sostegno della ripresa economica del Molise e di tutte le risorse finanziare che si intendono adottare. Il territorio individuato nell’ambito del seguente Piano Integrato di Sviluppo Locale comprende i comuni di Sesto Campano, Pozzilli, Conca Casale, con Venafro città capofila. La conca venafrana, la più vasta della regione, si apre a nord-ovest verso la catena montuosa delle Mainarde, a sud-ovest verso i monti di S. Nazzaro e Cavallo, mentre a oriente è delimitata dal corso del fiume Volturno. Formatasi nel corso del Pleistocene, è caratterizzata da un territorio pianeggiante attraversato dal Volturno e dai suoi affluenti Rava e S. Bartolomeo. Per la sua particolare posizione geografica, Venafro ha svolto sin dai tempi remoti un importante ruolo economico e politico; essa è infatti ubicata tra gli assi viari che mettono in comunicazione questa porzione del Molise con il Lazio, la Campania, l’Abruzzo e l’interno del Sannio. I grafici fanno riferimento sia all’impianto di investimenti regionali, sia alla tipologia di fondi presi in considerazione.  La programmazione unitaria regionale 2007/13 destina a PISU, PIT, PAI e PIR 270 milioni di euro. L’unificazione della strategia e gli obiettivi della politica regionale unitaria consentono:

- all’amministrazione regionale di programmare in modo coordinato ed efficace le risorse comunitarie e nazionali;

- ai territori di orientare la propria strategia di sviluppo nel medio/lungo periodo fruendo di un quadro finanziario più stabile.

Ad oggi riteniamo che una buona pratica da implementare a livello locale sia quella del compostaggio. Il rifiuto organico, infatti, se opportunamente trattato può essere trasformato in fertilizzante naturale e riutilizzato anziché conferito al servizio pubblico comunale. Gli impianti in Italia sono ancora pochi e su 20 regioni solo 14 hanno un impianto adatto al compostaggio.