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Rari Nantes

Rari nantes

 

Dall’idea di un gruppo di appassionati nuotatori crotonesi, che avevano fatto dello specchio d’acqua antistante al Molo Sanità la loro seconda casa, nasce nel 1946 la Rari Nantes Crotone, storica e gloriosa società del nostro territorio. Ispirandoci all’antica gloria del passato della nostra città ed anche, a questa squadra d’atleti, è nato il nome del nostro team di lavoro per monitorare il progetto del Portovecchio.

Rari nantes in gurgite vasto” (lat. «rari nuotatori nel vasto gorgo») è una citazione virgiliana (Eneide I, 118), riferita ai naufraghi di una delle navi di Enea distrutte dalla tempesta scatenata da Giunone, dopo la guerra di Troia. Con significato metaforico e proverbiale si riferisce a quanti in seguito ad un generale periodo di crisi, riescono a mantenersi a galla e a superare le difficoltà. Noi vogliamo partire proprio da Virgilio, dalla tempesta intesa come crisi sociale, per coinvolgere la comunità locale, la scuola, in un processo di ricostruzione dei legami tra comunità e patrimonio culturale, tra mondo delle infrastrutture e quello del turismo. Una concreta integrazione tra porto e territorio rappresenta, infatti, per molte città come la nostra, il principale traino dell’economia e del turismo, (porto-città e patrimonio storico-artistico: zona Castello e centro storico).

Crotone ha sempre goduto, sin dall'epoca della sua fondazione, del miglior porto naturale esistente lungo la rotta che collega Taranto a Reggio Calabria. La sua ininterrotta importanza è testimoniata sia dalla favorevole posizione geografica della città sia dai ripetuti accenni che compaiono nelle fonti; Crotone resterà, insieme alla città dello Stretto, il migliore scalo navale rivolto ad oriente lungo l'intero litorale jonico, in una terra aspra e montuosa come la Calabria dove gli spostamenti via terra sono sempre stati lunghi e difficoltosi.

Il logo realizzato rappresenta il lanternino che si trova sul porto vecchio di Crotone. Il faro portuale guarda da lontano Capo Lacinio e oltre che strumento indispensabile alla navigazione è, per noi crotonesi, un monumento simbolo, quasi un totem. È accessibile dalla città attraverso una passeggiata pedonale e un percorso che offre la possibilità di osservare da vicino le attività del porto. È una lanterna che continua a guardare in silenzio, dall’alto dei suoi metri, i grandi cambiamenti dei tempi, le crisi industriali del recente passato, la recessione economica, la disoccupazione, l’emigrazione e l’immigrazione. La lanterna non è solo un faro e non è solo un simbolo. La lanterna è molto di più. La lanterna è Crotone.  E Crotone la racconta attraverso gli occhi di chi vi lavora, di chi scruta il mare da lassù, di chi la cerca arrivando dal mare, di chi la aspetta quando arriva a Crotone, come se sopra vi fosse scritto "casa". Di chi la ammira come tappa imprescindibile di un percorso turistico, di chi vi passeggia, dentro e fuori, per entrare nella storia.
Sullo sfondo è illustrato il mare, il punto di partenza dal quale iniziare la riqualificazione di Crotone, quindi del porto.

 

Noi, ragazzi del liceo Pitagora, la III A e la III B gestiremo il monitoraggio del progetto “Porto vecchio” luogo cruciale per lo sviluppo degli scambi nel Mediterraneo. Si tratterà di navigare il territorio, di conoscerlo e fruirlo con l’obiettivo di sviluppare e diffondere il senso di responsabilità verso il buon governo del bene comune, delle attività ecosostenibili e della valorizzazione naturalistica. L’ obiettivo è quello di promuovere il sentimento della “restanza” di valorizzare il patrimonio di identità e di rafforzare la relazione della cittadinanza con i luoghi.

 

Restanza significa misurarsi con nuovi arrivi, custodire il proprio luogo di appartenenza, avere riguardo e arricchire i nostri luoghi. Difendiamoli, quindi, e restituiamoli a una nuova vita.

 

Il progetto di riqualificazione del porto vecchio della città registra un finanziamento pari a 2.000.000,00, erogato il 01/01/2007.