Contatti

Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

LA RICETTIVITA' TURISTICA DEL LAGO D'ORTA

Il miglior benvenuto all’entrata di Miasino è concesso da Villa Nigra. Costruita per opera della famiglia Martelli, è composta da tre corpi di fabbrica risalenti ad epoche diverse.
Successivamente la Villa è stata ampliata utilizzando il materiale ricavato dalla demolizione del castello di Carcegna e acquistato nel 1606 da Camillo Martelli. Sono quindi aggiunti al palazzo l’ala orientale, i loggiati e il porticato.
Carlo Nigra, stimato architetto e ideatore del restauro di numerosi edifici storici sul territorio, prevede la sistemazione del parco con la piantumazione di camelie, rododendri e magnolie in aiuole delimitate da vialetti in ghiaia. Una vegetazione rigogliosa si estende in leggera pendenza. Le pareti affacciate sul cortile sono coperte da affreschi che simulano particolari effetti ottici gradevoli al visitatore. Le finestre dell’ala settecentesca sono incorniciate verso il giardino da affreschi che suggeriscono l’illusione di fregi e timpani fino a prendere forma nei corpi dei busti dipinti sulla base o al vertice. L’effetto è unico: pittura e architettura che si fondono squisitamente ovunque si rivolga lo sguardo.
Dal 1972 la Villa, su pagamento di un vitalizio alle sorelle Nigra, è passata di proprietà all’Università degli Studi di Torino che, sin dal 1990, ha dato in uso gratuito alla Pro Loco di Miasino gli spazi e il giardino per lo svolgimento delle proprie attività e manifestazioni, nell’ottica di fare diventare questo luogo un bene pubblico aperto a tutti. Dal 2004 la Villa è proprietà dell’Amministrazione Comunale ed è diventata il luogo ideale per eventi culturali, convegni, festival musicali e mostre temporanee, fornendo una cornice del tutto esclusiva e singolare. Il parco è aperto tutti i giorni e da qui si possono ammirare i meravigliosi affreschi esterni. L’ingresso è gratuito.
Il territorio di riferimento comprende aree di interesse culturale e paesaggistico come il Lago d’Orta e il Lago Maggiore meridionale. L’area è caratterizzata da un ricco tessuto produttivo industriale ( distretti del rubinetto e del casalingo), agricolo(produzione vinicola e floro-vivaistica) e turistico ( Distretto turistico dei laghi). La nostra analisi ha riguardato quest’ultimo ambito poiché i laghi rappresentano un elemento vitale per le attività turistiche e ricreative, sia perché costituiscono una location ideale per il turismo leisure sia perché assumono una valenza attrattiva propria.
La zona dei laghi subalpini, in particolare, ha saputo esercitare da sempre una forte attrazione per le sue bellezze paesaggistiche, il clima mite, l'atmosfera rilassante, il patrimonio culturale cumulatosi nei secoli. Questa necessità si è manifestata anche nel territorio del lago d'Orta, destinazione turistica lacuale piemontese situata a ridosso delle Alpi Occidentali e inserita nel Distretto Turistico dei Laghi, unitamente al lago Maggiore e al lago di Mergozzo.
Si tratta di un'area storico-geografica che riveste un ruolo rilevante sia per le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola sia per l'intera Regione sotto il profilo paesistico, culturale, turistico ed economico. Tale ruolo è stato altresì riconosciuto all'interno dei Piani Territoriali Regionali (PTR), già a partire dal primo piano di cui la Regione Piemonte si è dotata nel 1997, nel quale veniva specificato come i laghi piemontesi siano considerati di rilevanza regionale e descritti come ambiti di rilevante valore ambientale e di particolare interesse turistico.
Tra gli obiettivi del primo PTR era infatti indicato lo "sviluppo dei centri turistici, con potenziamento delle attività del tempo libero, e l'inserimento dei centri stessi nei circuiti di promozione turistica nazionale e internazionale". All'interno di tale obiettivo, le aree lacuali ovvero il sistema dei grandi laghi (Maggiore e Orta) sono state considerate aree di turismo diffuso di grande rilievo regionale, insieme alle aree dei rilievi collinari (Langhe, Roero e Monferrato) e dell'Area Metropolitana torinese.
Dal punto di vista geografico e paesaggistico, il Lago d'Orta - designato in epoca romana come “Cusius” (Cusio) - si estende su una superficie di 18,2 kmq ed assume una forma peculiare, ristretta ed allungata.
Incastonato tra rilievi montuosi immersi nel verde, questo bacino lacustre si connota per la bellezza del paesaggio che negli anni ha conservato le sue originali ed affascinanti caratteristiche e che ancora oggi mostra ai suoi visitatori due diverse anime, quella del lago e della montagna. È in questo contesto ambientale e scenografico che nel tempo si sono sedimentate consistenti risorse storico-culturali, quali ville e dimore signorili, giardini e parchi, chiese e luoghi di culto. Esse hanno consentito, sin dai primi decenni del Novecento, lo sviluppo di un turismo di villeggiatura sulle sponde del lago ed un incremento progressivo della domanda turistica sia domestica che internazionale dato dall’implementazione dei servizi correlati alla fruizione di tali risorse.
Il numero di esercizi ricettivi presenti nei comuni del lago d’Orta è sensibilmente aumentato da soli 61 esercizi nel 2003 a 91 esercizi nel 2008 (+49%) fino ad arrivare a ben 120 esercizi nel 2013. Le strutture ricettive del lago d’Orta sono, dunque, complessivamente raddoppiate nel corso del decennio 2003- 2013 (+97%).
Le analisi hanno, inoltre, evidenziato un complessivo ampliamento del numero di arrivi e di presenze turistiche negli esercizi ricettivi dal 2003 al 2013.
Ad eleggere la destinazione lago d’Orta quale meta delle proprie vacanze risultano essere principalmente i turisti stranieri.
È dunque possibile asserire che il lago d’Orta ha complessivamente aumentato gli arrivi nelle strutture ricettive di circa il 20% (da 62582 a 75204) dal 2003 al 2013, di cui il contributo maggiore è dato dagli arrivi stranieri (+31 %) ed in misura minore dagli arrivi italiani (+5%). Gli arrivi stranieri si sono dunque consolidati nel tempo e rappresentano oggi il 65% degli arrivi totali nelle strutture ricettive del lago d’Orta.
I dati analizzati ed i relativi trend delineati consentono di rappresentare in maniera sintetica la fotografia dello scenario dell’andamento turistico nei diversi comuni del lago d’Orta.

COMUNE
PROV. Esercizi Letti Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
Ameno NO 10 218 2.422 5.955 2.405 10.125 4.827 16.080
Armeno NO 9 241 1.503 4.340 1.916 6.283 3.419 10.623
Arola VB 1 16 - - - - - -
Bolzano Novarese NO 2 8 - - - - - -
Casale Corte Cerro VB 3 56 - - - - - -
Cesara VB 2 60 - - - - - -
Gargallo NO 1 4 - - - - - -
Germagno VB 1 10 - - - - - -
Gozzano NO 5 119 1.687 3.267 1.377 2.784 3.064 6.051
Gravellona Toce VB 3 40 - - - - - -
Loreglia VB - - - - - - - -
Madonna del Sasso-Boleto VB
5
43
339
887
264
1.276
603
2.163
Massiola VB - - - - - - - -
Miasino NO 5 37 106 279 155 825 261 1.104
Nonio VB 4 17 94 136 27 29 121 165
Omegna VB 12 200 3.328 7.580 2.327 6.396 5.655 13.976
Orta San Giulio NO 21 1.873 10.189 18.717 25.124 73.439 35.313 92.156
Pella NO 3 278 - - - - - -
Pettenasco NO 19 1.493 6.284 18.281 14.390 58.564 20.674 76.845
Pogno NO - - - - - - - -
Quarna Sopra VB - - - - - - - -
Quarna Sotto VB 2 22 - - - - - -
San Maurizio d’Opaglio NO
6
50
597
1.071
586
1.206
1.183
2.277
Soriso NO 2 19 - - - - - -
Valstrona VB 4 77 27 44 57 102 84 146
TOTALE 120 4881 26.576 60.557 48.628 161.029 75.204 221.586

È possibile notare come la maggior parte dei flussi turistici richiamati, sia in termini di arrivi sia di presenze, graviti sui comuni di Orta San Giulio e Pettenasco. Gli arrivi nelle strutture ricettive di Orta San Giulio rappresentano, infatti, circa il 47 % degli arrivi totali, mentre quelli di Pettenasco circa il 27 %. Considerando questi due comuni limitrofi nel loro insieme si giunge a ben il 74 % degli arrivi totali. Anche l’analisi delle presenze porta alle stesse considerazioni: le presenze nel comune di Orta San Giulio e Pettenasco costituiscono rispettivamente il 42% e il 35 % delle presenze totali e costituiscono complessivamente il 76 % delle presenze totali. Tali dati confermano ancora una volta come ad oggi la destinazione “lago d’Orta” risulti significativamente polarizzata.
Quest’area ha risentito notevolmente della pandemia come tutte le Regioni d’Italia. Relativamente a questo punto abbiamo approfondito la ricerca di dati che mostrassero l’andamento dei flussi turisti durante la pandemia e ne è emerso che nel 2020 le spese turistiche hanno subito una marcata contrazione per effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia (-33,8% per la spesa turistica domestica e -65,7% per la spesa turistica all’estero).

La permanenza media, data dal rapporto tra il numero di notti trascorse (presenze) ed il numero dei clienti arrivati nelle strutture ricettive (arrivi) ci mostra come i flussi turistici siano stati inevitabilmente condizionati dall’emergenza Covid-19 e dalle restrizioni adottate a livello mondiale. I valori assoluti registrati nel 2020 sono molto lontani dai dati del 2018- 2019.
La situazione prospettata sopra non è soltanto un fenomeno locale, nel 2021 i flussi turistici di tutti i Paesi europei sono ancora profondamente segnati dalla pandemia da Covid-19, che ha fortemente limitato la mobilità delle persone. Eurostat stima, infatti, che il numero delle notti trascorse (presenze) nelle strutture ricettive nell’Unione europea (UE 27) sia pari a circa 1,1 miliardi nei primi otto mesi del 2021, valore analogo a quello dello stesso periodo del 2020, ma inferiore di circa il 50% rispetto al 2019, anno precedente la pandemia.
Facendo un raffronto tra le diverse Regioni d’Italia abbiamo riscontrato che Il 2021 si apre con il blocco pressoché totale della stagione turistica invernale a seguito dei provvedimenti restrittivi resi necessari per contrastare la diffusione dei contagi.
Il primo trimestre dell’anno segna un calo dell’81,7% degli arrivi e del 79,7% delle presenze rispetto allo stesso trimestre del 2019. In particolare, la componente estera della clientela è pressoché assente (-93,7% le presenze) mentre quella domestica rappresenta poco più del 30% delle presenze del primo trimestre 2019. La flessione è evidente anche rispetto al primo trimestre del 2020 (-70,8%), poiché la crisi del settore generata dalla pandemia si è manifestata in maniera evidente a partire da marzo 2020.
Nel trimestre estivo si osserva una sostanziale stabilità dei viaggi, dovuta principalmente alla ripresa delle vacanze lunghe, che aumentano di circa il 16% rispetto all’estate del 2020 e si riportano ai livelli del 2019. Le vacanze brevi risultano invece in calo del 23%, con performance peggiori nel mese di settembre (-43% confrontato allo stesso mese del 2020).