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RESTAURO CONSERVATIVO E VALORIZZATIVO DEL CASTELLO NORMANNO-SVEVO DI VIBO VALENTIA

RESTAURO CONSERVATIVO E VALORIZZATIVO DEL CASTELLO NORMANNO-SVEVO DI VIBO VALENTIA

Il Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia si staglia maestoso sulla collina dove era situata l’acropoli dell’antica Hipponion e domina la città di Vibo Valentia e la bassa valle del Mesima. Fu edificato tra il 1070 e il 1074 dopo Cristo per volere di Ruggero il Normanno, che aveva condotto e accampato il suo esercito. Il maniero era una semplice fortificazione costituita da una sola torre triangolare al centro di altre tre torri circolari. Il castello continua a conservare il suo impianto normanno, nonostante le continue ristrutturazioni. La fortezza fu ampliata e rifatta in epoca sveva dal governatore calabrese Matteo Marcofaba incaricato da Federico II. A questo periodo risale anche la torre dell’angolo Nord-Est, costruita in conci ben squadrati dalle diverse dimensioni. Altre modifiche sono state eseguite dagli Angioini e dagli Aragonesi sotto Carlo d’Aragona. Il castello perse la sua funzione difensiva diventando una residenza nobiliare sotto Ettore Pignatelli, avendo egli stesso acquistato dagli spagnoli il privilegio di modificarlo a suo piacimento. I Pignatelli, in quasi tre secoli della loro signoria, fecero modificare l’ingresso Sud realizzando il portale occidentale con sopra una lapide in marmo che rappresentava lo stemma di famiglia. Durante gli anni furono causati diversi danni alla struttura a causa del terremoto del 1783. Venne infatti abbattuto il secondo piano poiché pericolante mentre l’unico ambiente rimasto integro fu la torre poligonale. Abbandonato definitivamente dalla famiglia Pignatelli, divenne carcere grazie ai restauri effettuati dai borboni, In seguito ad altri interventi venne trasformato in una caserma. Ad oggi il castello è sede del Museo Archeologico di Vibo Valentia, istituito nel 1969 e dedicato al conte Vito Capialbi. Egli ne ricostruì la storia fin dalla fondazione della colonia locrese di Hipponion, per poi giungere alla costituzione della colonia romana di Valentia. Ospitato inizialmente nell'antico Palazzo Gagliardi nonché sede degli uffici provinciali della sovrintendenza per i beni archeologici della Calabria. In esso, un viaggio che parte dalla preistoria e poi prosegue con l’età greca, romana e medievale. Tra i reperti spicca una laminetta aurea con scritti in dialetto dorico-ionico. Nell'ultima sezione, dedicata all'epoca romana, sono custoditi reperti proveniente da Sant'Aloe dove sono state rimesse in luce varie domus e un impianto termale con splendidi mosaici; inoltre poco distante da lì negli anni '70 è venuto alla luce un ripostiglio monetale di 867 monete d'argento Brettie databili alla fine del III secolo a.C. Da questa località provengono anche vasi in terracotta sigillata e statue marmoree. fra le quali spicca un busto di Agrippa, di ottima qualità artistica. Sono presenti anche alcuni corredi sepolcrali di età romana con lucerne dalle decorazioni molto raffinate, contenitori e unguentari in vetro di grande pregio.
Nel cortile è esposto un mosaico del III secolo, ritrovato nei pressi dell'antico porto della città.
Alcuni pensano che un castello raramente abbia bisogno di una ristrutturazione, ma non è così. La ristrutturazione di un castello nella regione Calabria non è un intervento inusuale e può essere eseguito sia  per recuperare le parti danneggiate o crollate, sia per renderli agevolmente visitabili o addirittura abitabili. 

Il costo per la ristrutturazione di un castello nella nostra regione può variare. 
Per quanto riguarda il Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia il costo pubblico monitorato è di € 1.400.166,71, di cui le risorse di coesione ammontano a € 1.400.000,00. Però i pagamenti che sono stati effettivamente monitorati, equivalgono a € 1.086.186,71 di cui le risorse di coesione risultano le stesse di quest’ultime. L’inizio previsto ed effettivo della ristrutturazione risale al 13-10-2009 mentre la fine prevista per il 06-01-2011 avvenne il 13-12-2011. L’obiettivo generale della ristrutturazione era mirato alla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l’attrattività, anche turistica del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile.

Purtroppo non tutti questi obiettivi son stati raggiunti e parlando, in merito a questo, più in generale della città di Vibo Valentia possiamo dire che essa riscontra una serie di problematiche come la situazione ecologica, il malfunzionamento della linea idrica e molti danni riguardanti la rete stradale. Tali problemi andrebbero risolti al fine di vivere in condizioni più dignitose e che ci assicurino maggiore sicurezza. 
La maggior parte di questi problemi sono causati anche dal fatto che il territorio calabrese non dispone dello stesso aiuto da parte dello Stato di cui, invece, dispongono le altre regioni; in particolare il settore terziario che non è abbastanza sviluppato.