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Articolo di Data Journalism

Lavori di restauro e di indagine archeologica

 

Il progetto “LAVORI DI RESTAURO E INDAGINE ARCHEOLOGICA” si occupa della tutela e della salvaguardia dei beni culturali dei nostri territori. Questa iniziativa sta concentrando le sue forze principalmente nei siti di Santa Maria, Curti e San Prisco dove rispettivamente sono situati Il Castellum Aquae, la Conocchia e le Carceri Vecchie.

Dopo un’accurata serie di ricerche il team dei Ruin Restorers si è soffermato sull’analisi dei dati riguardanti i piani di restauro (2016-2022). Sono state reperite testimonianze della politica italiana Margherita Del Sesto circa i lavori di restauro dei tre beni archeologici sopra citati:

-         Per la manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela sono stati forniti 69.630,95 euro nei comuni di San Prisco, Santa Maria e Curti.

-         In Campania la somma stanziata dal ministero per i beni, le attività culturali e le infrastrutture è di 1.526.460,16 euro per finanziare 27 interventi, tra cui le Carceri vecchie, la Conocchia e il Castellum Aquae.

-         Il restauro delle Carceri Vecchie e della Conocchia ha ottenuto un impulso complessivo di 800mila euro distribuito tra 2021-2023. L’inizio dei lavori è previsto per il 2022 mentre l’ultimazione entro 12 mesi successivi. Questo intervento complessivo di restauro completerà quello che dovrebbe essere avviato a breve con finanziamento MiBACT del "Progetto Appia Regina Viarum FSC 2014-2020" a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) stanziato con delibera CIPE n. 3/2016 a favore del Piano Stralcio "Cultura e Turismo".

-         Il finanziamento previsto è di 250000 euro nonostante il pagamento effettivo sia stato nullo.

 

Lo stato dei siti delle Carceri Vecchie e del Castellum Aquae era vergognoso. Erano soffocati da una foresta di rovi e affermare che si trattasse oramai di discariche a cielo aperto non è esagerato. Decine e decine di attivisti, dovettero lavorare alacremente e con passione per circa venti giorni offrendo in modo gratuito centinaia di ore di lavoro per tagliare, raccogliere e smaltire circa 100 quintali di rifiuti (a costo ‘zero’ per la comunità) e risanare il Mausoleo delle Carceri Vecchie. Tuttavia ad oggi quest’ultimo e il Castellum Aquae versano ancora una volta in uno stato totale di abbandono e di degrado, totalmente sopraffatti dalla vegetazione. Adesso non ci sono più alibi. Alla responsabile della Sovrintendenza di Santa Maria Capua Vetere, meno di un anno fa, è stato consegnato questo sito e a lei era demandato il compito di valorizzarlo attraverso le forme più opportune.

Bisogna constatare purtroppo che è l'immobilismo ciò che ha caratterizzato l'ufficio competente in tutto questo periodo, tanto da rendere evidente un'assoluta mancanza di progettualità. Addirittura sono mancati anche quegli interventi minimi che sarebbero serviti ad evitare di rovinare tutto il lavoro svolto. A questo punto è più che opportuno chiedersi: qual è il compito della sovraintendenza? Il responsabile dei lavori procedurali e stanziamento dei fondi “Oreste Graziano” perché persevera nell'inerzia più totale? E soprattutto chi ha il compito istituzionale di verificare e valutare l'operato della sovraintendenza è soddisfatto del lavoro svolto?

Coinvolti in questo progetto abbiamo appurato, tramite l’indagine dei siti di Santa Maria, San Prisco e Curti che i Comuni, pur avendo accesso a fondi europei destinati puntualmente al restauro e alla salvaguardia dei beni artistici e culturali, non riescono a proporre iniziative adeguate ed articolate in modo idoneo affinché si possa avere accesso ai fondi sopra indicati. Purtroppo questa problematica affligge in particolar modo il Sud Italia nonostante abbia regioni come la Campania che contengono 160 musei e gallerie, 24 aree e parchi archeologici, oltre che 35 complessi monumentali. Si raggiunge dunque un totale di 219 siti corrispondente al 4,4% del Patrimonio Culturale-Artistico dell’intero Paese.

Ci auguriamo che la situazione possa cambiare in meglio.

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