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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Team Freedam 1718

Report Lezione 4

Titolo del Report di Lezione 4

L'acqua che non c'è

Blog Post di racconto

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Domanda 1

È ormai noto a tutti il motivo per cui la diga sul Lordo è vuota. Ad oggi, esistono progetti e fondi destinati alla riparazione del danno? (Sindaco, Ingegnere Pietro Fuda)

Risposta 1

Per riparare il danno al pozzo delle paratoie che ha causato lo svuotamento della diga, sono stati stanziati 3.5 milioni di euro da parte del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). La Regione Calabria inoltre ha destinato altri 120 mila euro, di cui 50 mila serviranno per le strumentazioni e 70 mila per gli studi geotecnici e geologici affidati al professore Giovanni Dente dell’Università della Calabria. I mezzi finanziari ci sono, ma il sistema burocratico è molto lento (Sindaco, Ing. Pietro Fuda).

Domanda 2

Ad oggi, dopo quasi cinque anni dal suo svuotamento, quanto è concreto il rischio che la mancanza d’acqua possa far seccare l’argilla di cui è costituito il nucleo interno della diga? (Ing. Raffaele Macrì Correale)

Risposta 2

Questo rischio potrebbe comportare seri danni al corpo diga, al momento intatto. Perciò è stato creato un sistema apposito che, soprattutto nei periodi più aridi, mantiene umida l’argilla di cui è costituita la diga (Ing. Raffaele Macrì Correale).

Domanda 3

Assodati i vantaggi sul piano dell’agricoltura, quanto il riempimento dell’invaso gioverebbe alla Locride dal punto di vista del turismo? (Dott. Arturo Rocca, Presidente dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita”)

Risposta 3

L’acqua della diga essendo usata prevalentemente a scopo irriguo avrebbe garantito a tutti i coltivatori la sicurezza di una fonte certa di acqua anche nei periodi estivi. Per quanto riguarda il turismo il riempimento dell’invaso ne garantirebbe un cospicuo afflusso. Un tempo nella diga c’erano pesci gatto, carpe, anatre e cigni mentre intorno nidificavano varie specie di uccelli migratori. Grazie alla flora e alla fauna che intorno al bacino tornerebbero a svilupparsi, questo luogo potrebbe divenire un polo di attrazione turistica importante per la Locride ed essere inglobato nel Parco Nazionale d’Aspromonte (Dott. Arturo Rocca, Presidente dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita”).

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1718

Scuola di appartenenza:

LICEO SCIENTIFICO ZALEUCO

LOCRI (RC)

Europe Direct Calabria&Europa

Sito Web:

http://freedam.altervista.org/