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Team Boulevard Guys 1516

Report Lezione 3

Breve descrizione dell'evento realizzato

Fase 4: i Boulevard Guys scendono on the road. Più indaffarati che mai, alle prese con sopralluoghi, videocamere e interviste mirate.

Facciamo il punto della situazione. Le ultime interviste a stampo istituzionale ci hanno consentito di comprendere, in primis, quanto lavoro ci sia dietro le quinte dei servizi televisivi: accordi telefonici, richieste ufficiali, tempo per formulare, selezionare, affinare domande. Senza contare la fatica per ottenere un filmato sintetico, fluido, chiaro e, come direbbero gli inglesi, catchy. Cambi di location, i volti freschi dei membri del nostro team e la forte motivazione della prof.ssa Rita D’ancora ci hanno aiutato a creare un prodotto multimediale efficace, che rappresenta e sintetizza lo spirito e gli obiettivi del nostro operato. Le riprese sono state fatte in momenti diversi. Le nuove informazioni raccolte, aggiunte a quelle già in nostro possesso, ci hanno consentito di delineare uno scenario più completo del progetto e di comprendere alcuni meccanismi che hanno innescato nel tempo situazioni di stallo nella fase procedurale dell’intervento di decongestionamento della SS.18. Per le uscite sul territorio ci siamo preparati, eccome. Ci siamo mossi con determinazione e consapevolezza di ciò che volevamo scoprire; anche gli interlocutori sono stati scelti strategicamente. Le domande formulate nelle varie interviste sono state vagliate, ponderate, discusse nel team. Talvolta, sono state domande scomode per l’intervistato di turno.

L’incontro a Palazzo di Città con il sindaco Vincenzo Servalli ha concluso il ciclo di incontri con i primi cittadini che hanno amministrato Cava de’ Tirreni dal 1993 ad oggi. Il dott. Servalli ci ha accolto in modo caloroso e si è mostrato particolarmente disponibile al franco confronto. Ha tracciato la storia travagliata del progetto, ha illustrato gli obiettivi che la sua amministrazione intende perseguire, ha parlato di trasparenza. Ha mostrato di apprezzare il nostro lavoro soddisfacendo la richiesta di apertura, sul sito istituzionale del Comune, di una sezione intitolata Monitoraggio civico. Interessante opportunità anche per disseminare il lavoro di monitoraggio civico dei Boulevard Guys.

La seconda uscita è stata un movimentato sopralluogo in cui, sotto la guida dell’ingegnere Carmine Avagliano, funzionario del Comune e responsabile del procedimento del progetto, abbiamo avuto la possibilità di accedere al cantiere chiuso della bretella con le rampe della discordia, terminate ma chiuse al traffico perché dichiarate difformi dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle province di SA e AV.

Nonostante molte informazioni forniteci dall’ingegnere fossero già di nostra conoscenza, abbiamo ritenuto l’incontro di una certa utilità per i vari tasselli che ancora mancavano al quadro generale.

La terza e ultima uscita ci ha visto in trasferta presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Ambientali di Salerno, dove abbiamo chiesto chiarimenti sulle ragioni che hanno portato a una denuncia per lavori in difformità con conseguente sospensione e sequestro delle opere. Ci è stato spiegato in che modo l’opera realizzata non fosse conforme al progetto presentato, ma soprattutto non rispettasse alcuni parametri di compatibilità paesaggistica e fosse dannosa per l’estetica dell’ambiente in cui si situava. Quindi, l’intervento dell’ente si rendeva doveroso per garantire la tutela del paesaggio locale.

Titolo del Report di Monitoraggio

Boulevard Guys on the road!

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Blog Post di racconto

Fase 4: i Boulevard Guys scendono on the road. Più indaffarati che mai, alle prese con sopralluoghi, videocamere e interviste mirate.

Facciamo il punto della situazione. Le ultime interviste a stampo istituzionale ci hanno consentito di comprendere, in primis, quanto lavoro ci sia dietro le quinte dei servizi televisivi: accordi telefonici, richieste ufficiali, tempo per formulare, selezionare, affinare domande. Senza contare la fatica per ottenere un filmato sintetico, fluido, chiaro e, come direbbero gli inglesi, catchy. Cambi di location, i volti freschi dei membri del nostro team e la forte motivazione della prof.ssa Rita D’ancora ci hanno aiutato a creare un prodotto multimediale efficace, che rappresenta e sintetizza lo spirito e gli obiettivi del nostro operato. Le riprese sono state fatte in momenti diversi. Le nuove informazioni raccolte, aggiunte a quelle già in nostro possesso, ci hanno consentito di delineare uno scenario più completo del progetto e di comprendere alcuni meccanismi che hanno innescato nel tempo situazioni di stallo nella fase procedurale dell’intervento di decongestionamento della SS.18. Per le uscite sul territorio ci siamo preparati, eccome. Ci siamo mossi con determinazione e consapevolezza di ciò che volevamo scoprire; anche gli interlocutori sono stati scelti strategicamente. Le domande formulate nelle varie interviste sono state vagliate, ponderate, discusse nel team. Talvolta, sono state domande scomode per l’intervistato di turno.

L’incontro a Palazzo di Città con il sindaco Vincenzo Servalli ha concluso il ciclo di incontri con i primi cittadini che hanno amministrato Cava de’ Tirreni dal 1993 ad oggi. Il dott. Servalli ci ha accolto in modo caloroso e si è mostrato particolarmente disponibile al franco confronto. Ha tracciato la storia travagliata del progetto, ha illustrato gli obiettivi che la sua amministrazione intende perseguire, ha parlato di trasparenza. Ha mostrato di apprezzare il nostro lavoro soddisfacendo la richiesta di apertura, sul sito istituzionale del Comune, di una sezione intitolata Monitoraggio civico. Interessante opportunità anche per disseminare il lavoro di monitoraggio civico dei Boulevard Guys.

La seconda uscita è stata un movimentato sopralluogo in cui, sotto la guida dell’ingegnere Carmine Avagliano, funzionario del Comune e responsabile del procedimento del progetto, abbiamo avuto la possibilità di accedere al cantiere chiuso della bretella con le rampe della discordia, terminate ma chiuse al traffico perché dichiarate difformi dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle province di SA e AV.

Nonostante molte informazioni forniteci dall’ingegnere fossero già di nostra conoscenza, abbiamo ritenuto l’incontro di una certa utilità per i vari tasselli che ancora mancavano al quadro generale.

La terza e ultima uscita ci ha visto in trasferta presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Ambientali di Salerno, dove abbiamo chiesto chiarimenti sulle ragioni che hanno portato a una denuncia per lavori in difformità con conseguente sospensione e sequestro delle opere. Ci è stato spiegato in che modo l’opera realizzata non fosse conforme al progetto presentato, ma soprattutto non rispettasse alcuni parametri di compatibilità paesaggistica e fosse dannosa per l’estetica dell’ambiente in cui si situava. Quindi, l’intervento dell’ente si rendeva doveroso per garantire la tutela del paesaggio locale.

Immagine in evidenza

Domanda 1

Tutte le amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi venti anni hanno proposto una loro idea riguardo al progetto “Retrospettivo decongestionamento SS. 18 e copertura trincerone ferroviario I lotto”. Può illustrarci nel dettaglio: 1) la soluzione proposta dalla sua giunta; 2) la disponibilità di adeguati finanziamenti; 3) i tempi previsti per l’ultimazione delle opere?

Risposta 1

Dott. Servalli: La soluzione prospettata dalla nostra amministrazione non poteva non essere che quella lasciataci anche se poi vi dirò di qualche piccolo cambiamento che abbiamo introdotto continuità con quanto era stato impostato in precedenza. L’azione amministrativa in realtà è un continuum nel senso che arrivano dei nuovi sindaci dei nuovi amministratori; però è buon senso portare a compimento le opere come questa che inevitabilmente hanno attraversato più amministrazioni. Allora qual è stato lo stato dell’opera rispetto al quale ci siamo trovati nel momento in cui ci siamo insediati qui? La rampa era purtroppo bloccata. C’è un contenzioso come sicuramente avete avuto modo di sapere dai predecessori che a giugno dovrebbe concludersi davanti al Consiglio di Stato e sbloccare la rampa per aprirla e per fare in modo che quel pezzo che va dal Tengana a via Onofrio di Giordano possa essere finalmente utilizzato dai nostri concittadini. Il problema che si è verificato lì è che l’impresa che ha realizzato i lavori ha sopraelevato rispetto al progetto originario la rampa con la conseguenza che le associazioni ambientaliste hanno fatto un esposto al Tribunale Amministrativo Regionale il TAR il quale in prima battuta ha considerato a tutti gli effetti l’opera abusiva e ne ha chiesto la demolizione. Essendo questo un danno enorme che si sarebbe prodotto all’opera le amministrazioni precedenti hanno proposto degli interventi di mitigazione dell’eccessiva sopraelevazione rispetto al progetto originario di una visibilità troppo forte di questa rampa e insieme a tutta una serie di motivazioni tecniche giuridiche e amministrative hanno chiesto al Consiglio di Stato di rivedere il precedente pronunciamento del TAR. Il Consiglio di Stato incardinerà la discussione nel prossimo marzo perché purtroppo i tempi nella nostra giustizia sono un poco lunghi e a giugno avremo la sentenza. L’amministrazione si augura l’apertura della rampa facendo gli interventi di mitigazione che abbiamo detto. Quindi l’obiettivo dell’amministrazione è completare la prima parte di intervento che è stata bloccata in questi anni e le risorse (e rispondo alla seconda parte della domanda) le abbiamo individuate nello scorso luglio quando abbiamo avuto confermato alla luce di alcuni cambiamenti documentati alcune proposte nuove che abbiamo sottoposto al Ministero per 1.900.000 euro. Quindi noi abbiamo avuto un finanziamento di 1.900.000 euro per il completamento di quell’intervento e vorremmo utilizzarne 500.000 per poter fare queste benedette opere di mitigazione che ci consentono di trovare soluzione a questo primo pezzo del problema. Il secondo pezzo sarà caratterizzato dalla presenza di parcheggi interrati; quindi l’obiettivo dell’amministrazione è di evitare questi tettucci di lamiera di macchine per centinaia di metri (nelle grandi città sia europee che italiane non si vedono quasi più si tende a mettere sotto terra le auto) e fare un bel progetto di arredo urbano nella parte sovrastante. E qui avevamo trovato un po’ di lavoro già iniziato ma ci siamo preoccupati di portarlo a compimento con un progetto molto bello di arredo urbano che mi farebbe piacere farvi vedere appena possibile. Parlo del Parco Urbano Corso Principe Amedeo. Con qualche modifica che abbiamo fatto è un bel progetto che ci consentirà di avere sotto le auto e sopra degli spazi. Avete visto il progetto e quindi ne conoscete la logica di vivibilità della città. Qualcuno ci ha detto “Ma così perdete circa ottanta posti auto che sono funzionali e indispensabili per le attività commerciali sul corso”; quindi abbiamo questa critica. Come si risponde a quest’osservazione che è oggettiva? Con la filosofia dell’intervento. Quando molti anni fa il sindaco il professore Eugenio Abbro immaginò questo progetto il progetto aveva un obiettivo che non è stato ancora raggiunto di bypassare completamente la SS.18 e far sì che chi non aveva necessità di venire a Cava de’ Tirreni potesse bypassare la città e andare a collegarsi direttamente con l’autostrada con l’area nord per chi doveva andare verso Nocera verso l’area napoletana e viceversa; era un decongestionamento questo è il vero nome del progetto decongestionamento del traffico anche con una filosofia diciamo così di miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo. Questo obiettivo fondamentale non è stato ancora raggiunto perché noi abbiamo avuto un primo pezzo dei lavori che quando sarà completato porterà anche il sottovia ad immettersi nell’incrocio di via P. Atenolfi che è già critico e non realizzerà quell’effetto di superamento della stazione ferroviaria che era nelle intenzioni originarie. In sostanza quello che noi ci siamo trovati a gestire è il completamento della prima parziale parte del progetto ad assumerci ovviamente l’onere e la responsabilità come stiamo già facendo in queste settimane di portarla finalmente a completamento. Quindi quella su cui voi oggi state indagando è dal mio punto di vista un’opera incompiuta e che rappresenta metaforicamente la difficoltà che c’è stata nel nostro paese a fare le opere pubbliche i ritardi che ci sono stati non solo a Cava de’ Tirreni ma in tutta Italia. E’ emblematica la Salerno –Reggio Calabria no? È diventata come dire l’emblema europeo della incapacità-difficoltà. Perché voglio anche dire per onestà intellettuale non sempre la responsabilità è direttamente imputabile agli amministratori precedenti ma al groviglio burocratico amministrativo. La Regione i soldi arrivano non arrivano arrivano in ritardo ci vuole il parere delle Ferrovie dello Stato; per avere questo parere passano settimane produci carte non riesci ad ottenerlo. In questo caso specifico ovviamente c’è stato un ruolo fondamentale anche delle Ferrovie dello Stato che hanno dovuto come sapete dare pareri essere parte attiva di tutto il procedimento. Quindi noi adesso abbiamo le risorse e i progetti per completare non l’opera ma il primo pezzo e dovremmo porci il problema nei prossimi mesi e nei prossimi anni di completare l’opera. E quest’opera dal mio punto di vista potrà dirsi completa quando avrà raggiunto la finalità originaria e cioè collegare la parte sud e nord della città senza passare per Corso Principe Amedeo. E rispondo alla critica “perdiamo ottanta posti auto”. In realtà li perdiamo perché nella filosofia del progetto Corso Principe Amedeo non doveva essere quello che attualmente è ossia la principale arteria di collegamento nord- sud della città ma doveva essere una strada interna alla città e voi sapete bene che quando si progettano delle strade di collegamento cittadino è necessario prevedere l’arredo urbano. Noi abbiamo la Villa Comunale a Via Crispi quella che i nostri concittadini chiamano la villa vecchia però abbiamo anche parco Schwerte cioè la villa nuova perché lì c’è un’ arteria di collegamento interno alla città che ha bisogno di arredo urbano e di spazi di vivibilità. Allora si è immaginato per Corso Principe Amedeo un’area verde con questa logica: hai una strada che devi rendere in qualche modo vivibile non solo al flusso delle auto? Quindi ci devi creare un po’ di arredo urbano un parco urbano con delle aree per il gioco dei ragazzi. C’è tutta una serie di previsioni ma soprattutto abbiamo una decisione di cui mi assumo tutta la responsabilità a fronte di un progetto di arredo urbano e di verde che in un primo momento era caruccio ma non bello abbiamo ottenuto altri 400.000 euro che abbiamo aggiunto al progetto originario perché con questi 400.000 euro noi non voglio sembrare paradossale vogliamo creare veramente un’ isola verde vivibile di grande qualità anche per il tipo di piante che metteremo che possa diventare un elemento attrattore per la città. La mia aspettativa o forse illusione non lo so è che ci dovranno essere delle persone che verranno a Cava per farsi il giro sotto i Portici andare a vedere l’Abbazia del Corpo di Cava. Venire una sera nei nostri ristorantini che dicono essere di buona qualità e molto appetibili ma anche per vedere le caratteristiche di questo piccolo polmone verde che avremo fatto al centro della città. E questo vale bene ottanta posti auto. Prof. Rita D’Ancora: E’ un po’ l’idea del boulevard del sindaco Gravagnuolo lo stesso spirito… Dott. Servalli: Ah! Il boulevard era un bellissimo progetto che l’amministrazione venuta dopo Gravagnuolo ha messo un attimo da parte. Però era un bellissimo passeggio sul modello della Costa Azzurra francese. C’era anche un nome importante Alvaro Siza uno dei più grandi architetti contemporanei. Io avrei continuato il boulevard avrei continuato con il museo della ceramica di Alvaro Siza famoso per i suoi schizzetti per le sue bozze. Stavamo insieme ad una cena e lui fece lo schizzetto del boulevard sul tovagliolo. Il progetto è andato avanti sono state fatte delle strade il boulevard non è piu realizzabile. Però cercheremo di recuperare con la bellissima qualità di questo progetto che è stato fatto da uno degli architetti italiani più conosciuti e importanti Pica Ciamarra. Abbiamo ulteriormente migliorato il progetto che abbiamo ulteriormente valorizzato; 400.000 euro non sono pochi. Abbiamo detto: va bene il boulevard non l’ abbiamo potuto fare il museo della ceramica non l’ abbiamo potuto fare però questo spazio verde deve essere di grande qualità e di grande attrattività. Del resto alcune città anche europee che non hanno particolari elementi di attrazione città fondamentalmente nate nel dopoguerra quando c’era da costruire case c’era da rimettere in piedi l’Europa e anche l’italia che non sono particolarmente belle non hanno la tradizione la storia di città come la nostra si inventano gli elementi di attrazione. E accade che studenti universitari ma anche come voi si recano a Berlino magari per vedere un’ esperienza specifica che è stata realizzata lì di costruzione di arredo urbano di nuovo modo di edificare. Noi pensiamo che costruire bene possa diventare elemento attrattore anche per un turismo intellettuale come accade oggi in tutte le città europee. I tempi previsti per l’ultimazione dell’opera? Per l’ultimazione dell’opera nell’accezione che vi dicevo e cioè quando riusciremo a raggiungere l’obiettivo che stava a fondamento dell’opera io credo che ci vogliano almeno altri dieci anni per vedere completato il progetto. E quindi il collegamento è lavoro per voi. (I Boulevard Guys increduli ridono) Prof: Chiedo scusa per loro viene da ridere perché i tempi sono già stati così tanto dilatati. Adesso bisogna attendere altri dieci anni per vedere l’opera completa? Dott. Servalli: Sì per arrivare a collegare il nord e sud della città. Per completare questo primo pezzo credo un altro anno un altro anno e mezzo al massimo e dovremmo esserci. Però è importante che si capisca cosa intendo io per completamento e cosa intendeva per esempio il mio predecessore il quale quando parla di questo pezzo dice “Abbiamo completato il lavoro”. Io dico no quando completeremo questo pezzo completeremo il primo pezzo. E ci vorrà il secondo se vorremo essere coerenti con l’idea iniziale dei nostri predecessori.

Domanda 2

A proposito dei fondi ci scusiamo se la troviamo impreparato ma ci piacerebbe disporre di un quadro esaustivo dei finanziamenti erogati dei fondi stanziati e delle spese effettuate con riferimento alle opere realizzate.

Risposta 2

Dott. Servalli: Vi debbo dire che è una domanda quanto mai attuale. E’ una domanda che mi sono posto pure io; non è attuale perché me la sono posta io ma perché abbiamo avuto l’esigenza di avere il quadro di un lavoro di quaranta miliardi distribuiti negli anni. Con l’ingegnere Avagliano che credo voi abbiate sentito la memoria storica cioè l’ingegnere che c’è sempre stato e ha seguito il progetto stiamo facendo proprio questo lavoro del quale io mi auguro di potervi dare un quadro esaustivo dei finanziamenti erogati dei fondi stanziati e delle spese effettuate a strettissimo giro. Voi non avete trovato questi numeri perché effettivamente non c’erano. Questo è importante non soltanto per la ricostruzione storica politica e amministrativa ma per chiedere altri finanziamenti per il progetto come ho fatto io che ho chiesto alla Regione Campania ulteriori 24 milioni di euro per fare una strada che bypassi la stazione ferroviaria con un arretramento della stazione stessa o con un superamento; c’è già anche il progetto di completamento dell’opera. In effetti ci sono diverse idee. il progetto cui io facevo riferimento è quello che ci porta a collegarci direttamente con l’autostrada Caserta - Salerno in questo itinerario; chi viene da Salerno può andare direttamente a prendere l’autostrada senza passare per Cava. È un progetto che già è stato fatto come studio di fattibilità. La galleria ormai è un discorso chiuso. Il sottovia sbucherà oltre la stazione però dobbiamo prevedere la continuazione almeno oltre il ponte di Pregiato. Potremmo considerare conclusa l’opera quando avremo trovato risorse per superare almeno il ponte di Pregiato; in quest’ottica chi si inserisce al Tengana potrà uscire direttamente dopo il ponte di Pregiato ovviamente ci saranno delle uscite intermedie e quindi si bypassa e si decongestiona il tratto urbano dell’ex Statale 18.

Domanda 3

Si è mai preoccupato di conoscere l’opinione dei cittadini in merito alle soluzioni da lei proposte mediante un sondaggio oppure un pubblico dibattito?

Risposta 3

Dott. Servalli: Non abbiamo fatto un sondaggio ma questo lo potremmo fare però pubblico dibattito ce n’è stato; peraltro noi siamo abbastanza freschi diciamo così di campagna elettorale. Se qualcuno di voi l’avrà seguita sa che su questo tema ci sono stati anche degli scontri. O se non vogliamo usare questa parola troppo forte delle diversità di opinioni manifestate in maniera chiara davanti all’opinione pubblica. Pertanto il cittadino che ha deciso di votare Servalli e la sua amministrazione o votare Galdi e la sua amministrazione lo avrà fatto anche sulla base delle idee che noi abbiamo esposto in materia. Ci sono i nostri programmi elettorali nei quali abbiamo detto con chiarezza cosa pensavamo di fare e quindi il dibattito pubblico c’è senz’altro stato. Un sondaggio no anche perché ripeto ci troviamo in una fase di soluzioni abbastanza obbligate e per chiunque oggi si trovi nei miei panni più o meno questa è la strada da seguire perché è una strada già tracciata. Abbiamo potuto fare dei piccoli cambiamenti come quello dell’investimento ulteriore nell’arredo urbano dell’area verde ma il progetto è già delineato e bisogna solo accelerare il suo completamento. Completato il primo pezzo dobbiamo ragionare sul resto. C’è in corso uno studio di fattibilità che va approfondito e la richiesta di un finanziamento di 24 milioni di euro alla Regione Campania.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1516

Scuola di appartenenza:

Liceo Scientifico "Andrea Genoino"

CAVA DE' TIRRENI (SA)

Europe Direct Univ. Napoli Federico II