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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Team blog 1819_058

Team Re-start? 1819

Report Lezione 3

Titolo dell'evento #SAA2019

Zona industriale in trasparenza tra accessi complessi e file "corrotti"

Breve descrizione dell'evento realizzato

Il team Re-start? ha dedicato l’evento della #SAA2019 all’intervista del direttore, Prof. Beppe Novembre, della testata giornalistica online Noci24 e del senatore Piero Liuzzi, sindaco pro tempore negli anni che hanno interessato i lavori dell’opera pubblica considerata. Gli intervistati hanno avuto modo di chiarire meglio gli aspetti amministrativi, economici e politici della stessa. Il dibattito è diventato centrale a causa di un acceso civico incompleto e dati non utilizzabili, come è deducibile dal titolo dell’evento ZONA INDUSTRIALE IN TRASPARENZA TRA ACCESSI COMPLESSI E FILE “CORROTTI”. I relatori hanno illustrato i tempi e le motivazioni che hanno portato alla nascita della zona industriale e le problematiche che l’hanno coinvolta durante il suo iter.

Immagine rappresentativa dell’evento organizzato per #SAA2019

Immagine rassegna stampa (1)

Immagine rassegna stampa (1)

Titolo del Report di Monitoraggio

"Zone a sud"

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Blog Post di racconto

Immagine in evidenza

Domanda 1

Arch. Giacovelli può ripercorrere la storia amministrativa della z.i. e della z.a.?

Risposta 1

Il primo piano regolatore è stato coordinato nel 1977 Carbonara: è il momento in cui si parla per la prima volta di z.i. e z.a. Nel secondo piano regolatore del 1992 vennero confermate le previsioni del p.r. precedente ovvero la divisione per ruoli del territorio (le sostanze nocive non dovevano toccare le zone abitative). Fin ad oggi non è stato ritenuto necessario ampliare la zona attuale ma optare per un altro modello dove le attività industriali dovessero interagire con le altre attività. Ad esempio nella zona F nascono abitazioni, attività turistiche e socio sanitarie. La zona industriale ha bisogno di essere potenziata e ottimizzata e allineata con quelle che sono le attuali esigenze con l’intervento del 2011: trasformare l’impianto di illuminazione in un impianto a led che riduce i consumi e facilitano la manutenzione e tiene conto dell’inquinamento luminoso e abbattere le barriere architettoniche. Nel progetto definitivo si decise di dare un incarico specifico a ingegneri esterni che non facevano parte del comune, questi hanno redatto il loro progetto esecutivo che è stato poi validato dal RUP il quale deve attestare la conformità del progetto e la rispondenza di questo alle norme ingenti degli appalti pubblici e validare tutti gli adempimenti che secondo i codici degli appalti devono contenere i progetti i quali vengono poi controfirmati dai tecnici e dal RUP. Il comune può candidarsi al finanziamento pubblico con: 1 milione 700 mila euro totale, di cui 1 milione e 250 mila euro di fondi pubblici e il resto di fondi propri del Comune. Poiché questo progetto vale più di un milione di euro è stato necessario il collaudo da parte di una commissione della Regione che comprende tre membri (due regionali e 1 del ministero). Questo collaudo avvenne durante i lavori e i commissari valutarono gli aspetti contabili e tecnici del progetto.

Domanda 2

Sig. Ritella, secondo lei, qual è stato l’iter della z.i.? Perché avete scelto la z.i. di Noci come luogo di insediamento per la vostra azienda?

Risposta 2

Un giorno un imprenditore locale impiantó la prima fabbrica su un tipico fondo della campagna Nocese in via Alberobello, da quel giorno in poi si è capito che quella era la z.i. Quindi gli imprenditori locali da allora poterono chiedere la concessione e costruirsi lo stabilimento a condizione di farsi prima le strade, dopo la cabina elettrica, la cisterna delle acque piovane, il depuratore della fogna, il serbatoio del gas, qualche palo per il telefono e l’impianto Wi-Fi. Inizialmente ho preferito stabilizzarmi nella z.i. di Noci poiché sia io che la maggior parte dei miei dipendenti era proprio di origine nocese. Nel tempo però a differenza di altri imprenditori che hanno scelto per motivi strategici di trasferirsi in altri paesi io ho deciso di promuovere lo sviluppo dell'economia nocese poiché ad esempio quando gli imprenditori di Noci vanno ad una fiera settoriale dovrebbero rappresentare tutta la città.

Domanda 3

Sig. Mottola, perché decide di trasferire la sua azienda a Gioia?

Risposta 3

La DMECO nasce nel 1986 in un garage di 4.600 mq nella zona artigianale di Noci. Nel 1992 in seguito alla nascita di un bando per l’acquisto di terreni a fini produttivi decido di acquistare un terreno di 2000 m (25 dipendenti già presenti). Il bando era finalizzato alla promozione di misure rivolte a disincentivare l’abbandono delle coltivazioni, al sostegno del ricambio generazionale in agricoltura e allo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla regione per la realizzazione della mia impresa, il comune di Noci rifiuta il progetto perché è in corso un ampliamento della zona industriale. Mi suggerisce quindi di comprare un terreno nella zona industriale.Ma i prezzi dei terreni erano molto alti e vengo a sapere che nella z.i. di Gioia c’è un terreno di 10000 m in vendita e decido di acquistarlo.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1819

Scuola di appartenenza:

LICEO SCIENTIFICO DA VINCI - AGHERBINO

NOCI (BA)

Europe Direct Bari