
La Giornata internazionale delle persone anziane, giunta nel 2025 alla 35° edizione, invita a riflettere su come l’invecchiamento della popolazione sia un processo con risvolti significativi sul sistema previdenziale, sulla sanità, sul sistema produttivo, sulla forza lavoro e sulle reti familiari.
La World Health Organization promuove l’idea di “invecchiamento attivo”, che significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari con disabilità, fare i nonni, ecc.) o anche personale (tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.), scegliendo liberamente in cosa impegnarsi, a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni, come spiega il Dipartimento per le politiche di famiglia.
Uno dei temi centrali, anche negli interventi finanziati dalla politica di coesione presentati nella Data Card di ottobre è la salute. Gli ultra 65enni che si dichiarano in buona salute erano il 29,4 per cento nel 2009 e sono diventati il 37,8 per cento nel 2023 (dati Istat). Si sono ridotte infatti le persone in condizioni di multicronicità, spesso invalidanti.
Per saperne di più leggi la Data Card su OpenCoesione