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Articolo di Data Journalism

La bonifica a peso d'oro!

Il team #ASOC l’H20acuore si sta domandando come mai sono necessari quasi 31.000 euro per bonificare un metro di sponda del canale industriale di Porto Marghera? 

Il costo pubblico monitorato per il progetto “ marginamento dei tratti antistanti delle ditte Alcoa ed Enel, sponda sud del canale industriale sud nella macroisola Fusina” è infatti pari a oltre 33 milioni di euro per un'estensione in lunghezza della sponda di poco più di un chilometro. Ad oggi solo l’1 per cento dei fondi stanziati sono stati spesi, nonostante la fine dei lavori prevista il 28 febbraio 2023.

Ci chiediamo, come veri investigatori, perché mai questo progetto così importante di recupero di siti industriali e di terreni incontaminati, non abbia progressi?

IL Team l’H20acuore durante questa fase di monitoraggio civico dei fondi pubblici, non è riuscito ancora ad avere delle risposte da parte dagli enti preposti per capire eventuali ritardi nella realizzazione dell’opera. Tuttavia, il suo obiettivo è quello di verificare eventuali difficoltà e sollecitare, perché vorrebbe vedere nel breve tempo possibile la realizzazione della riqualificazione dell'area di Fusina.

Il progetto integrato Fusina è un intervento di carattere strategico che consiste in interventi di marginamento delle sponde delle aree a terra nel Sito di Interesse Nazionale di Venezia - Porto Marghera. Inoltre, prevede la gestione dei sedimenti più inquinati provenienti dallo scavo dei canali industriali e portuali di Marghera, fornendo servizi connessi ad esigenze di bonifica e di riqualificazione delle aree interessate, migliorando così, la rete idrica di Venezia-Marghera.

 L’intervento ha, quindi, come obiettivi: la diminuzione dell’inquinamento nelle acque lagunari, un trattamento degli scarichi civili, un’ottimizzazione della gestione delle risorse idriche e una bonifica sostanziale di alcuni siti di Porto-Marghera.

Il problema dell’inquinamento preoccupa molti giovani come noi del Team l’H20acuore, così come si rileva dall’indagine campionaria ISTAT del 2021 “dove si afferma che il problema dei cambiamenti climatici si trova al primo posto dell’indagine e interessa oltre la metà della popolazione di 14 anni e più, pari al 51,5%; seguono le preoccupazioni per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (41,1%), l’inquinamento delle acque (40,1%) e, l’effetto serra e buco nell’ozono (34,9%).

In riferimento alla laguna di Venezia il problema dell’inquinamento preoccupa molto anche a noi del Team, perché la laguna è uno dei più importanti siti di transito del Mediterraneo, dove l’intenso traffico di navi e imbarcazioni per il transito di merci e persone, costituisce una delle cause dell’inquinamento dell’acqua. Inoltre, secondo l’Unesco, sono cause d’inquinamento dell’acqua, gli scarichi industriali di origine civile e agricola che vengono sversati direttamente in laguna o introdotti tramite la rete idrografica del bacino scolante. Ma la principale fonte d’inquinamento delle acque lagunari è comunque l’industria di porto Marghera, soprattutto il petrolchimico.

Anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) rileva il sito di porto Marghera come uno dei più inquinanti di tutto il Veneto.

 Grazie ai dati provenienti dall’ISTAT e ARPAV il Team L’H20 a cuore è riuscito ad elaborare delle informazioni grafiche molto significativi per comprendere il livello dell’inquinamento in alcune aree della provincia di Venezia. Come risulta dall’infografico “inquinamento? vediamo le cifre!  Il primo grafico riguarda l’inquinamento del canale di sbocco a Fusina, situato all’interno della laguna di Venezia.  Osservando questo grafico si può comprendere come i parametri di pulizia dell’acqua nella zona adiacente al canale di Fusina sono preoccupanti, perché l’acqua è molto inquinata. Il secondo grafico, invece, descrive il numero e il tipo di impianti per la depurazione dell’acqua all’interno della laguna di Venezia. Il grafico rileva che nella laguna di Venezia prevalgono soprattutto gli impianti di depurazione terziari, mentre sono meno utilizzati gli impianti secondari e primari.  Infine, il terzo grafico, esprime dati riguardanti il livello di inquinamento generale della laguna di Venezia. Si può costatare come i livelli di arsenico nell’acqua sono superiori rispetto ai valori guida. Pertanto possiamo affermare che i livelli d’inquinamento dell’acqua sono ancora in condizioni tragiche, dunque il processo per avere delle acque pulite nella laguna di Venezia è ancora molto lungo e richiede l’impegno delle istituzioni e della popolazione civile.

Per questo motivo riteniamo che il Progetto Integrato Fusina (PIF) è un’opera strategica perché  rappresenta un’ infrastruttura di base polifunzionale per  trasformare l'area del SIN di Venezia- Porto Marghera in area ecologicamente attrezzata così da  ridurre l’inquinamento nella Laguna di Venezia e garantire la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera.

Il progetto si inserisce nel “Piano per la prevenzione dell’inquinamento ed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia - Piano Direttore 2000” e dal “Master Plan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera” del   22.04.2004 che individua le modalità operative per la realizzazione degli interventi di bonifica.

Per quanto riguarda la fase del progetto la regione Veneto ha aderito alla proposta dell’associazione temporanea di imprese private, tra cui fa parte anche la Veneto Acque S.p.a. per ottenere  forme di finanziamento alternative a quelle pubbliche avviando il Progetto Integrato Fusina – Project Financing e ha affidato alla S.I.F.A. S.C.p.A. la costruzione e gestione del progetto.

Per quanto riguarda il marginamento dei tratti antistanti delle ditte Alcoa ed Enel, sponda sud del canale industriale sud nella macroisola Fusina, progetto monitorato da noi “Team l’H20acuore”, dal sito opencoesione, si ricava che i lavori di bonifica sono già iniziati il 30.10.2021 ma attualmente i fondi spesi sono solo 477.147,22 euro su 33.800.000,00 euro, pari all’ 1% del totale. A questo punto ci domandiamo se i fondi spesi finora sono così pochi e la fine dei lavori è prevista il 28.02.23, poco meno di un mese, presumiamo che ci siano  ritardi nella realizzazione della bonifica. Ci viene spontaneo chiederci, perché questo ritardo?  E la mancata realizzazione della bonifica, quali altri problemi può causare alla fauna marina?

Vogliamo solo pensare che il ritardo dell’esecuzione progettuale sia colpa dei due anni di pandemia da Coronavirus (Covid-19), ma temiamo che se il progetto non sarà ultimato a breve i rischi di inquinamento per la fauna della laguna e per la zona di Marghera saranno ancora più alti. La nostra analisi ci ha fatto capire che il nostro territorio necessita di soluzioni immediate e che il nostro monitoraggio è fondamentale. Per questo siamo sicuri che intervenendo sul campo, nel giro di poco tempo, possiamo vedere la realizzazione del progetto.