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Team Simplex Olbia 1718

Report Lezione 4

Titolo del Report di Lezione 4

“Voci sommerse del passato… Olbia è un cantiere di storia”

Blog Post di racconto

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Domanda 1

Ci parli della storia di questo progetto: come é nato, chi l'ha finanziato, quali fasi ha attraversato, qual é la sua storia amministrativa. L'opera realizzata ha rispettato il progetto iniziale o ci sono state variazioni in itinere?

Risposta 1

Risponde l’ing. Gian Piero Mura, Presidente del Consiglio comunale di Olbia. È un progetto che nasce come conseguenza di un altro progetto chiamato “Urban center” , finanziato dalla Comunità europea (Asse 2000_ 2006) con fondi per aree sottoutilizzate o svantaggiate, di cui facevano parte alcune zone della Sardegna. Era un progetto grandioso che avrebbe dovuto ristrutturare la piazza di San Simplicio arrivando fino alla stazione e poi creare un garage e diverse aree per varie attività commerciali ( business plane), un incremento anche nel settore produttivo che negli anni avrebbe ammortizzato le spese. Molte aree svantaggiate in quegli anni erano oggetto di diversi finanziamenti. E il Comune di olbia si è presentato con un progetto di qualità che è stato accettato. Ma strada facendo, con l’avanzare dei lavori, sono venuti fuori diversi reperti archeologici. A Olbia è facile trovarne quando si scava un po’. A quel punto si è dato inizio al nuovo progetto di valorizzazione dell’area di San Simplicio ( progetto gemma dell’Urban Center), il progetto oggetto di questo monitoraggio, appunto. L’area della piazza antistante la chiesa di San Simplicio, interessata dai lavori di realizzazione del parcheggio interrato nell’ambito del progetto denominato Urban Center, corrisponde ad una porzione della necropoli punica, romana e medievale dell’antica Olbia; fin dall’inizio delle operazioni di scavo finalizzate alla realizzazione del citato parcheggio, sono venuti alla luce diversi reperti archeologici, per cui si è immediatamente proceduto alla esecuzione di uno scavo archeologico, realizzato tra ottobre 2000 e aprile 2012 coi fondi del progetto originario sotto la direzione della soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro. I lavori erano diretti sul campo dagli archeologi dott.ssa G. Pietra e dott. G. Pisano. E’ così venuta alla luce non sono una stratificazione di circa 450 sepolture databili dal II secolo A.C. Al XII secolo d.C., ma anche delle strutture murarie, le principali delle quali sono da riferire ad una rampa di accesso al santuario di Cerere che si cela sotto la chiesa e ad un forno da calce d’età medioevale relativo alle fasi di edificazione della medesima chiesa. Il materiale archeologico, molto abbondante, consta di piatti, coppe, anfore, lucerne, vetri, gioielli, monete, statuette, ecc. Rilevanti sul piano storico sono delle ceramiche greche databili tra VIII e il VI secolo a.C. Naturalmente i rinvenimenti hanno comportato una dilatazione dei tempi di realizzazione del progetto, una sua parziale modifica e la salvaguardia dei resti immobili rinvenuti hanno comportato maggiori costi. A causa delle limitate risorse economiche nell’ambito del progetto sopraccitato non si è potuto procedere con la esecuzione di ulteriori lavori finalizzati al recupero e alla valorizzazione del sito. Con la realizzazione delle opere previste nel presente intervento il sito archeologico potrà essere visitabile e fruibile dalla città e dai turisti tutto l’anno. Il progetto Urban Center fu finanziato con circa 12 milioni di euro, questo ulteriore con € 1.180.000,00; quelle spese sono state € 1.069.382,48. Con questi soldi abbiamo messo in sicurezza i ritrovamenti archeologici e abbiamo fatto emergere le strutture stabili; abbiamo realizzato gli impianti di illuminazione e di sicurezza e dei camminamenti. La gestione del sito è stata affidata a una agenzia che si occupa di servizi chiamata ASPO. Questo progetto ha avuto un iter amministrativo ordinario, ma è stato appaltato in maniera singolare come estensione di quello denominato Urban center; in pratica l’appalto è stato esteso all’impresa che era stata scelta per realizzare l’Urban Center. In più, quando furono rinvenuti i reperti, il Comune di Olbia, con fondi propri, restaurò parte di alcuni ritrovamenti.

Domanda 2

I soldi sono stati tutti spesi o è avanzato del denaro? E se ne é avanzato che fine ha fatto?Alle gare d'appalto hanno partecipato aziende locali, regionali o nazionali? Sono stati fatti e certificati i necessari collaudi? I lavori sono finiti? É avanzato del denaro? E se ne é avanzato che fine ha fatto?

Risposta 2

Risponde il geom. Franco Addis, figura tecnica responsabile del progetto amministrativo L’appalto è stato portato a termine e i lavori sono stati collaudati. Il progetto è stato finanziato al 100%. L’intervento ha riguardato il restauro di una parte che ora è diventata zona archeologica, ma i soldi non sono bastati per riportare tutti i reperti in luce e quindi sono stati conservati. Dei 1.180.000,00 di euro noi ne abbiamo spesi € 1.069.382,48 e gli altri la Regione li ha richiesti indietro. Abbiamo appaltato regolarmente i lavori che hanno riguardato il restauro dei reperti, la realizzazione di un sito percorribile e ispezionabile con impianti di illuminazione e deumidificazione. La ditta che si è occupata dei restauri è di Bari. Nell’arco del 2015 abbiamo chiuso i lavori. Le spese dovevano essere rendicontate entro il 31 agosto del 2015. La Regione ci ha richiesto indietro i soldi non spesi e non rendicontati entro quella data.

Domanda 3

Come sono avvenuti i pagamenti? La documentazione è fruibile da tutti?

Risposta 3

I pagamenti sono avvenuti per stati di avanzamento. Mentre avanzano i lavori, l’impresa chiede i pagamenti. Gli stati di avanzamento sono stati in tutto sei. L’impresa ha rispettato i termini dell’appalto. Successivamente partono gli ulteriori adempimenti burocratici che portano alla possibilità di rendere fruibile il lavoro svolto. Prima viene versato il 15% del totale e poi man mano vengono richiesti e riconosciuti gli altri importi. Ogni spesa è stata rendicontata con atti, quietanze e fatture che la Regione ha approvato. La documentazione amministrativa è fruibile su richiesta. Tutto è accessibile e tutto è trasparente. La distanza tra il cittadino e l’Amministrazione pubblica nasce solo quando il cittadino è disinteressato. Un comunità è tanto più civile quanto più si interessa al bene pubblico. Tutti i progetti hanno superato dei bandi pubblici, sia per quanto riguarda la progettazione che l’esecuzione delle opere. Poi ogni fase del lavoro è passata al vaglio degli enti di controllo.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1718

Scuola di appartenenza:

ITR ATTILIO DEFFENU

OLBIA (SS)

Europe Direct Provincia di Sassari
Associazione "Sardegna 2050"

Sito Web:

http://deffenu.gov.it