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Articolo di Data Journalism

Conserviamo il passato per garantire il futuro

CONSERVIAMO IL PASSATO PER GARANTIRE IL FUTURO

Sapete che cos’è l’Aron Ha Kodesh?

Fino a poco tempo fa nemmeno noi ne eravamo a conoscenza, fino a quando ci siamo imbattuti in un progetto sulle politiche di coesione dal titolo “Ristrutturazione del Bet Ha Midrash (ex sinagoga) e del restauro dell’Aron Ha Kodesh (Arca Santa)” situato ad Agira.

Il nostro team, che ha scelto il nome di Rest-Aron, dopo un’attenta analisi dei progetti non avviati nel territorio si è focalizzato proprio su questo, perché riteniamo che la valorizzazione del patrimonio culturale possa favorire e incrementare il turismo nella nostra provincia di Enna.                                       

Per chi non lo conoscesse, questo antico arredo sacro, risalente al 1454 inizialmente era situato nell’ex sinagoga.  In  seguito fu trasferito nel 1970 nella chiesa del Santissimo Salvatore per salvaguardarlo dalle intemperie del tempo.                                                                                                                     La sua particolarità sta nel fatto che è stato costruito non in legno, come tutti gli altri Aron esistenti, ma in pietra arenaria e con uno stile gotico-catalano.                                                                                                                   Il motivo per cui gli Ebrei lo costruirono fu per custodire e proteggere i rotoli della Torah, ovvero le sacre leggi che fondano la religione ebraica.

Dai dati forniti sui portali “Opencoesione” e “ A Scuola di Opencoesione”, emerge che negli anni tra il 2014 e il 2020 sono stati finanziati in Sicilia 2.542 progetti in ambito “cultura e turismo” per un totale di 49,6 miliardi di euro.

Di questi, i progetti conclusi sono pari al 13%, i progetti liquidati al 8%, quelli in corso al 77% e i progetti non avviati al 2%. Il progetto da noi selezionato fa parte , purtroppo, di questa ultima categoria, e non riusciamo a capirne il motivo. Eppure l’intervista che il nostro team ha rivolto ad uno storico e studioso del territorio, professor Giovanni Battista Senfett, fa capire quanto prezioso e di incommensurabile valore sia l’Aron, “preziosa testimonianza che lo rende il più antico del Mediterraneo e forse ancor di più; l’Aron Ha Qodesh, testimonianza del patrimonio storico della nostra città, è certamente il più singolare per la sua unicità oltre che per la sua antichità”.   

Per capire quante persone siano realmente a conoscenza della sua storia, abbiamo creato un questionario al quale hanno partecipato in tutto 304 persone, tra cui 262 femmine e 42 maschi con un’età compresa tra 14 e 61 anni, provenienti da Agira, Regalbuto, Gagliano e altri paesi confinanti. Da questa analisi è emerso che il 66,1% è ignaro della presenza di questo patrimonio culturale, mentre solo il 33,9% lo conosce. In aggiunta da questo questionario è apparso che secondo il 62,5% delle persone  il restauro dell’Aron può incrementare il flusso turistico nella provincia di Enna, mentre il 2,6% è in disaccordo.                                                                    

Il finanziamento per la restaurazione dell’Aron ammonta a  785.000,00 euro. E allora ci chiediamo: perché nonostante la presenza di fondi piuttosto ingenti il progetto non è stato ancora attuato? In una provincia come quella ennese, situata nell’entroterra della Sicilia orientale, il restauro dell’Aron potrebbe sicuramente aumentare il flusso turistico di Agira, ma anche dell’intera provincia di Enna.

Infatti proprio questo settore è da potenziare, in quanto in questi anni il turismo è diminuito a causa della pandemia, ma nel 2022 in Sicilia le presenze e gli arrivi sono quasi raddoppiati rispetto al 2021.  Secondo i dati del dipartimento del Turismo della Regione Siciliana gli arrivi sono cresciuti dell’89,3% rispetto all’anno scorso e le presenze del 93,6%. Inoltre è considerevole l’aumento del via vai di turisti stranieri: gli arrivi di stranieri dall’estero quest’anno sono cresciuti del 301% rispetto al 2021, le presenze del 285%. In aumento anche i turisti italiani, sia per gli arrivi (+38%), che per le presenze (+36%)

Pertanto il nostro obiettivo è quello di incentivare l’inizio dei lavori in modo da poter ricollocare l’Arca Santa nella sua antica sede originaria (l’ex sinagoga), per far in modo che aumentino l’interesse, la conoscenza ed il turismo nell’intera regione.  Valorizzare e restaurare un bene così prezioso è dunque molto importante per la nostra comunità e non solo, perché potrebbe darci l’opportunità di promuovere in ambito culturale il nostro territorio.  Vogliamo che la Sicilia sia valorizzata, non possiamo tollerare che essa sia sempre associata ad eventi negativi quali mafia, illegalità, strade dissestate. Siamo custodi di uno scrigno di tesori preziosi ed è giusto che tutti possano fruire di queste preziosità. Confidiamo nel più breve tempo possibile nell’avvio del restauro dell’Aron!