Contatti

Open Data, Civic Monitoring,

Cohesion Policy for the high-school students

Articolo di Data Journalism

Non facciamo di "Pecunia non olet" il nostro motto

Fin dall’antichità il gioco è stato un’attività, importante, praticata dagli uomini per trarne uno svago, ma senza finalità, una distrazione dagli impegni. Negli anni l’interesse è andato a modificarsi fino a diventare, in alcuni casi, una vera e propria patologia o un’attività a scopo di lucro, anche legata alla malavita, di cui "pecunia non olet" è l'accezione che conferma la regola. 

Il gioco eccessivo può portare dipendenza a tal punto che risulta difficile poter smettere. Sempre più persone, spinte dalla voglia di guadagni facili, puntano cifre esorbitanti sulle scommesse, sui siti web, con la speranza di una vincita. In alcuni casi, le gare sono truccate da criminali informatici che, delle frodi nel settore del gioco, ne fanno un’attività molto redditizia.

L’età di chi si approccia al gioco d’azzardo si è abbassata notevolmente in quest’ultimo decennio, da una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità del 2018 risulta, che tra i nuovi giocatori, il 51,8% appartiene ad una fascia d’età tra i 18-25 anni e il 18,4% tra i 26-35 anni. Dalla stessa indagine, si evince che il divario tra uomini e donne che giocano non è trascurabile, il 43,7% degli uomini, cioè circa 1/2 e il 29,8% delle donne, cioè circa 1/3. (info. din.) In Italia, già dal 2011, è stata promulgata la L. n. 111 che ribadisce il divieto di partecipare a giochi con vincita in denaro per i minori di anni 18 e inasprisce le sanzioni di natura pecuniaria già esistenti. A seguito della grande diffusione della tecnologia e di internet, si è passati da un gioco d’azzardo fisico a un gioco d’azzardo online. Quest’ultimo è da considerarsi come una realtà ormai consolidata sul piano economico e sociale ed ha assunto dimensioni di tutto rispetto; dai dati del 2020 risulta che da 39.048.880.000€ giocati fisicamente si è passati a 44.000.910.000€ nel 2021 con un aumento del 12,68%, mentre la raccolta del gioco a distanza dai 49.206.000.000€ del 2020 è passata a 67.178.770.000€ nel 2021 con un aumento del 36,53%. 

L’Ente che, per conto dello Stato italiano, presidia il settore del gioco d’azzardo, contrastando gli atti illeciti, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Quest'ultima ha  beneficiato di un importante finanziamento per acquistare nuovi servizi digitali contro i rischi di frode e infiltrazione criminale nel settore dei giochi con vincite in denaro. Il progetto, denominato “846-Gioco legale e responsabile”, è stato sostenuto dal Pon Fesr legalità 2014/2020, gestito dal l Ministero degli Interni, per circa € 23.739.815,84 ed aveva come obiettivo la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione dei servizi digitali, business intelligence, volti a identificare e accertare comportamenti fraudolenti nel gioco d’azzardo. A curare la realizzazione dei sistemi e delle soluzioni tecnologiche avanzate è stata la Sogei S.p.a., società di Information Technology 100% del Ministero dell'Economia e delle Finanze. 

Il volume di denaro giocato in Italia nel 2019, rispetto agli anni precedenti, è aumentato del 3,5% attestandosi sul valore di 110,54 miliardi di euro, secondo i dati del “Libro Blu” per il 2019 dell’ADM.  Nel 2020, invece, si è avuto un trend in discesa per gli effetti della pandemia da Covid-19, non solo per la quantità di denaro giocato, ma anche per la Raccolta, 20,11%, per le Vincite 17,29%, per la Spesa 33,27% e per l’Erario 36,35%. Una forte ripresa si è rilevata nel 2021, quando le restrizioni per il Covid sono state abolite, in termini di  +25,98% per la Raccolta, +27,06% per le Vincite, +19,60% per la Spesa e +16,20% per l’Erario (info. din.). Con il ritorno alla normalità, dopo il lockdown, sono riprese tutte le attività anche quelle del gioco illegale. L’ADM nel 2021, ha disposto controlli a 10874 esercizi, irrogando sanzioni a 3069, circa il 30% di quelli controllati, e inibendo 197 siti web privi delle autorizzazioni previste. (info. stat.) 

Il gioco d’azzardo causa pericoli seri e il prezzo di vita da pagare è molto alto quando si entra nel tunnel della ludopatia. Nel gioco si vive di speranza, nell’attesa di una vittoria che possa cambiare la vita, dall’altra parte la voglia di rifarsi dopo una sconfitta determina un contesto nel quale si perde di vista l’importanza del gioco, ossia il divertimento, e si entra in un turbinio di emozioni negative che, a volte, possono portare a casi estremi. Riteniamo che sia utile  attivare misure più restrittive e cercare di diffondere il più possibile la cultura della legalità e del rispetto sociale.