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Articolo di Data Journalism

La cultura come cura

La cultura come cura
La cultura come cura: ci ha colpito questa frase nel dossier di programmazione delle attività di Brescia e
Bergamo capitali italiane della cultura nel 2023. Proprio le due città che sono state maggiormente colpite
dalla prima ondata della pandemia ora, unite e forti, rinasceranno come “città-dinamo”, capaci di
trasformare la propria operosità in energia illuminante.
Brescia è infatti storicamente nota come città del lavoro e del fare; non sono sconosciute ai bresciani frasi
come “con la cultura non si mangia!”.
Noi, invece, auspichiamo che Brescia sia rivalutata anche sotto l’aspetto culturale, sociale, del tempo libero.
E’ qui che convivono un sito Unesco con la prima metropolitana italiana di una città medio-piccola, il
Capitolium con il teleriscaldamento: arte e storia che si integrano con innovazione e tecnologie più
avanzate.
L’attrattività turistica connessa ad un’azione tesa a facilitare la riattivazione civile, umana, progettuale ed
economica del territorio è proprio la sintesi degli obiettivi del progetto “Prossima Fermata ‘900”, finanziato
da fondi europei di sviluppo regionale, con l’obiettivo di consolidare, modernizzare e diversificare i sistemi
produttivi territoriali.
Un’idea nata prima della pandemia, nel 2018, che avrebbe dovuto concludersi nell’arco di due anni. Il
progetto termina invece nel 2021, dopo essere stato interrotto nel 2020, per motivi noti a tutti (segnaliamo
che sul sito di “opencoesione.gov” risulta erroneamente non concluso).
PF900 coinvolge 8 partner, 6 dell’area culturale e 2 dell’area turistica, con capofila APS – Residenza IDRA.
Partner non beneficiari sono Provincia, Comune ed Università degli Studi di Brescia. L’investimento
ammonta a circa 779000€, finanziato per circa 507000€ dai FESR.
Tra gli obiettivi ci sono il consolidamento di flussi turistici esistenti, la promozione di un turismo sostenibile
ed accessibile (in linea con i goals 10 e 11 dell’agenda 2030), l’inserimento del patrimonio del ‘900 nel più
ampio processo di valorizzazione della città.
Ma qual è stata la situazione negli ultimi anni a Brescia, nelle città limitrofe ed in Lombardia, relativamente
a turismo, attività culturali, ristorazione? Ecco la risposta nei dati di ISTAT, UNION CAMERE LOMBARDIA,
Provincia di Brescia.
Come si evince anche dalla infografica 1, il fatturato del settore alloggio e ristorazione in Lombardia, in
leggera ripresa nel 2019, è stato duramente colpito fino al primo trimestre del 2021, per poi riprendersi nei
due semestri successivi (non a caso il 2020 è stato definito l’annus horribilis per i servizi).
Stesso andamento per i flussi turistici (da questi dati notiamo che il turismo a Brescia riguarda per la
maggior parte presenza di italiani da Lombardia e Veneto, stranieri da Germania, Francia e negli ultimi anni
soprattutto Romania). La permanenza media a Brescia è stabile nell’ultimo decennio ed è circa di due
giorni.
Dal 2010 al 2019, l’indice di domanda culturale (numero di visitatori nei musei) a Brescia, confrontato con
le città limitrofe Milano e Mantova, è rispettivamente un quarto ed un terzo. Il grado di promozione
dell’offerta culturale (misurato come rapporto tra visitatori paganti e non paganti) è in flessione.
Nel suddetto arco di tempo Brescia supera per tasso di turisticità, le città vicine (qui abbiamo anche i dati
relativi a Bergamo). Da questa analisi abbiamo escluso il 2020 perché rappresenta una situazione anomala.
Effettivamente Brescia è spesso una base per turisti che visitano anche il lago di Garda, il Sebino, le valli
limitrofe.
Non siamo ancora riusciti a reperire dati sulla sintesi dell’offerta culturale a Brescia negli ultimi anni,
suddivisa per fasce di età. Ci proponiamo di farlo prima della fine del percorso ASOC.
Anche per quanto riguarda il tema del turismo accessibile si fatica a trovare dei dati. Da una relazione sulla
disabilità, presente sul sito ISTAT, citiamo “tra coloro che, nonostante gravi disabilità, sono attivi
nell’andare al cinema, a teatro, ai concerti o a frequentare luoghi del patrimonio, una persona su tre si
dichiara molto soddisfatta della vita. Questa quota è più alta del 15% rispetto a quella delle persone con
limitazioni che non prendono parte alla vita culturale….in Italia, nel 2015 dichiaravano di essere attrezzati

con strutture per disabili il 37,5% dei musei, appena il 20,4% di essi offrivano materiali e supporti
informativi per favorire in modo concreto una visita di qualità alle persone con limitazioni”.
PF900 pone un’attenzione particolare a disabilità fisiche e sensoriali attraverso un’app che consente di
seguire (grazie allo smartphone) dei percorsi tematici in cui le tappe sono rappresentate con brevi clip
immersive a 360°. Tramite l’app i non vedenti percepiscono le dimensioni dei monumenti grazie ad alcuni
tasti appositi, mentre i sordomuti, tramite il linguaggio dei segni, possono usufruire dei video.
Osserviamo quindi che i principali obiettivi del progetto sono stati realizzati (rif. infografica 2) ma, come
riportato nella relazione finale, “a causa della pandemia la parte che ha subito maggior danno è la
promozione e disseminazione delle azioni del progetto”.
Vorremmo pertanto contribuire al rilancio di PF900 con l’infografica 2, diffondendola nelle scuole e sui
social (secondo noi questa parte del progetto è carente) e facendoci in futuro portavoce delle iniziative
culturali verso i nostri coetanei.
La nostra è una classe multietnica pertanto lo faremo attraverso lingue diverse. Del resto, quando visiti il
quartiere storico del Carmine, non ti senti più cittadino bresciano, ma cittadino del mondo.
Siamo convinti che sentiremo dire sempre più spesso: “Brescia mi è rimasta nel cuore”!