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Articolo di Data Journalism

L'analisi del Progetto M.A.R.K.S

1. Premessa.

Il Programma Interreg Italia Svizzera è un programma di cooperazione transfrontaliera che coinvolge Regione Lombardia, Regione Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Cantone Grigioni, Cantone Ticino e Cantone Vallese. L’area in questione è caratterizzata da forti differenze socioeconomiche, culturali e linguistiche. Il confine tra i due paesi è lungo 750 km e si trova lungo la catena alpina che costituisce un confine fisico a livello di mobilità e scambi. 

La strategia del Programma, prevede sei ambiti di intervento, o ASSI, dove si ritiene che la collaborazione tra stato membro UE e stato terzo (nel nostro caso, la Confederazione Elvetica) possa apportare un significativo valore aggiunto rispetto a iniziative sviluppate individualmente nei due Paesi. 

L’Asse n. 2, “Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale”, ha ricevuto, fino al 2020, la parte più consistente dei finanziamenti, ossia il 26%, del totale delle risorse (pari a euro 158.435.912: somma dei contributi Fesr, contributi nazionali italiani e contributi nazionali svizzeri). 

Riteniamo, già solo dall’analisi di questo dato di partenza, che l’asse n. 2 viene considerato tra quelli prioritari o, comunque, di maggiore fattibilità in termini di risultati attesi. 

L’asse 2, si articola in due obiettivi specifici (c.d. O.S.); il secondo di questi mira a “raggiungere una maggiore attrattività dei territori caratterizzati da risorse ambientali e culturali con specificità comuni e, l’indicatore di risultato dell’obiettivo, è il “numero di arrivi turistici annuali nelle aree caratterizzate da specificità ambientali e culturali comuni”.

In questo ambito, Asse 2, O.S. 2.2., è inserito il progetto MARKS.

Viste le premesse, attrattività del territorio e turismo, sono le parole chiave da cui è partita la nostra ricerca. 

2. Dati di contesto. 

Quanto al primo criterio, va detto che Istat, in data 21.01.22, ha provveduto a classificare tutti i Comuni italiani secondo due aspetti: a) La “categoria turistica prevalente”, cioè la vocazione turistica potenziale del Comune e, b) La “densità turistica”.

Il comune di Centro Val d’Intelvi – facente parte del territorio oggetto del nostro monitoraggio - è stato inserito nella categoria dei Comuni con doppia vocazione, categoria composta da 50 Comuni nei quali spicca la combinazione montana/lacuale. Non è dunque considerato, come ci si potrebbe aspettare, viste le risorse potenziali, un comune a vocazione artistica/culturale/storica.

 La popolazione complessiva di questi comuni ammonta a circa 263mila abitanti (0,4% del totale nazionale), mentre le presenze turistiche rappresentano appena lo 0,8% del totale nazionale”.

La scarsa densità turistica trova conferma in altri dati pubblicati, sempre di recente, da “Polis Lombardia” (Working Paper – 34/2021) relativi alla provenienza e destinazioni dei turisti in Lombardia nell’anno 2020. Sono stati analizzati i dati statistici inerenti al turismo di quelle che sono ritenute a livello turistico le principali valli lombarde: tra queste, non compare La Valle d’Intelvi.

3. Parlando di turismo è noto come lo stesso sia stato uno dei settori che più ha sofferto gli effetti economici pandemia. 

La variazione dei dati relativi agli arrivi che riguardano l’Alta Val d’Intelvi è impressionante: nel 2018 gli arrivi complessivi (esercizi alberghieri ed extralberghieri – turisti residenti e stranieri) sono stati 10.142, nel 2019 sono scesi a 7.289 e, infine, nel 2020 si è registrato un ulteriore calo fino a 1311 arrivi.