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Open Data, Civic Monitoring,

Cohesion Policy for the high-school students

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

LIBERI DI CRESCERE LIBERI

Parlare di ‘ndrangheta, in un territorio difficile come quello di isola Capo Rizzuto, non è semplice. La scelta del progetto è dovuta, infatti, al desiderio, espresso dai membri del team in più occasioni, di promuovere la cultura della legalità favorendo, attraverso un percorso incentrato sui valori di cittadinanza attiva, la collaborazione fra il mondo dell’associazionismo e la scuola. Rimettere al centro la legalità significa per noi perseguire valori come la dignità, la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, nella consapevolezza che per divenire cittadini, come direbbe Altiero Spinelli, di un’Europa libera e unita, sia necessario intraprendere quel processo lento e difficile di riappropriazione della propria terra senza il quale si finisce con l’essere semplicemente un apolide. L’obiettivo è quello di diffondere conoscenza rispetto al fenomeno mafioso, nella convinzione che la lotta alla mafia passi soprattutto dall’istruzione e che la formazione culturale di base debba essere accompagnata dalla cultura dell’antimafia. Per questo motivo abbiamo deciso di creare un blog, www.terradimezzo.org,interamente gestito da noi studenti. La scelta del.org non è casuale: in genere è riservato a organizzazioni non a scopo di lucro o ad enti di interesse sociale e il pubblico riconosce i siti con estensione.org come sicuri, attendibili e affidabili.

Il progetto "Libera terra  Crotone", secondo quanto riportato sulla GU 5 Serie speciale- contratti pubblici n.137 del 22/11/2013, rientra nel programma operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo- obiettivo convergenza 2007/2013”, Asse II Obiettivo operativo 2.5. Obiettivo specifico del quadro strategico nazionale era garantire migliori condizioni di sicurezza a cittadini e imprese contribuendo alla riqualificazione dei contesti caratterizzati da maggiore pervasività e rilevanza dei fenomeni criminali. L’inizio previsto per il progetto era  stabilito nel 1/04/2013, la fine era prevista per il 31/03/2014. Ad oggi il progetto risulta essere non concluso sebbene la stazione unica appaltante del comune di Isola Capo Rizzuto, in data 22/11/2013, avesse comunicato l’aggiudicazione dell’appalto al R.T.I Cecim s.a.s- Dielettra srl col ribasso del 31,88%, per un importo contrattuale di 845.931,95 euro, oltre iva. Esaminati questi dati iniziali, sarà necessario procedere con la depurazione e con la visualizzazione dei dati stessi con grafici e mappature interattive, attraverso tools come Google Refine eTableau Public. Per l’analisi degli open data, in particolare per quanto attiene alla piattaforma beniconfiscati.it, si utilizzerà il software Mindjet Mind Manager che contiene una bacheca che verrà impostata secondo la metodologia kanban in modo da poter dividere i documenti trovati a seconda della specifica area di interesse.

I dati raccolti in questa fase iniziale non possono essere esaustivi per la nostra ricerca, bisognerà infatti provare a comprendere perché il progetto non sia stato portato a termine e quanto le vicende giudiziarie che hanno caratterizzato il comune di isola Capo Rizzuto abbiano influenzato questo processo di ristrutturazione nonché la gestione di tutti i beni confiscati . Era infatti il dicembre del 2013 quando l’allora sindaco di isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, divenuta simbolo dell’antimafia, a seguito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro, venne arrestata per voto di scambio, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Galeotto l’uso di alcuni terreni confiscati e dati in uso sociale, 39 ettari nei quali la potente cosca degli Arena avrebbe effettuato la raccolta dei finocchi. Dopo un processo durato tre anni, oggi , è arrivata, per l’ex sindaco, l'assoluzione dalle accuse di essere stata eletta con i voti delle cosche ma, nel frattempo, quel virtuoso processo di rinnovamento che con lei era iniziato, sembra essersi arrestato. In questo luogo difficile, in questa cittadina di 17.000 anime che si divide tra zona costiera e latifondo agrario, a due passi dallo Jonio incantevole di Le Castella, c’è l’area marina protetta più grande d’Italia, uno dei parchi eolici  e dei Cara più grandi d’Europa. Qui, secondo gli atti giudiziari, l’hanno fatta sempre  da padrone gli Arena ma noi,figli di una terra di mezzo, continueremo a procedere in direzione ostinata e contraria con la volontà di essere liberi di crescere liberi.