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Articolo di Data Journalism

ALLA SCOPERTA DEL PASSATO: L'IPOGEO DEI CRISTALLINI

*ALLA SCOPERTA DEL PASSATO: L'IPOGEO DEI CRISTALLINI!*

La classe 3°A AFM si è recata a Napoli, precisamente nel cuore del Rione Sanità-Vergine, in via dei Cristallini 133, per vedere da vicino l'Ipogeo dei Cristallini, sul quale si  incentra il nostro progetto Asoc di monitoraggio civico,  per apprezzarne la bellezza e l'unicità. Dalle ricerche effettuate e dalle fonti consultate è emerso che il progetto ad oggi  risulta liquidato. Gli enti finanziatori sono: l’Unione Europea per €145.782, Fondo di Rotazione per €34.016 e Regione Campania per €14.578. Risultano inoltre €48.594 come altre risorse di privati. L’emissione dei fondi ha inizio nel 2020 con un conferimento di capitali per la riqualificazione del sito pari a €77.750.  Per l’anno 2021 si è registrata la maggior emissione di fondi, pari a €93.300. Per l’anno 2022 si è registrato un incremento di €23.325,raggiungendo il 100% dei fondi destinati alla riqualifica dell’Ipogeo dei Cristallini (tutti i dati sono stati ricavati dal sito "OpenCoesione").

Il sito è accessibile ogni giorno solo a un numero limitato di visitatori ,date le esigenze di conservazione  delle tombe e delle pitture. È possibile visitare l'Ipogeo:

-con un biglietto standard( dalla durata di 20 minuti) per un costo di 10€;

-con una visita guidata (durata di 30 minuti), per un costo di 18€;

-con un biglietto con audioguida (durata di 30 minuti) per un costo di 14€.

C’è anche la possibilità di ottenere un biglietto ridotto se over settantenni o studenti: 14€ nel caso di visita guidata; 12€ nel caso di audioguida (dati riportati dal sito dell'Ipogeo dei Cristallini).

Il museo ci ha aperto le porte verso le 9:30. Addentrati nelle profondità sotterranee, si nota che l'Ipogeo è composto da 4 sepolcri. Innanzitutto, l'Ipogeo ospita una necropoli, di epoca greca, che ai tempi di Neapolis era, naturalmente, ben visibile. Questa meraviglia sotterranea fu scoperta dal barone Giovanni di Donato nel 1889, che scavando nella cantina del suo palazzo, in cerca di acqua e tufo, scoprì quello che sarebbe stato definito un tesoro archeologico, conservato dai discendenti del barone e che oggi si trova nelle mani di Giampiero Martuscelli. Sarà proprio sua l'idea, insieme alla moglie Alessandra Calise, e ai figli Paolo e Sara, di rendere un tesoro del genere accessibile al pubblico, in maniera che se ne possa apprezzare la bellezza. La 1° tomba che abbiamo potuto ammirare è stata la tomba D, cioè il 4° ipogeo. Quest'ipogeo conserva non solo i resti degli antichi greci, ma anche dei romani, in quanto, quando la città di Napoli cadde nelle loro mani, quest'ultimi continuarono a mantenere intatta la necropoli, oltre ad utilizzarla per poter seppellire i defunti. Bisogna dire che i romani, più che seppellire i defunti, preferivano cremarli. Le ceneri dei defunti romani venivano custodite in vasi, ancora oggi visibili all'interno dell'Ipogeo. Per quando riguarda gli Ipogei A e B, bisogna dire che l'ipogeo B conserva un tesoro di anfore, manufatti, urne, altari e affreschi; l'ipogeo A, invece, presentava 8 bassorilievi, ma l'opera di estrazione da parte dell'uomo, ne ha distrutto la struttura, lasciandone intatto uno solo. Bisogna aggiungere che in quest'ipogeo sono stati posizionati i resti dei defunti, che oggi sono ancora oggetto di studio. L'ipogeo C era inaccessibile perché sommerso da terreno. Grazie agli scavi, anch'esso oggi è accessibile, e delle necropoli visitate è la più suggestiva. Il suo magnifico stato di conservazione ci può ancora far ammirare le magnifiche decorazioni e, in particolar modo, bisogna soffermarsi sull'utilizzo del primo colore artificiale, cioè il blu egizio, di cui abbiamo un'ampia testimonianza all'interno dell'ipogeo. Il colore blu egizio al tempo era difficile da reperire, se lo potevano permettere solo gli aristocratici. Inoltre l‘Ipogeo presenta anche un'apertura dalla quale, un tempo, sarebbe entrata la luce del sole, oltre che alla raffigurazione della testa della figura mitologica "Medusa". Infatti, si pensava che Medusa avrebbe potuto proteggere le anime dei defunti. Sull'Ipogeo dei Cristallini bisogna aggiungere che, non solo alcuni resti di ossa sono tutt'oggi oggetto di studio, ma anche che alcuni resti sono conservati all'interno del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), nella sezione "Napoli Antica". I quattro ipogei sono scavati nella roccia fianco a fianco. Differiscono solo leggermente nell'allineamento. La struttura di base di tutte e quattro le tombe segue lo stesso schema. C'è sempre una stanza superiore quasi quadrata con panchine circostanti, il cui pavimento è quasi completamente occupato da una scala. Questo conduce in una stanza rettangolare più profonda e più lunga.

Se anche voi volete ammirare la bellezza dell'Ipogeo dei Cristallini, potrete recarvi nel Rione Sanità-Vergine: venite  a scoprire l'Ipogeo, che testimonia la bellezza dell'epoca ellenistica a Napoli!