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Articolo di Data Journalism

IL CONTRATTO DI SVILUPPO, LA PUGLIA e l'AZIENDA BARILLA G&F F.LLI SPA

A seguito della scelta del progetto del finanziamento alla Barilla G&F F.lli SpA, per l’ammodernamento e potenziamento dello stabilimento di Foggia ci siamo imbattuti nel termine “Contratto di Sviluppo”. Con il contratto di sviluppo INVITALIA sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela dell’ambiente. Si sottolinea l’importanza di questi finanziamenti, infatti già a partire dalla fine del mese di maggio 2023, sono stati stanziati oltre 1,1 milioni di euro per i Contratti di Sviluppo. Dal sito https://www.invitalia.it abbiamo esaminato gli aspetti di carattere generale del Contratto di Sviluppo, i progetti agevolati di Ricerca, Sviluppo e Innovazione in base alla dimensione dell’impresa e la fase attuativa relativa al finanziamento post contratto.

Il finanziamento è concesso da INVITALIA nell’arco di 4 anni e che solo successivamente alla firma del contratto e dopo 12 mesi l’azienda può effettuare la richiesta di un anticipo del 40%.del finanziamento; poiché il nostro indirizzo di studi comprende l’aspetto legato alla gestione amministrativo-contabile del progetto, abbiamo scaricato dal web le linee guida che regolamentano la rendicontazione delle spese sostenute, dai soggetti beneficiari delle agevolazioni previste per i Progetti di ricerca, Sviluppo e Innovazione di cui al Titolo III del D.M. 9 dicembre 2014 s.m.i.,

Dal portale opencoesione abbiamo estrapolato i seguenti dati relativi ai progetti finanziati con Contratti di Sviluppo in Puglia nel Ciclo di programmazione 2014-2020, aventi come programma il Ministero delle Imprese e del Made In Italy e in Regime di aiuto approvato con Programma di Sviluppo. Il 22%  dei progetti appartengono alla categoria Ricerca ed innovazione, il 75% alla Competitività delle Imprese solo il 3% allo Sviluppo economico e produttivo.

In relazione alle tipologie delle attività finanziate si evince che sono attività di ricerca per 25%, per il 19% attività di nuova realizzazione e per il restante 56%si tratta di attività di ampliamento.

In relazione alle categorie troviamo che per il 3% si parla di Tecnologie aerospaziali, per il 22% sono Altre aree tecnologiche, per il 3% sono  Altre opere ed impianti per attività industriali, per il 41% sono Impianti, macchinari ed annesse opere murarie, per il 9% sono Innovazione processi e prodotti, per il 16% sono  Introduzione tecnologie rispettose dell'ambiente e della riduzione dei consumi e per il 6% sono  Laboratori attrezzati per la ricerca.

In relazione ai finanziamenti del Contratto di Sviluppo suddividi per Province Pugliesi troviamo in testa la provincia di Bari con il 41% dei progetti, segue la provincia di Taranto con il 25% ,la provincia di Lecce con il 22% ed infine troviamo la provincia di Foggia e quella di Brindisi entrambe con il 6% solo dei progetti finanziati

Il contratto di Sviluppo assegnato alla Barilla di Foggia è l’unico ad essere stato concluso e liquidato,  mentre in Puglia, 56% risultano “non avviati” e il 41% “in corso”. Invitalia è la società che amministra i fondi per conto del Ministero dello sviluppo economico oggi denominato (Mimit) ed ha realizzato un rapporto sulla valutazione dell’utilizzo di detto strumento, stimando gli effetti diretti e indiretti su imprese e sviluppo locale.

In termini di intensità di aiuto, valutata come rapporto tra agevolazione concessa e investimenti attivati, la media complessiva dei 52 CdS è pari al 45%, Centro-Nord (47%) e al Sud (45,8%), che hanno una quota di progetti di piccole e medie imprese analoga. Il 19,7% dell’investimento viene coperto dal finanziamento agevolato, il 24,7% dal contributo a fondo perduto. La quota di copertura di quest’ultimo è maggiore nel Mezzogiorno (27%), con la punta del 47% in Campania e del 34% in Puglia e nei progetti multiregionali.

Gli investimenti dei CdS generano occupazione aggiuntiva sul territorio. Nella stima fatta come somma dell’occupazione aggiuntiva nei diversi progetti era previsto un aumento di oltre 2500 unità, il 7% in più rispetto all’occupazione iniziale.

Abbiamo preso accordi con la responsabile dott.ssa Giada Della Corte (HR Manager Foggia Plant) per effettuare il 22 febbraio p.v. una visita presso lo stabilimento di Foggia e per effettuare il monitoraggio del progetto. Dalle informazioni telefoniche ricevute abbiamo saputo che lo stabilimento di Foggia conta una media annua di 223 dipendenti ed ha investito negli ultimi 10 anni circa 70 mln €, in particolare 16 mln € come investimenti specifici per migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti, la sicurezza dei lavoratori e migliorare la riduzione dell’impatto ambientale. Foggia è uno stabilimento moderno, gemellato con il plant americano di Ames (Iowa) strutturato a immagine e somiglianza di quello pugliese. Ad oggi è il secondo pastificio italiano di gruppo per capacità produttiva, dopo quello della casa-madre di Pedrignano (Parma)