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Cohesion Policy for the high-school students

Raccontare la ricerca

Un tram che si chiama desiderio?

Sono le 15,00 del pomeriggio del giorno 23 Novembre 2021 e tutto quello che sappiamo è che dovremmo essere a casa perché finiamo la scuola alle 14 come da orario, invece ci ritroviamo a scuola per un progetto del quale ne conosciamo il senso generale anche perché il nostro Istituto l’anno scorso ha ricevuto il premio dal Senato della Repubblica. 

Amiamo i progetti pomeridiani perché ci aiutano a vedere la scuola come un ambiente più familiare, sereno, aperto verso l’esterno e stare a scuola il pomeriggio è tutta un’altra cosa, quindi non ci pesava il fatto di essere lì.           

Certo non nascondiamo il fatto che non sapendo esattamente come muoverci sulla piattaforma ASOC, davanti a tanti progetti non conclusi che avevamo visionato con la nostra professoressa, ci sentivamo un po’ confusi. 

La nostra sede per l’occasione è il laboratorio d’informatica, c'erano la nostra docente d’italiano, prof.ssa Ursi Liliana, il dott. Caeti Domenico, il nostro esperto, e la prof.ssa Dia Alessandramarina da supporto. 

Precedentemente  avevamo composto dei gruppi di lavoro in base alle nostre capacità e preferenze, e quello che sapevamo è che questi gruppi avrebbero dovuto lavorare su un progetto finanziato con i fondi europei ed in applicazione delle politiche di coesione dell’Unione Europea. Durante questo primo incontro dopo aver definito i gruppi e aver capito per bene qual era il compito di ognuno, ma soprattutto, abbiamo compreso qual era l'obiettivo di tutto questo. 

Ci siamo sempre chiesti perché la nostra città avesse tanti problemi, e perché invece le regioni del nord Italia e tutti gli altri Stati europei fossero così avanti rispetto a noi. 

Quello che non sapevamo è che l'Unione Europea destina alle regioni in difficoltà dei fondi da poter utilizzare per la risoluzione delle diverse problematiche.

Il fatto grave è che noi non ne fossimo a conoscenza, e fino ad oggi non eravamo al corrente di tutto ciò, ed anche il perché si sono visti pochissimi cambiamenti. Sempre tutto uguale! 

E allora che fine fanno questi fondi? 

Adoriamo i misteri e questo è un grande mistero. L’obiettivo del progetto è proprio quello di cercare risposte. 

Il dott. Caeti ci ha spiegato che dobbiamo soffermarci su un singolo progetto per il quale l'Unione Europea ci ha finanziati. 

Allora ci siamo riuniti e abbiamo deciso l'argomento da trattare. 

Viviamo tutti una vita frenetica abbiamo sempre tanto da fare e poco tempo a disposizione quindi abbiamo deciso, partendo da questo, di parlare dei trasporti e in particolare delle linee del tram. 

Per ora ci sono molte problematiche che girano intorno a questo argomento infatti il 25 novembre il comune di Palermo ha bloccato la realizzazione della linea del tram in via libertà. Sinceramente ancora non ci siamo fatti un'idea sulla vicenda “tram”, né di avere conoscenza dei documenti relativi al progetto stralciato dal Consiglio comunale. Pugnalata alla città o difesa dei suoi interessi? L'unico dato certo è che in dieci anni per un motivo, o per un altro, i progetti precedenti non sono stati completati e la prospettiva di bloccare con cantieri (perché di questo si tratta) l'unico asse di mobilità interna, spaventa molto.

Questo è davvero un bel problema perché questa scelta mette a rischio 700 milioni che abbiamo ricevuto da parte della comunità Europea e quindi il comune di Palermo potrebbe essere costretto a restituire 12 milioni di euro. 

Questo lo approfondiremo successivamente, dopo avere fatto tante domande ai diretti interessati. 

Sempre durante il primo incontro abbiamo deciso un nome per il gruppo o almeno ci abbiamo provato. In un primo momento avevamo scelto: "Trampolini"

Poi non ci piaceva più e avevamo proposto "Eco- tram", ma non era adatto alla situazione perché l'obiettivo non era quello di rendere il tram “eco”. 

Alla fine abbiamo deciso "Tramsformers" questo gioco di parole richiama subito l'idea di trasformazione proprio ciò che vogliamo che si applichi in questa situazione. Nel corso delle settimane che seguirono il primo incontro avremmo dovuto creare un drive, relazionare tutto ciò che abbiamo fatto, scattare delle fotografie ai vari gruppi di lavoro, realizzare un video e progettare un logo. 

Adesso ci presentiamo:

1. PROJECT MANAGER:  CHINNICI

2. HEAD OF RESEARCH: FILPI

3. DESIGNER: LINO, FERRANTE E ANGELO

4. STORYTELLER: LUSINATO E BENTIVEGNA

5. ANALISTA: CATALDO, MATTIELLO E PROGRAMMA

6. BLOGGER: VASTA. DI GIGLIA E DE MARTINO

7. CODER: CRISA’ E DAVI’

8. SOCIAL MEDIA MANAGER: LO PICCOLO, SPINA, PUCCIO E FONTANILLA

l metodo di lavoro ci ha appassionato: apre una prospettiva al lavoro di gruppo, alla condivisione con i docenti, all’obiettivo da raggiungere per il bene comune. Certo i tempi sono un po’ stretti e talvolta non è stato facile coniugare gli impegni scolastici routinari dei compiti con l’aggiornamento delle pagine social che abbiamo creato e che dobbiamo aggiornare. Anche la scrittura del report si presenta come una sfida ma ce la metteremo tutta. Non siamo a cercare, a fare domande per individuare colpevoli o per aggiungere altre polemiche a quelle già esistente; il nostro intento è solo quello si agire solo per il bene comune, della nostra Palermo che non merita un’amministrazione, a volte, troppo poco efficiente. Non lesineremo le nostre energie nel chiedere ai diretti interessati, responsabili del progetto, esponenti del Consiglio Comunale, Assessore alla mobilità, giornalisti, esperti, e, perché no, il Sindaco di Palermo.

Finora possiamo dire che sta procedendo bene, ma la nostra avventura è solo all'inizio. 

Vi racconteremo le vicende di questa nostra incredibile avventura!