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Cohesion Policy for the high-school students

Articolo di Data Journalism

E' giusto inseguire i progetti con sguardo lungo?

Stiamo procedendo lungo i binari che ci porteranno a trovare le risposte che cerchiamo; sono binari che ci conducono lontano, ad esaminare tanti aspetti del fenomeno, a raccogliere dati presso il sito dell'ISTAT, a rielaborarli, raffinarli e quindi rappresentarli attraverso infografiche statiche e dinamiche. E quindi tempo di raccontare i dati che abbiamo estrapolato dalle nostre ricerche, con l'aiuto del referente ISTAT, dott. Foderà, del dott. Caeti e dalla nostra prof.ssa Ursi. Il progetto che stiamo monitorando si riferisce al Sistema Tram della città di Palermo, un progetto peraltro non ancora avviato sebbene risultino dei pagamenti già effettuati. La realizzazione delle nuove linee del tram dovrebbe essere il punto di partenza per ottenere quell'agognata mobilità sostenibile di cui la nostra città ha realmente bisogno, sposando l'obiettivo 11 dell'Agenda ONU 2030. La prima infografica analizza proprio i tassi della mobilità sostenibile nel nostro Paese tra l'anno 2001 e il 2020; dati non del tutto confortanti se si pensa che solo quasi il 40% dei cittadini utilizza mezzi alternativi all'automobile. Se osserviamo la differenza tra le diverse zone dell'Italia, il gap diventa ancora più marcato. Il nostro Sud, la nostra terra è ultima in Italia per tasso di mobilità sostenibile. Questo è quello che ci narra il 18° Rapporto sulla mobilità degli Italiani del 2020 , ma la nostra ricerca non si è conclusa qui. Ci siamo chiesti il motivo di tanta arretratezza, considerato che il tram era un mezzo già usato dal 1874 come dimostra la seconda infografica che ci racconta la storia del tram a Palermo , i suoi mutamenti nel corso dei decenni, fino alla sua soppressione nel 1947. Bisognerà attendere il 2006 per una nuova progettazione ed il 2015 per la sua entrata a regime, Ma il progetto non si ferma qui; i fondi ottenuti verranno impiegati per la realizzazione delle linee A, B, C, D, E, F, G. Un progetto ambizioso che cambierà volto alla nostra città cercando di uniformarsi a quanto già accaduto nelle principali città europee, dove la mobilità sostenibile e l'uso dei mezzi pubblici sono di gran lunga superiori. Come si evince dal confronto della rete tramviaria nel passato, con i nostri giorni e la previsione per il futuro, le differenze sono assolutamente evidenti. Se alla fine dell'ottocento l'obiettivo era rendere fruibile una borgata strategica come Mondello, oggi la rete prevede l'avvicinamento delle periferie con i nodi centrali della mobilità, la Stazione Centrale e la Stazione Notarbartolo. E il futuro? La rete dei prossimi decenni prevede uno scardinamento della viabilità palermitana, il sovvertimento delle principali arterie viarie, l'insinuarsi in zone che oggi sono isolate e completamente lasciate ai fruitori delle automobili. Ma anche una rete che prevede di ristrutturare la città, partendo dal centralissimo Viale della Libertà e comprendendo gran parte del centro storico. Mai come in questo caso le politiche di coesione hanno proprio il compito di rendere migliore la qualità della vita rendendo la nostra città più vivibile sia come traffico che come inquinamento. Anche i dati su quest'ultimo aspetto non sono confortanti; i dati dell'ISTAT e di Moovit ci presentano una Palermo inquinata dalle emissioni gassose delle automobili, da poche persone che usano i mezzi pubblici con tempi di attesa troppo spesso imbarazzanti. Il progetto Sistema Tram Palermo intende sovvertire la mobilità nell'area metropolitana . I dati pubblicati dal sito del Comune di Palermo evidenziano questa mutazione e una migliore viabilità urbana. Nonostante i dati parlino di una necessità di cambiare passo, della presenza di fondi europei già destinati al progetto, non possiamo non chiederci il motivo per cui non sia ancora iniziato. Forse per il timore di un cambiamento radicale del volto della nostra città? O forse perché i vantaggi non saranno poi così sensibili? Lo chiederemo agli attori del progetto, ai politici, ai cittadini. È importante sapere la destinazione di € 298.886.603,85 che rappresenta il costo pubblico complessivo. Ma soprattutto come sono stati spesi € 172.075.844,82, il 57% dell'intero finanziamento, già impiegato alla data del2014. Perché dopo, c'è il nulla.