Negli ultimi anni si è resa sempre più evidente la necessità di una connessione stabile e performante causata dall’esponenziale crescita delle attività richiedenti l’utilizzo della banda di rete. Le prestazioni fornite dalle attuali infrastrutture diffuse sul territorio italiano non si sono dimostrate all’altezza.
La situazione lombarda, per quanto non sia critica come in altre regioni della penisola, necessita di interventi di potenziamento della banda ultra-larga. La percentuale di popolazione della regione raggiunta da una connessione di rete performante si attesta al 22,3%, pari alla media nazionale, ma decisamente inferiore a quella europea, che raggiunge il 64%.
La strategia italiana per la diffusione della banda ultra-larga garantisce un’adeguata gestione dei flussi finanziari e delle spese, un monitoraggio costante del progetto e delle risorse e un’informazione continua sull’evoluzione dell’intervento.
La presenza di aree bianche, ovvero aree in cui non sono avvenuti investimenti nel campodella broadband, sono state di impedimento nella realizzazione di una diffusione uniforme della banda larga.
A fronte di ciò, nel marzo 2016, diversi enti si sono messi in moto per intervenire e fornire il loro contributo per la buona realizzazione del progetto. Tra questi spiccano il Mise (ministero dello sviluppo economico )e il ministero dell’economia e delle finanze. Ciò ha portato il Comitato per la Banda Ultra larga (COBUL) ad adottare la decisione di focalizzare l’intervento pubblico nelle aree di fallimento di mercato.
Il piano FSC Banda Ultra larga, con liquidità disponibile pari a quattro miliardi, pone come obiettivo la copertura del 85% della popolazione supportando servizi di almeno 100 Mbps, e di coprire il restante 15% con almeno 30 Mbps. Gli edifici coinvolti sono circa 685.030. Il costo pubblico monitorato da opencoesione è di 245.801.431 €, e i pagamenti monitorati sono invece 8.700.686,21. L’inizio previsto per il progetto era il 16/01/2018 e l’inizio effettivo è stato il 30/09/2017 (140 giorni d’anticipo). La fine invece è prevista per il 31/12/2023.
La realizzazione di questo progetto non va a vantaggio dei soli residenti o privati, ma porta avanti anche una riqualificazione delle aree pubbliche, fornendo connessioni wifi gratuite.
In conclusione, nonostante le profonde criticità diffuse a livello regionale e nazionale, possiamo auspicare un miglioramento di tale condizione, grazie ai numerosi enti che lavorano in collaborazione, e stanno ottenendo risultati che fanno ben sperare.