Dopo esserci organizzati e suddivisi i compiti, ci siamo messi subito all'opera!
Primo step: ricerca dei dati, attingendoli dal Portale Opencoesione, dall'elenco tematico guidato delle principali fonti istituzionali fornito dalla Regione Calabria, da video-interviste e dagli articoli giornalistici sul tema.
Secondo step: abbiamo acquisito questi dati:
1) Articolo giornalistico " http://www.strettoweb.com/2019/07/inquinamento-mare-reggio-calabria/865396/" scritto per portare alla luce le criticità che affliggono il litorale reggino.
2) Articolo giornalistico "https://www.citynow.it/reggio-calabria-pulizia-litorale-falcomata-spiagg..." nel quale si evidenzia la figura del sindaco Giuseppe Falcomatà che interviene per portare avanti l'opera di pulizia del litorale.
3) Articolo giornalistico "https://www.corrieredellacalabria.it/contributi/item/158000-i-progetti-d..." inerente ai pericoli legati al degrado del territorio.
terzo step: Dopo un’approfondita spiegazione da parte della professoressa riguardo al progetto di OpenCoesione abbiamo dato il via alle attività. Per iniziare abbiamo scelto la tematica da trattare. Prima di arrivare alla scelta definitiva dell’ambiente, ci siamo divisi in due gruppi affrontando due tematiche differenti: il primo gruppo ha scelto il turismo e i beni culturali, mentre il secondo l'ambiente. Quest'ultima tematica è stata quella su cui abbiamo voluto basare la nostra ricerca di monitoraggio civico perché è un argomento che ci sta molto a cuore ed è anche un argomento di grande attualità su cui è giusto fare informazione. Una volta confermata la tematica, sono stati introdotti e spiegati i ruoli essenziali al progetto e, dopo un’attenta valutazione e discussione, ci siamo divisi nei ruoli che più preferivamo. Una volta affidati i compiti abbiamo deciso all’unanimità il nome del team: Costal Environment Team, nome simbolico il cui significato si riallaccia agli obiettivi del team, quali la salvaguardia del territorio costiero da più punti di vista, al fine di prevenire catastrofi naturali come frane o esondazioni. Dopo un’attenta analisi i designer hanno realizzato il logo del team, che comprende il sole, il mare e una bottiglia di plastica con all’interno un faro. Questo logo sul quale il nome del team è stato scritto seguendo il movimento del mare, vuole simboleggiare la lotta per il territorio specifico delle coste. Nel frattempo i social media manager si sono occupati della creazione dei vari profili social sulle piattaforme quali Facebook ed Instagram al fine di far conoscere il team e condividerne gli obiettivi. Vista l’importanza della raccolta dati e informazioni, gli analisti e i coder hanno scelto come fonte i giornali, puntando agli articoli che riguardano la tematica o che sostengono attività a favore della periferia sud.