È mai possibile, alle soglie del 2020, trovandoci a Roma Termini e dovendo tornare nel nostro Molise, essere costretti a percorrere mezzo chilometro per uscire dalla stazione e raggiungere il binario “20 bis”? Sembrerà anacronistico ma è proprio quello che accade. Il binario 20 bis, collocato fuori dalla stazione principale della capitale, è il punto di partenza del treno che, per arrivare a Campobasso, impiega 3 ore nonostante debba percorrere solamente 231 chilometri. Il treno in parola, a differenza di altri, non riceve il permesso di entrare in stazione in quanto troppo inquinante, essendo dotato di un motore Diesel.
Lo scorso 16 Novembre, quando ci è stata offerta la possibilità di partecipare al progetto “Ascuoladiopencoesione”, noi studenti della classe Terza B del Liceo delle Scienze umane “Giuseppe Maria Galanti” di Campobasso abbiamo deciso di cogliere al volo l’occasione per farci promotori di un cambiamento reale di cui possiamo beneficiare noi insieme con i nostri conterranei. Quale opportunità può essere migliore di Asoc per catalizzare l’attenzione dei molisani verso il problema atavico degli spostamenti verso e da fuori il Molise? La nostra regione è così povera di infrastrutture che noi che vi risiediamo siamo tagliati fuori da occasioni di lavoro, di studio, in una parola: di progresso. Questo non è giusto e ci mette in una condizione di svantaggio rispetto a quanti, invece, più fortunati di noi, viaggiano da una parte all’altra del nostro Paese velocemente e senza disagio alcuno.
Le insegnanti che ci hanno presentato il percorso didattico sono state davvero persuasive nel prospettarci la possibilità di monitorare un intervento afferente proprio al tema dei trasporti: un tema tanto sentito da noi che quotidianamente utilizziamo mezzi pubblici per raggiungere la nostra scuola. Perciò abbiamo optato per l’”Elettrificazione della rete ferroviaria Roccaravindola-Isernia”, aderendo con tale scelta ad un’iniziativa che – ne siamo sicuri – farà di noi cittadini attivi che combattono fattivamente per i loro diritti.
Dopo aver appreso che cosa sono le politiche coesione, scoperto e navigato il portale Opencoesione per scegliere il progetto da monitorare e dopo che le insegnanti ci hanno illustrato in cosa consisterà la nostra ricerca di monitoraggio, ci siamo organizzati in gruppi con compiti ben definiti. Abbiamo deciso chi di noi si occuperà di gestire i social network per coinvolgere la comunità e far conoscere i risultati a cui via via perverremo, chi scriverà i blogpost per raccontare le fasi della nostra ricerca, chi si occuperà della rielaborazione dei dati statistici che serviranno a dare risposta alla nostra domanda di ricerca. Insomma, abbiamo stabilito le regole di quello che sarà un vero e proprio gioco di squadra.
Ovviamente, come squadra, non potevamo non attribuirci un nome: giocando con il titolo di uno dei nostri film preferiti, abbiamo optato per “Fastinfuture”: vogliamo andare veloci verso il futuro!
E che dire del nostro logo? Rappresenta il nostro desiderio di farla finita con il vecchio e di fare largo al nuovo! Vogliamo dire addio al vecchio treno col motore a scoppio e servirci, invece, di treni trainati da motori elettrici! Non possono essere ignorati ulteriormente i disagi che arreca a noi molisani il fatto di dover usufruire ancora di treni fabbricati secondo una tecnologia obsoleta ed altamente inquinante.