La nostra ricerca è volta a monitorare il progetto “Elettrificazione e velocizzazione del tratto ferroviario Isernia-Roccaravindola”. I vantaggi previsti dalla realizzazione di una tratta fondamentale che collega le principali città della regione con le aree limitrofe sono l’abbattimento dei tempi di percorrenza – dunque il miglioramento della vita quotidiana dei pendolari – ed una maggiore sostenibilità ambientale. Gli indubbi benefici che il progetto arrecherà all’ambiente – il passaggio dalla trazione a Diesel alla trazione elettrica, permetterà di ridurre le emissioni, di eliminare i percolamenti di combustibile sul suolo e, incrementando la velocità e la qualità del servizio ferroviario, incentiverà la mobilità collettiva – ci hanno convinti a monitorarlo.
Come si evince dal portale di Opencoesione, l’intervento costituisce la prima fase di un progetto che complessivamente punta a modernizzare l’intero sistema di trasporto ferroviario da Roccaravindola (IS) a Matrice (CB). Il costo totale dell’opera ammonta a 80 milioni di Euro, 65 milioni dei quali – ben l’81% dell’intera spesa – provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. La realizzazione del progetto, cominciata nel mese di Marzo di quest’anno, con nove mesi di anticipo rispetto al termine fissato per l’inizio dei lavori (Gennaio 2020), spetta ad RFI. Rete Ferroviaria Italiana SpA è la società responsabile dell’attuazione del progetto entro la fine dell’anno 2022. L’investimento di cui l’ente attuatore è beneficiario è stato deciso nell’ambito del Patto per il Molise (ciclo di programmazione 2014-2020), un accordo stipulato nel 2016 fra il Governo italiano e la Regione Molise, con cui le parti si impegnano a realizzare infrastrutture materiali e immateriali al fine di avviare e sostenere nel territorio molisano un percorso di sviluppo economico, produttivo ed occupazionale, non disgiunto dalla sostenibilità ambientale e dalla sicurezza del territorio.
L’opera che abbiamo deciso di monitorare non è di facile realizzazione, dato che consisterà nell’elettrificazione di circa 75 km di linea e di 10 stazioni (tra cui quelle di Campobasso e Isernia) e presenta una serie di complessità tecniche sul piano progettuale e dell’esecuzione: la linea, concepita in origine per la trazione Diesel, attraversa, infatti, 16 gallerie per una lunghezza complessiva di circa 8.930 m.
Attraverso una ricerca preliminare di informazioni e dati riguardanti la presenza di infrastrutture ferroviarie in Italia, raccolti navigando il sito di RFI, è emerso che la Valle d’Aosta, la Sardegna e più in generale le regioni del Mezzogiorno sono caratterizzate da una situazione di maggiore arretratezza. In Molise il 77% dei binari non è elettrificato: dei 265 km di linea ferroviaria, solo 60 km sono elettrificati mentre 205 km non lo sono.
Tutte le informazioni reperite costituiscono il punto di partenza del nostro lavoro di analisi. Esso si avvarrà dell’esperta collaborazione dei ricercatori dell’Istat Molise, i quali ci aiuteranno a comprendere in che misura l’elettrificazione della rete ferroviaria agevolerà i pendolari ed accorcerà la distanza che separa la nostra regione dalle altre, in fatto di ricchezza infrastrutturale. Per capire cosa è stato fatto finora e cosa c’è ancora da fare, sarà importante incontrare personalmente responsabili dell’ente programmatore dell’intervento, la Regione. In tutto questo lungo e laborioso persorso di ricerca, non perderemo mai di vista la comunità locale: faremo in modo di diffondere i risultati della ricerca sia attraverso il web che attraverso gli eventi – intermedio e finale – previsti nell’ambito di AScuoladiOpenCoesione. Insomma, faremo del nostro meglio per dare un contributo al progresso materiale della nostra amata terra.