Siamo ripartiti anche quest'anno con ASOC, A Scuola di Opencoesione. Il nostro team si è arricchito di una persona in più, un nuovo compagno di classe. Forti anche dell'esperienza dello scorso anno, abbiamo presentato questa iniziativa al nuovo arrivato e in classe con la prof. abbiamo cominciato subito e in modo molto deciso a definire il raggio d'azione della nostra attività. Si sono quindi individuate 4 alternative di interesse, i criteri guida per la selezione della politica di coesione da monitorare, i gruppi di lavoro ed i relativi ruoli.
Abbiamo trovato come possibilità queste quattro:
-Il completamento del sistema filoviario di Chieti dalla Via dei Vestini a piazza Sant'Anna;
-La conclusione della caratterizzazione, la messa in sicurezza permanente e la bonifica dei due SIR: Chieti e Saline Alento;
-La funicolare di collegamento tra il Campus Universitario di Chieti, ossia tra l'ospedale clinicizzato di Chieti e il centro storico della città;
-Il consolidamento della piazza Monsignor Venturi e via Modesto della Porta.
La prima e la terza riguardano il trasporto sostenibile urbano; la seconda è incentrata sul recupero dei siti industriali e dei terreni contaminati attraverso un'opera di bonifica; la quarta si propone di effettuare un intervento che consiste nella mitigazione del rischio idrogeologico delle aree prese in esame.
A seguito di un lungo confronto avvenuto in classe, di una ricerca sulla stampa online e sui documenti reperibili in rete sui siti dei soggetti attuatori, ed un'analisi delle singole attività progettuali, il nostro team ha optato per la scelta dell'ultimo dei quattro progetti proposti, percepito come questione impellente, di forte interesse pubblico e, in un certo senso, molto peculiare del nostro territorio cittadino, soggetto nella sua storia ad episodi sismici e franosi, legati anche al rischio idrogeologico. L'impellenza suddetta, abbiamo riscontrato essere presente anche all'attenzione delle stesse istituzioni, poiché da quanto emerge dalla stampa online, il 21 febbraio dell'anno corrente è già stato sollecitata la necessità di agire sulla questione, il cui intervento era da tempo abbondantemente pianificato.
I CRITERI GUIDA DELLA NOSTRA DECISIONE
In primis, la tipologia di investimento: abbiamo decretato che dovesse riguardare le infrastrutture, ciò in vista della trasversalità di utilizzo/benessere che gli investimenti di questo genere possono portare sul territorio. Altro fattore imprescindibile è stata la scelta della tematica: dall'ambiente all'inclusione sociale, ma anche turismo e cultura. Ognuna di esse, infatti, si pone l'obiettivo di migliorare i collegamenti tra gli snodi frequentati della città con i poli culturali e sanitari. Inoltre, abbiamo tenuto in considerazione anche la presenza di personaggi storici rilevanti. Non a caso, il Monsignor Venturi è stato un arcivescovo cattolico che ha trascorso la fase finale della seconda guerra mondiale nella nostra città, distinguendosi per un'accorta opera diplomatica con diverse ambasciate a Roma e le autorità militari tedesche per evitare che il nostro comune venisse distrutto dai bombardamenti; inoltre Monsignor Venturi si distinse per l'opera di ricostruzione morale e materiale della città stessa nell'immediato dopoguerra. Modesto della Porta un poeta poco celebrato in vita, rivalutato dopo la morte grazie anche agli studi di accademici teatini, al quale sono intitolati anche edifici scolastici proprio nella città di Chieti, oltre come ben si evince da progetto ad una via cittadina. L'ultimo criterio da noi tenuto in considerazione è stata l'attività del progetto: abbiamo, quindi, posto la nostra attenzione sulle spese monitorate e sulla datazione dei vari inizi-fine previsti con gli inerenti riaggiornamenti in modo da focalizzarci su quello che sembrava offrirci degli spunti di maggior riflessione e lavorabilità. Il nostro progetto, dunque, condensa in sé al meglio tutti questi aspetti.
La città di Chieti da sempre è afflitta dal gravoso problema delle frane, difatti oltre settemila cittadini vivono in zone della città considerate «a pericolosità di frana elevata o molto elevata». Lo dice un report dell’Istat, che ha elaborato i dati dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Il Comune ha in programma di risolvere con un piano di interventi da 4,9 milioni di euro il problema. C’è già il via libera ai fondi per il progetto, ma sull’inizio dei lavori manca ancora una data certa. E nel frattempo, purtroppo, spunta il dato che colpisce: il 14% dei cittadini di Chieti abita in zone a rischio elevato di frane, più di uno su dieci. Proprio questi dati ci hanno spinto ancora di più a scegliere questo progetto, bisogna fare qualcosa!