1. Perchè abbiamo scelto questo progetto? Ci siamo chiesti se effettivamente queste politiche di investimento siano efficaci e consentano di raggiungere gli obiettivi per cui sono state destinate. I fondi assegnati al nostro paese per il periodo 2014/2020 sono quasi raddoppiati rispetto al periodo precedente. Ma questi soldi sono stati spesi bene? Quali effetti hanno prodotto sulla collettività? L’opinione pubblica è a conoscenza di questo notevole flusso finanziario che l’Europa mette a disposizione? Perché una parte dell’opinione pubblica crede che l’Europa sia un ostacolo allo sviluppo del paese? L'innovazione può essere l'arma vincente di una impresa? Queste e tante altre domande ci siamo posti già dalla prima lezione a cui vorremmo dare risposta……
2. Successivamente, esplorando il sito di Open Coesione abbiamo scoperto che nel nostro territorio sono presenti numerosi progetti di politica di coesione relativi al tema della Ricerca ed Innovazione: Incentivi alle imprese.
Ha colpito la nostra attenzione il progetto: Tessuto combinato velluto pelle che prevede il partenariato tra due aziende del territorio di cui una a qualche chilometro di distanza dalla sede della nostro istituto e il Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano. Il progetto, da un primo esame, vuole rafforzare l’immagine del made in Italy su prodotti di alta qualità ad elevato contenuto tecnologico capace di sfidare e vincere la agguerrita concorrenza internazionale.
Immediatamente il gruppo classe ha espresso all’umanità l’intenzione di monitorarlo.
La scelta del nome del team è caduta su “ORGANDHITO”, ossia, la fusione tra la parola ordito (la parte verticale della trama di un tessuto) e Gandhi che è il nome della nostra scuola.
Anche il logo è stato scelto ispirandosi alla parola “ordito”: sono stati messi, come sfondo, dei fili intrecciati e sopra il logo della scuola
Successivamente, con non poche discussioni, è stato definito l’organigramma del team “ORGANDHITO”, cercando di occupare il ruolo dove ognuno di noi potesse dare il meglio di se stesso.
3. Obiettivo della ricerca: Misurare la ricaduta dell’investimento sull’ambiente sociale ed economico del territorio e lo sviluppo delle piccole-medie imprese dell'area.
Abbiamo innanzitutto cercato informazioni generali del contesto economico dove il progetto si sta realizzando. Abbiamo cercato dati inerenti all’occupazione del territorio di Monza Brianza/Lecco, al settore tessile in Monza Brianza/Lecco e al contesto industriale sempre nella zona di Monza Brianza e Lecco.
I dati trovati riguardante l’occupazione corrispondono all’annata 2017/18 e 2018/19, sono i seguenti:
2017/18 Tasso di occupazione MB=67% Tasso disoccupazione MB=7,1%
2018/19 Tasso di occupazione LECCO=68% Tasso di disoccupazione LECCO=7,8%
Riguardo al settore tessile, abbiamo individuato la presenze di una pluralità di imprese nelle zone interessate. Il settore tessile è tradizionalmente uno dei più sviluppati in Brianza e questo permette di puntare ad obiettivi notevoli con una elevata presenza di imprese e grandi margini di miglioramento nel settore. Precisamente abbiamo individuato la presenza di 89 imprese che si occupano del settore tessile nel territorio di Lecco e 154 imprese nel territorio di Monza e Brianza.
I settori di punta, nei quali la Brianza occupa una posizione di leadership a livello nazionale e non solo,sono quello del mobile, l'industria serica e il tessile. La Brianza fa parte dell'importante "Pentagono industriale", i cui cinque vertici sono Parigi, Londra, Amburgo, Monaco di Baviera e Milano. Dunque può essere così annoverata tra le regioni-motore dell'economia italiana ed europea.
In particolare, il settore tessile, si concentra nelle aree circostanti Como e Lecco e nella città di Monza. Importante è ancora la produzione della seta, che però versa in condizioni di grave declino a causa della concorrenza cinese. Per quanto riguarda la produzione di lino, i centri principali sono Desio, Monza e Vimercate.
Il distretto tessile lecchese si estende su un territorio comprendente nove comuni (sette in provincia di Lecco, due di Como), oltre il 60% prende la via dell'export (ma ci sono ditte che esportano fino all'80% della produzione) con punte negli USA, Germania e Gran Bretagna.
Nel distretto lecchese, che si differenzia da quello serico comasco sia per tipologia produttiva sia per i mercati di sbocco, le attività riguardano la tessitura di filati di seta e di cotone e il confezionamento di articoli in tessuto, esclusi gli articoli di vestiario. Ma la produzione principale è comunque quella del tessuto d'arredamento (nell'area ne viene infatti prodotto oltre la metà del totale italiano) e, con una rilevante percentuale, anche di stoffe e materiali per interni d'auto.