Il lavoro programmato dalla 3B del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, di Vairano Patenora, in provincia di Caserta, testimonia l’attualità della problematica riguardante la rete idrica e la sua drammaticità. Pur analizzando un tema apparentemente circoscritto e limitato quale quello della condizione idrica dell’Alto Casertano, la ricerca svolta ha evidenziato interessanti spunti per comprendere il grado di informazione, la consapevolezza e la maturità politica del nostro territorio. In tal modo i risultati della ricerca si elevano a parametro di valutazione del grado di integrazione dell’Alto Casertano nel contesto politico, nazionale ed europeo e si puo’ affermare che il quadro che ne deriva non è particolarmente tranquillizzante. Oggetto della ricerca è stata la verifica dell’ammodernamento della rete idrica, per il quale sono stati stanziati 3 milioni di euro a beneficio del nostro territorio. Tuttavia, per avere piena consapevolezza, si è partiti dall’analisi della programmazione europea e segnatamente dei flussi finanziari di cui potrebbe beneficiare la Campania. Innanzitutto è stata condotta un’analisi riguardante la totalità della somma erogata alla regione Campania e, a tale proposito, è stato costruito un grafico contenente una serie di parametri, quali: somma erogata, somma spesa, numero di progetti conclusi e liquidati e altri dati significativi come le percentuali dei progetti in corso e di quelli non avviati. Il risultato di queste analisi è stato alquanto inaspettato, tant’è che, mettendo a confronto tali dati, si evince un divario tra la somma erogata e quella spesa, poiché quest’ultima equivale a poco meno della metà. Venire a conoscenza della spaventosa divergenza che incombe tra i progetti in corso(72%) a fronte dei progetti finanziati, ma mai avviati(60%) è stato deplorevole. Un’ulteriore analisi riguarda le strutture esterne della nostra regione e in particolare del suo ciclo di programmazione stilato tra gli anni 2014-2020, riportata nella tabella n.1. Quest’ ultima ha reso possibile una migliore comprensione degli ambiti in cui si è concentrata maggiormente la somma spesa, tra cui: ricerca e innovazione, istruzione, occupazione, competitività delle imprese, agenda digitale, inclusione sociale, cultura e turismo, rafforzamento P.A., ambiente, energia, infanzia e anziani e per ultimo città e aree rurali. I risultati raccolti hanno suscitato un quesito :”Dove viene collocata la Campania rispetto ad altre realtà italiane?”. Per trovare una risposta in grado di soddisfare il nostro dubbio, dopo aver ricercato diversi dati sulla regione Campania, è stato effettuato un confronto con altre regioni e con altri territori simili al nostro, tra i quali la Puglia e la Sicilia.
I dati ottenuti sono stati riepilogati per provincie e in seguito confrontati, in modo tale da mettere in evidenza i territori con il migliore rendimento. Successivamente, passando alla riflessione sulle tematiche da noi selezionate, è stata costruita una tabella concentrata sulla provincia di Caserta, nella quale si è messo a confronto il numero dei progetti conclusi, liquidati, in corso, non avviati e non determinabili a partire dal 2014 fino ad arrivare agli inizi del 2020. Da tali dati emerge che il valore dei progetti in corso nel settore ambientale corrisponde a 23, con la miglior concentrazione nel 2013. Al contrario, tra il 2019 e gli inizi del 2020 nessun progetto è stato avviato e, inoltre, si è constatato che proprio il numero corrispondente ai progetti non avviati è quello maggiore. Tutte queste informazioni rientrano nel progetto da noi preso in analisi, che va ad interessarsi del settore ambientale della provincia di Caserta, avente il seguente CUP: E33E14000020002. Esso si pone come obiettivo quello di apportare un intervento di adeguamento e riqualificazione della rete idrica già esistente, con un costo complessivo di 3.142.517,93 euro. A tale proposito, lo stato di avanzamento dei pagamenti è del 74%, per un importo di 2.334.427,98 euro. Questo intervento vuole andare ad apportare un miglioramento del servizio idrico per uso civile, oltre che una riduzione delle perdite di rete di acquedotti. I fondi necessari sono stati stanziati sull’asse FESR 2014/2020, che si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale. Appare evidente che: nonostante la quantità di risorse erogate, è mancata una capacità del sistema di spendere in maniera efficiente le risorse erogate. dovuto, principalmente ad una farraginosa macchina amministrativa sicuramente poco efficiente. Tutto questo si traduce in una mancanza di opportunità per le popolazioni locali.