Contatti

Open Data, Civic Monitoring,

Cohesion Policy for the high-school students

Raccontare la ricerca

Sulle macerie si può ricostruire

Il processo che ha portato alla  nostra scelta è stata un crescendo: all'inizio erano veramente pochi quelli che ci stavano dentro, ma poi abbiamo cominciato a capire il funzionamento del sito di Open Coesione. Ognuno di noi come previsto dal progetto ha dei ruoli prestabiliti, scelti insieme in classe: blogger, storyteller, project manager e head of research, designer… e già l'assegnazione è stata divertente tra ruoli sconosciuti e persone che si proponevano di assumerli ma  non ne avevano minimamente il "fisic du role"!!! Successivamente ciascuno ha proposto un progetto esponendo e motivando in aula davanti ai compagni la propria scelta con l aiuto della smart board. I temi presentati erano numerosi: ricerca e innovazione ,cultura e turismo, occupazione a lavoro, inclusione sociale e salute ,istruzione e formazione, politica sport cucina musica e lingue per l’integrazione. Neanche l' insegnante si aspettava tanto successo; la scelta  si é basata considerando vari fattori come ad esempio il monitoraggio del pagamento in base al costo pubblico e allo stato di avanzamento del progetto .abbiamo guardato tutto con attenzione e abbiamo votato creando un sondaggio su whatsapp; ne sono rimasti in lizza due, e poi abbiamo trovato tra tanti "il nostro progetto".  Riguarda un finanziamento per un istituto comprensivo a scuola della nostra città, il "Vittorio Veneto" che gravita su 4 plessi situati nei quartieri più degradati e poveri di Caltanissetta. La sede centrale del Vittorio Veneto si trova nel quartiere Angeli e sorge sui detriti che alla fine della seconda guerra mondiale, sono stati raccolti in città dopo il bombardamento che ha sventrato tra le altre cose, l'antica Chiesa di Santa Lucia. Si decise allora di riempire un grosso vallone che si trovava nel quartiere Angeli, e di ricoprire il tutto con della terra . Qualche anno dopo lì sopra fu costruita la scuola che all'inizio aveva lo stesso nome del quartiere : "Angeli". Ecco la ragione del nostro titolo. Da sempre quella scuola ha rappresentato un'ancora di salvezza, un momento di normalità e un punto di aggregazione per i bambini del quartiere, e progressivamente, anno dopo anno, grazie alla passione dei dirigenti, degli insegnati e degli abitanti del quartiere, si è arricchita sia strutturalmente che umanamente. Oggi l'istituto è il più multiculturale di Caltanissetta (più di 10 etnie diverse frequentano la scuola) e si va sempre più affermando come polo di inclusione anche per le famiglie, con progetti che riguardano la salute, l'orto sociale, l'alfabetizzazione, la cultura, il recupero delle tradizioni e cosi via. La mia classe è particolarmente affezionata al quartiere ove sorge l'Istituto Vittorio Veneto, perché a 50 metri dalla scuola è nato da poco uno specialissimo museo del recupero, e riuso trasformato in arte che si chiama "Spazio Pitta", e a settembre la classe ha svolto proprio lì dentro, un progetto cittadino che si chiama "Le vie dei Tesori". Si trattava di accogliere i visitatori e illustrare tutte le opere d'arte contenute in questo museo che in parte è all'aperto. Quindi naturalmente, abbiamo tutti seguito la formazione che ci è stata impartita dalla nostra insegnante di storia dell'arte e poi dal curatore del museo stesso, Lorenzo Ciulla. Tutti noi ci siamo meravigliati del fatto che una realtà così bella e preziosa fosse sorta proprio in quel quartiere: il museo è un faro esattamente come l'istituto Vittorio Veneto, e hanno in qualche modo la stessa funzione: attirare l'attenzione delle istituzioni sul quartiere e dimostrare che le diversità, se ben orientate, si trasformano in risorse per tutta la comunità. Una volta che la scelta è stata fatta è partito il conto alla rovescia: c'erano foto da fare, account social da riempire con le notizie, internet da saccheggiare alla ricerca di notizie, dirigenti scolastici da informare, Canva da compilare e homework da completare , tutto entro il 20 dicembre. I fotografi sono andati alle sette di mattina, a fare il loro "lavoro", e sono stati bravi e fortunati: era pure una bella giornata, e le foto sono venute luminosissime; le  social media managers si sono messe subito all'opera on line; abbiamo informato la nostra preside del come e cosa avevamo scelto come progetto. Lei è stata molto soddisfatta, anche perché la nostra scuola ha da poco ricevuto un importante riconoscimento come "Scuola più internazionale d'Italia", e ci ha detto che il nostro progetto va esattamente in questa direzione. La prof. Valenza che ci segue in questa avventura, ha telefonato alla dirigente del Vittorio Veneto , la prof Francesca Ippolito, per dirle del progetto e ci è stato detto che presto saremo ricevuti per spiegare bene di cosa si tratta e per chiedere ulteriori informazioni sulle attività della scuola in generale e sul nostro progetto in particolare. Il canva è stato visto e rivisto da vari punti di vista : nel compilarlo ci sono venute tante idee, come quella di organizzare un seminario divulgativo sul progetto alla presenza del sindaco dei presidi e dell'Europe Direct , o quella di chiedere di inserire la nostra iniziativa nel sito istituzionale del comune. Con l'insegnate abbiamo riflettuto sui soggetti a cui la ricerca è maggiormente rivolta, e abbiamo facilmente individuato le istituzioni e la cittadinanza locali, i giovani per potere raccontare loro un diverso modello di integrazione sociale, le associazioni del terzo settore e tutti gli stakeholder del territorio. Insomma sembra davvero quasi tutto completo! Mancano pochi giorni : un ultimo sguardo agli homework e avremo portato a casa tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati.