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Cohesion Policy for the high-school students

Articolo di Data Journalism

UN ULULONE PER AMICO

UN ULULONE PER AMICO……..

Attraverso il monitoraggio civico e la cittadinanza attiva, abbiamo inteso sensibilizzare la comunità e le istituzioni alla salvaguardia dell’ambiente e alla conservazione della fauna anche attraverso la conservazione ed il ripristino degli ecosistemi. UN ULULONE PER AMICO …  Ripristiniamo, valorizzi-amo le biodiversità” nella zona umida del laghetto artificiale “Mangia e Bevi” sito in Montalto Uffugo in provincia di Cosenza.

Il team della classe II B “Ulul-one amorevolmente insieme” della Scuola Secondaria di primo Grado dell’IC “Montalto Uffugo, Lattarico, Rota Greca, San Benedetto Ullano” ha inteso intraprendere il percorso di monitoraggio civico con ASOC riguardante il progetto: RIPRISTINO E VALORIZZAZIONE DELL’AREA UMIDA “MANGIA E BEVI” AI FINI DELLA TUTELA E DELLA CONSERVAZIONE DELL’ULULONE DAL VENTRE GIALLO E DELLE ALTRE SPECIE DI ANFIBI.

Il progetto si riferisce al comune di Montalto Uffugo, nello specifico riguarda la località montana denominata “Mangia e bevi”, un’area umida, costituita da rigagnoli, acquitrini e stagni di particolare valenza per gli anfibi come: L’Ululone dal ventre giallo Bombina Pachypus, Tritone crestato italiano Triturus carnifex, Tritone italiano Lissotriton italicus, Tritone alpestre Ichthyosaura alpestris inexpectatus, Rana dalmatina Rana Dalmatina, Rana appenninica, Rana Italica. Lo stesso ha come obiettivo, il recupero e la conservazione della specie dell’Ululone appeninico Bombina Pachypus in diminuzione su tutto il territorio nazionale e il miglioramento di altre specie di anfibi attraverso il ripristino e la valorizzazione del loro habitat di elezione, di seguito proponiamo una scheda con le specie di anfibi più rilevanti.

 

 

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Dopo aver consultato il portale OpenCoesione, la scelta è ricaduta sul progetto: RIPRISTINO E VALORIZZAZIONE DELL’AREA UMIDA “MANGIA E BEVI” AI FINI DELLA TUTELA E DELLA CONSERVAZIONE DELL’ULULONE DAL VENTRE GIALLO E DELLE ALTRE SPECIE DI ANFIBI realizzato nel territorio di Montalto Uffugo (CS). Ha come soggetto Attuatore e Beneficiario il CIPR (Rende) CALABRIA. Obiettivo specifico: Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre, anche legata al paesaggio rurale mantenendo e ripristinando i servizi ecosistemici. L’ambito di programmazione è il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). I Fondi Strutturali sono relativi alla programmazione 2014-2020 e rientra nel Programma: POR FESR FSE CALABRIA Asse: tutela e valorizzazione del Patrimonio ambientale e culturale. Il costo pubblico monitorato è di: € 19.972,98 di cui € 14.980 pari al 75% provenienti dall’Unione Europei e i restanti € 4.993 provenienti dal fondo di rotazione pari al 25%. Gli attuali pagamenti monitorati sono di € 19.972,98, principalmente investiti nell’anno 2019. Il progetto ha avuto inizio il 06-05-2019 e si è concluso il 31-12-2019.

Set goals:

  • La tutela dei siti riproduttivi;
  • Il ripristino e/o il mantenimento di aree umide.
  • Il miglioramento delle conoscenze e la sensibilizzazione dell’utenza (cittadinanza, scolaresche, ecc.) sugli    Anfibi, sulla loro tutela e sull’importanza della conservazione delle aree umide.

L’area di intervento riguarda la località montana denominata “Mangia e Bevi” in Montalto Uffugo (CS). Dai dati raccolti, nella realizzazione del progetto sono emerse diverse criticità legate prevalentemente alla modificazione degli habitat di elezione e dalla conseguente diminuzioni delle popolazioni dovuti a:

  • La riduzione dei siti idonei alle specie (pozze temporanee, fontanili, piccoli stagni, acquitrini, canali di scolo, corsi d’acqua a limitato scorrimento);
  • La scarsa piovosità;
  • Il calpestio da parte di bovini in abbeverata;
  • La riduzione dei siti riproduttivi;
  • Alcune malattie fungine (Batrachochytrium dendrobatidis).

A seguito delle ricerche effettuate è emerso che la strategia progettuale è quella di ridurre i fattori di modificazione ed alterazione degli habitat di elezione di tutte le specie di Anfibi presenti nell’area, pertanto gli interventi realizzati sono stati i seguenti:

Intervento 1

Ripristino di 3 stagni attraverso la pulizia superficiale di materiale di sedime (fogliame e rami secchi) accumulatosi nel tempo, la revisione delle condutture di alimentazione idrica esistente e il ripristino ed integrazione della staccionata di protezione. L’intervento è stato finalizzato alla tutela di Bombina pachypus, Triturus carnifex, Lissotriton italicus, Rana dalmatina e Rana italica.

 Intervento 2

Protezione di due aree umide, habitat di elezione della specie Bombina pachypus, mediante la creazione di una staccionata in legno lungo l’intero perimetro delle stesse.

 Intervento 3

Riqualificazione di un fontanile costituito da cinque vasche, mantenendo forma e dimensioni originali, e prevedendo la creazione di rampe di accesso e di uscita per gli Anfibi. L’intervento è finalizzato alla tutela di Bombina pachypus, Rana dalmatina e Rana italica.

 

Intervento 4

Realizzazione di cartellonistica esplicativa e opuscoli divulgativi al fine di fornire informazioni sui diversi aspetti naturalistici e conservazionistici, incentrati sulle principali specie presenti nel sito e sull’importanza che rivestono le zone umide.

Il progetto ha una forte importanza, non solo conservazionistica, ma anche didattico-divulgativa e culturale. Il ripristino e la tutela delle aree umide può rappresentare un laboratorio didattico sul campo destinato sia alle scuole che ad altre utenze, costituiscono un insieme di biodiversità, poiché ospitano svariate specie animali e vegetali. Tuttavia, la loro sopravvivenza è messa a rischio da molti fattori in primis dalla crisi climatica in atto e dalla mancanza di buone pratiche comuni. Attualmente, nel nostro Paese, si contano circa 65 zone umide protette, per un totale di 82.331 ettari che sono oggetto di tutele e di programmi di protezione ambientale. Pertanto è importante prendersi cura delle zone umide: valorizzandole e procedendo in modo adeguato, riparando i danni provocati dall’uomo e apprezzandole per la loro bellezza e per l’incredibile ruolo svolto per la biodiversità.