Pitch

Il progetto ASOC è iniziato nel mese di novembre, abbiamo scelto di monitorare la Virtual Time Capsule.Eravamo incuriositi dal suo nome e dall’accostamento delle parole capsula e virtuale, in più dalla pagina web di Asoc abbiamo notato che il progetto era stato finanziato ma non aveva ancora ricevuto nessun soldo.Siamo riusciti a metterci in contatto con il ceo Giulio Pini che ci ha spiegato che la capsula del tempo era un posto virtuale dove si mette ciò che si vuole, durante il secondo incontro ci ha rilasciato un’intervista.Infine abbiamo creato un sondaggio per la nostra scuola per avere un parere sulla capsula però abbiamo ottenuto poche risposte.L’azienda di Giulio Pini si chiama To:morrow e il suo obiettivo è quello di trasmettere emozioni alle persone attraverso ricordi digitali e a noi ha trasmesso curiosità!

All’inizio del progetto, la 2A pensava che la virtual time capsule fosse una capsula materiale, ma  poi il ceo della To:Morrow Giulio Pini ci ha spiegato in modo più approfondito il progetto. Un’altro “punto di  forza” che abbiamo avuto è stato pensare ad una intervista per tutta la scuola Ghiberti. Essa era un questionario molto semplice, a cui non tutti hanno partecipato, solo circa 38 alunni su 318, ma le poche risposte che abbiamo ricevuto erano geniali e creative. A marzo siamo stati invitati a partecipare al congresso “Toscana Europa” in cui si presentava il nuovo pacchetto di finanziamenti europei: è stato molto utile per rendersi conto di come funzionano concretamente le istituzioni toscane ed europee, grazie anche ai numerosi esempi fatti dal Presidente Giani.

Il nostro progetto è incentrato su una capsula del tempo virtuale progettata da una giovane start-up, per questo motivo, per continuare a seguirlo e a monitorarlo abbiamo in mente varie proposte, che però si basano tutte su una principale idea, ovvero quella di monitorare in primis il sito ufficiale, che ancora non è uscito, sicuramente appena avremo notizie lo controlleremo regolarmente!

Tra le idee molto votate in classe c’era quella di continuare ad avere contatti con Giulio Pini, attraverso mail e altri social media.Una seconda idea è il fatto che potremmo testare una vera e propria capsula virtuale, infatti pensavamo di mandarci un messaggio in cui raccontavamo di questa esperienza: sarebbe bellissimo tra 10 anni ascoltarci e riuscire a controllare se ancora sarà in atto questa bella idea.