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Open Data, Civic Monitoring,

Cohesion Policy for the high-school students

Raccontare la ricerca

E se domani il Vesuvio si risvegliasse?

Video di progetto: "E se il Vesuvio eruttasse?..."

Siamo l’HotSpot Team dell'ITI-LS Giordani di Caserta, formato da Studenti di diversi indirizzi. Una parte di noi ha già partecipato al progetto ASOC, ci ha talmente entusiasmato, che abbiamo deciso di riprovare, coinvolgendo altri compagni, che condurremo in questa nuova avventura.
ASOC ci ha fatto conoscere le politiche di coesione europea che, con i suoi finanziamenti, tende a ridurre i divari tra le Regioni dell’UE e conoscere l’importanza per territori come la Campania, dove c’è molto da fare per recuperare tale gap.
Abbiamo conosciuto il monitoraggio civico con l’esercizio di buone pratiche alla cittadinanza attiva, l’importanza di essere cittadini consapevoli di una forma di governo che, per funzionare al meglio, ha bisogno della responsabilità e della partecipazione di tutti, ad un livello il più elevato possibile.

Novita': I BLOGGERS
Con i nostri nuovi compagni d’avventura abbiamo rivisto le finalità e gli obiettivi del progetto “A Scuola di Opencoesione”, ponendo l’attenzione sulle politiche di coesione, a cosa servono e quanto sia importante occuparsene con ASOC, attraverso il monitoraggio civico e quali strumenti abbiamo per esercitarlo.

Navigando sul sito opencoesione.gov.it abbiamo discusso sui progetti finanziati che hanno interessato i nostri territori, restringendo la ricerca al tema della Ricerca ed Innovazione, che ci è sembrato più consono al nostro percorso di studi, di studenti di un ITI ad indirizzo tecnologico. La scelta è ricaduta sul “Sit_MewSistema Integrato di Telecomunicazioni a larga banda, per la gestione del territorio e delle emergenze in caso di calamità naturali, comprensivo di Metodologie di Early Warning, di cui è stato programmatore il Miur ed attuatore il CIRA di Capua. La nostra scelta è stata influenzata dall’alluvione che ha riversato un mare di fango sulle abitazioni a valle provocando morti e sfollati, che si è verificato a Casamicciola ad Ischia: l’ennesimo evento che dovrebbe far capire che siamo in un Paese la cui geologia e geomorfologia necessitano di azioni preventive.  Disastri ambientali e calamità naturali sono sempre più diffusi sul nostro territorio. Ogni volta che si verificano questi fenomeni cresce sempre più - soprattutto sul piano mediatico - il livello di emergenza globale. E uno degli aspetti più dibattuti riguarda la previsione e prevedibilità dei disastri e le implicazioni che ciò comporta.  Navigando in rete abbiamo appreso che la Regione Campania, insieme alla Sicilia, è tra i territori più fragili del nostro Paese: presenta infatti due grandi aree ad alta pericolosità vulcanica: l’area vesuviana e la zona dei Campi Flegrei con le relative isole, costantemente monitorate per l’elevato impatto che un’eruzione potrebbe determinare. Quello che è accaduto ad Ischia è stato dovuto in parte all’origine vulcanica dell’area interessata, ma era un disastro annunciato, che si è ripetuto per ben tre volte negli ultimi quindici anni. Mettersi in moto dopo le catastrofi non risolve il problema. E se domani il Vesuvio si risvegliasse, quali ne sarebbero le conseguenze? Quanto sarebbe prevedibile tale eventualità? Con quali strumenti?  A queste domande cercheremo di rispondere ricostruendo la storia tecnica ed amministrativa del progetto di Early Warning che ci apprestiamo a monitorare.

STORYTELLER
Una volta individuato il finanziamento da monitorare, abbiamo scelto il nome del Team, realizzato il logo e assegnato i vari ruoli.
Il nome del Team e il logo rimandano all’oggetto della ricerca  il progetto Sit_Mew.  Il nostro logo, che contiene un sensore ed un ingranaggio digitale intende rappresentare principalmente l’obiettivo del progetto: l’attenzione all' attività di monitoraggio e prevenzione di calamità naturali, ma anche di tipo antropico. La fiamma centrale rappresenta, invece, il nome del nostro Team HotSpot come punto focale della ricerca. Sullo sfondo si evidenzia la sagoma del Vesuvio, perché la ricerca, oggetto del finanziamento,  ha analizzato il rischio sismico e , prevalentemente, vulcanico del nostro territorio.

Abbiamo assegnato i ruoli secondo le competenze e le inclinazioni di ognuno di noi:

  • BLOGGERS : Flavio Cinotti, Massimo Korowskt
  • SOCIAL MEDIA MANAGERS: Francesca Pia Santoro, Angela Maione, Giulia Saccone, Beatrice Pollasto, Alessia Vanacore, Marianna Cervera
  • STORYTELLER: Francesca Pascarella
  • PROJECT MANAGER: Matteo Tescione 
  • CODER: Pasquale De Matteis e  Pietro Ruotolo
  • DESIGNER: Daniele Pio Bergonzi
  • HEAD OF RESEARCH: Alessio di Caprio 
  • ANALYST: Raffaele Toscano
  • WEB TV : Gerardo Saccone

Con la predisposizione del Canvas e dell’ASOC Wall abbiamo tracciato il percorso della nostra ricerca. Analizzeremo l’efficacia del progetto attuato dal CIRA rispetto alla fragilità del nostro territorio non solo a causa della naturale predisposizione ai fenomeni potenzialmente calamitosi che qui si concentrano, ma anche per le azioni umane che, ignorando questa situazione, accelerano i tempi delle dinamiche naturali amplificandone i danni collegati. L’Unione Europea ha erogato notevoli finanziamenti alla Regione Campania, altri ne arriveranno con il PNRR, per la messa in sicurezza e la predisposizione di piani di prevenzione Ma tragedie come quelle di Ischia dimostrano che ben poco è stato fatto.

Con la nostra ricerca, supportati da Europe Direct Caserta, ci apprestiamo a verificare l’efficacia degli strumenti di previsione e l’attuazione dei progetti finanziati con i fondi europei. Ci rivolgeremo agli amministratori e alla popolazione locale per un’attività di sensibilizzazione sull’uso ed abuso del territorio avendo ben in mente che come ha affermato Thomas Carlyle: “L’esperienza è il miglior maestro. Peccato che il suo onorario sia così alto"